Ogni anno migliaia di camion che trasportano merci pericolose attraversano le strade italiane. È stato calcolato che ogni giorno sulle nostre autostrade circolino circa 10mila potenziali bombe. Continue Reading
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Tutti i rincari del 2018: Luce, gas, autostrade, assicurazioni, sacchetti e molto altro
Il 2018 per gli italiani, come ogni inizio d’anno nuovo, è iniziato con il botto. A saltare sarà il portafoglio (già vuoto). In Italia aumenta tutto tranne gli stipendi.
Dalle bollette ai pedaggi autostradali. Passando per assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa e spese scolastiche. Il tutto porterà ad una mazzata di 952 euro in più per le famiglie. Vediamo nel dettaglio tutti i rincari del 2018. Continue Reading
Le auto a benzina inquinano 62 volte di più dei diesel
Inquina di più l’auto a benzina o quella a diesel? Chi avvelena di più la nostra aria? Iniziamo col dire che tutti e due fanno danni, ma in modo diverso.
Però secondo Scientific Reports, che ha pubblicato uno studio dell’università di Montreal, le auto con motore a gasolio più recenti, e dotate di filtro anti-particolato, inquinano meno di quelle a benzina perché emettono meno polveri sottili.
Più inquinante la benzina del diesel
Le analisi effettuate a 22,7 gradi centigradi hanno mostrato che le auto a benzina emettono PM e SOA 10 volte di più rispetto a quelle diesel. Se la temperatura di test scende a – 7° C i dati peggiorano ancora per i motori a benzina, che possono emettere 62 volte più particolato e POA rispetto ai diesel. Le emissioni dei più famigerati PM molto maggiori quando le temperature sono fredde dipendono dal fatto che un motore a benzina è meno efficiente a basse temperature e il suo catalizzatore non funziona al meglio.
Grazie ai filtri antiparticolato, quindi, un motore diesel è in grado di produrre una quantità di particelle di molto inferiori a un motore benzina. Continue Reading
La benzina italiana è tra le più care d’Europa
Rispetto alla media europea in Italia, secondo i dati del Centro studi ImpresaLavoro, si registra un +11,9%, +10,4% rispetto alla Germania, +12,6% rispetto alla Francia, +20,7% rispetto alla Slovenia e addirittura +30,4% rispetto all’Austria. A incidere in maniera determinante sono le tasse e le accise, che pesano infatti per il 68,8% sul prezzo finale.
L’Italia si colloca al terzo posto di questa speciale graduatoria, subito dopo l’Olanda (70,9%) e la Svezia (68,9%). In tutta Europa l’incidenza delle tasse sul prezzo finale non scende mai sotto il 53,07% della Bulgaria. Continue Reading
Benzina, basta accise
Mi chiamo Roberto e, come tutti, sono un consumatore. Tra le tante voci che pesano sul bilancio di tutti noi, ancora più in tempo di crisi, ce n’è una che proprio non riesco a capire: quella del prezzo dei carburanti. Un prezzo gonfiato da elevate tassazioni e dalle accise.
Per intenderci: ogni volta che facciamo benzina continuiamo, nel 2016, a pagare il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935. Da allora sono passati 80 anni: direi che è giunta l’ora di smettere. Paghiamo la crisi di Suez del ’56, il disastro del Vajont, il terremoto in Irpinia di 36 anni fa, la missione in Bosnia*.
Associazioni di consumatori, persone comuni, politici si sono già battuti nel tempo per l’abolizione di queste obsolete accise. Senza successo.Davvero noi consumatori non possiamo fare nulla e siamo condannati a pagare tasse che risalgono a decenni fa versando soldi che stanno evidentemente foraggiando altro?
È tempo di cambiare le cose, anche perché questa situazione rasenta il grottesco.
È tempo di cambiare le cose perché, peraltro, risparmieremmo sensibilmente e ne abbiamo diritto: con l’abolizione delle accise più vecchie di 20 anni risparmieremmo € 0,230891 per litro di carburante. In media, più di 11 euro a pieno. Considerando due pieni al mese, sono 264 euro all’anno. Il corrispettivo di un weekend fuori, ad esempio, o per fare la spesa per tutta la famiglia.
Le accise risalenti a oltre 20 anni fa, ormai obsolete, potrebbero essere abolite: il prezzo dei carburanti scenderebbe favorendo l’economia in generale. Inoltre le nuove accise introdotte dovrebbero estinguersi entro un termine di legge (ad esempio 20 anni) o fino al raggiungimento di un importo necessario per finanziare il progetto.
Insomma cosa aspettiamo? Chiediamo all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al Ministero dell’Economia e al governo tutto di porre finalmente fine a queste tasse inique, vecchie e decisamente ridicole.
*€ 0,000981: finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936;
€ 0,00723: finanziamento della crisi di Suez del 1956;
€ 0,00516: ricostruzione post disastro del Vajont del 1963;
€ 0,00516: ricostruzione post alluvione di Firenze del 1966;
€ 0,00516: ricostruzione post terremoto del Belice del 1968;
€ 0,0511: ricostruzione post terremoto del Friuli del 1976;
€ 0,0387: ricostruzione post terremoto dell’Irpinia del 1980;
€ 0,106: finanziamento della guerra in Libano del 1983;
€ 0,0114: finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
€ 0,02: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
€ 0,005: acquisto di autobus ecologici nel 2005;
€ 0,0051: terremoto dell’Aquila del 2009;
€ 0,0073: finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali nel 2011;
€ 0,04: arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
€ 0,0089: alluvione in Liguria e Toscana nel novembre 2011;
€ 0,082 (€ 0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;
€ 0,02: finanziamento post terremoti dell’Emilia del 2012.