Attualmente sono 15mila le testate nucleari a livello planetario, precisamente 15.350 al 2016. Alle quali vanno, però, aggiunte un numero imprecisato di altre testate (tra le 150 e le 240) dislocate in Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica nell’ambito del programma di condivisione nucleare avviato dopo la fine della seconda guerra mondiale. Poco meno di cinquemila sono dispiegate e pronte all’uso.
Il 93% di tutte le testate nucleari sono di proprietà dei due Stati militarmente più forti del mondo, Russia e Stati Uniti.
La mappa degli Stati con armi nucleari
Ecco la lista dei Paesi del mondo che possiedono la bomba atomica, l’arma più micidiale:
- Russia: 7.000 ( 1.796 testate schierate e pronte all’uso più altre 2.700 in deposito e 2.510 ritirate e pronte per essere smantellate)
- Stati Uniti: 6.780 ( 1.740 schierate, 2.740 accumulate e 2.300 in disuso)
- Francia: 300 (290 schierate ed il resto in deposito)
- Cina: 260 (sconosciuto il numero di quelle che sarebbero operative)
- Gran Bretagna: 215 (120 pronte all’utilizzo)
- Pakistan: 140 (nessuna testata schierata)
- India: 120 (nessuna testata schierata)
- Israele: 80 (nessuna testata schierata)
- Corea del Nord: 15 (il numero non è certo e non si sa, inoltre, se queste armi sono operative o accumulate)
La maggior parte degli Stati che possiedono armi atomiche sono i vincitori della Seconda guerra mondiale, nonché quelli che hanno sottoscritto il Trattato di non proliferazione (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna).
Inoltre il numero di testate nucleari, bombe Sandia B-61, tutte di fabbricazione statunitense, create a partire dalla seconda metà degli anni ’60, conservate da alcuni Paesi NATO, dovrebbe essere tra le 150 e le 240.
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In Italia 90 testate nucleari americane
L’Italia non ha la bomba atomica ma in base al concetto di condivisione nucleare interno alla Nato, sul territorio italiano, nelle basi Usa di Ghedi e Aviano, sono dislocate 90 testate nucleari americane.
Le bombe nucleari in Italia sono di tre modelli: B 61 -3, B 61 – 4 e B61 – 10. Il primo ha una potenza massima di 107 kiloton, dieci volte superiore all’atomica di Hiroshima, è può essere regolato fino a un minimo di 0,3 kiloton. Il secondo modello ha una potenza massima di 45 kiloton e il terzo di 80 kiloton.
La loro presenza ha un’importanza militare limitata per gli Stati Uniti, ma risponde anche ad esigenze politiche del governo italiano, che vuole avere voce in capitolo nella Nato.
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Il Trattato di non proliferazione nucleare
Secondo quanto riferito dalla Federation of American Scientists, grazie al disarmo nucleare previsto dall’articolo 6 del Trattato di non-proliferazione (Tnp), si è passati dai 70.330 bombe atomiche del 1986 ai 15mila attuali, di cui 4.400 testate pronte all’uso. È stato calcolato che l’esplosione di una decina di queste bombe provocherebbe la morte di due miliardi di persone.

In verde i paesi sottoscrittori del Trattato di non proliferazione nucleare, in blu i paesi che possiedono la bomba nucleare, in rosso quelli che non hanno sottoscritto il trattato
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