Il 2018 per gli italiani, come ogni inizio d’anno nuovo, è iniziato con il botto. A saltare sarà il portafoglio (già vuoto). In Italia aumenta tutto tranne gli stipendi.
Dalle bollette ai pedaggi autostradali. Passando per assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa e spese scolastiche. Il tutto porterà ad una mazzata di 952 euro in più per le famiglie. Vediamo nel dettaglio tutti i rincari del 2018.
Luce e gas
Dal primo gennaio l’energia elettrica è aumentata del 5,3%, mentre quella del gas del 5%. Tradotto in euro significa un esborso per la famiglia-tipo nell’anno compreso tra il 1 aprile 2017 e il 31 marzo 2018 di 535 euro (+7,5%) per l’elettricità e di 1.044 euro per il gas, con una crescita del 2,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, pari a un aumento di circa 22 euro all’anno.
Da leggere: Le bollette di luce e gas più care d’Europa
Benzina e diesel
Quest’anno gli italiani, calcola il Centro Studi Promotor, spenderanno per la verde e il gasolio 53,6 miliardi di euro. Si tratta di un incremento del 6%. In questi giorni un litro di benzina costa in Italia mediamente 1,579 euro (il diesel 1,442 euro), mentre a fine dicembre 2016 il prezzo era mediamente pari a 1,495 euro al litro (a 1,351 euro per il diesel), pari ad un incremento medio del 5,6% per litro di benzina (del 6,7% per il diesel).
Da leggere: La benzina italiana è tra le più care d’Europa
Assicurazioni e autostrade
Le polizze auto subiranno un incremento medio di 25 euro. Inoltre vanno considerate anche gli aumenti sui pedaggi stradali che in media cresceranno del 2,74% con rincari da un minimo di 10 centesimi fino a un massimo di due euro.
Nel dettaglio: +3% sulle tratte del gruppo Sias (Gavio), tra cui la Torino-Milano (+8,34%); + 1,5% sulla rete di Autostrade per l’Italia; +5,98% per Autostrade Meridionali; +1,88% su Autovie Venete (+1,88%); +12,89% per Strada dei Parchi (+12,89%); record per la Aosta Ovest-Morgex: +52,69%.
Da leggere: Le autostrade più pericolose d’Italia
Tariffe postali e Banca
Da mercoledì 10 gennaio Poste Italiane ha deciso di alzare le tariffe per raccomandate, assicurate e servizi per i professionisti.
Spedire una raccomandata costerà 50 centesimi in più. Per le raccomandate internazionali il ritocco sarà di 65 centesimi e il costo dell’invio passerà da 5,95 euro a 6,60 euro.
Si moltiplicano anche le nuove spese introdotte dalle banche, e in arrivo ci sono altri rialzi. Commissioni per i prelievi dal bancomat della propria banca, fino a 35 euro per un’operazione allo sportello e canone che cambia in base alla giacenza media sul conto corrente.
Da leggere: Ecco come le Banche rubano i vostri risparmi
Tari e ticket sanitari
Anche la pubblica amministrazione farà la sua: si prevede un aumento medio di 49 euro per la Tari, di 156 euro per le tariffe profesionali ed artigianali e di 55 euro per i ticket sanitari.
Da leggere: La legge sconosciuta per “saltare” le liste d’attesa
Sacchetti biodegradabili
Un’altra mini stangata quotidiana, per qualcosa che è stato sempre gratuito.
Dal primo gennaio scatta l’obbligo dell’uso di soli sacchetti biodegradabili per gli alimenti. Saranno definitivamente vietati quindi tutti i sacchetti di plastica usati finora per insaccare carne, verdura e la spesa in generale. Tutti i negozianti dovranno rifornirsi di sacchetti compostabili. La novità avrà però un costo per i consumatori: si va da un minimo di 1 centesimo fino ad un massimo di 10 centesimi a sacchetto.
Una sostanziosa manciata di quattrini che andranno ad aggiungersi ai 10/15 centesimi che già si spendono per acquistare i sacchetti bio più grandi.
Da leggere: La camorra fa affari milionari con gli shopper illegali
Tassati i ciclisti
Infine, sorpresa di fine anno per i ciclisti: tutti gli amanti delle due ruote non professionisti che si dilettano in gare e passeggiate cicloturistiche dovranno pagare un canone annuale di 25 euro alla Fci, la Federazione ciclistica italiana.
Da leggere: Nasce la polizza assicurativa per i ciclisti urbani
Le proteste delle associazioni di consumatori
Questi rincari hanno immediatamente fatto scattare le proteste delle associazioni di consumatori.
Dice Elio Lannutti, presidente di Adusbef: “Non finisce qui. Si profilano ulteriori salassi per i cittadini mentre, secondo le stime dell’Istat, cresce il rischio povertà o esclusione sociale con oltre 18 milioni di persone a rischio: nulla di buono aspetta i consumatori italiani e questi incrementi per molte famiglie sono insostenibili, è urgente una seria azione del governo per controllare e contrastare ogni aumento ingiustificato”.