
Il divario tra ricchi e poveri è lacerante per la società: ci impedisce di sconfiggere la povertà e di ottenere l’uguaglianza tra uomini e donne.
La disuguaglianza ha anche implicazioni profonde sul futuro dei nostri figli e sulle loro opportunità di vivere una vita migliore e più lunga.
Eppure la maggior parte dei leader politici non agisce per colmare questo pericoloso abisso. Ma un’alternativa esiste. La disuguaglianza non è inevitabile, è il risultato di precise scelte politiche. Bisogna adottare misure concrete per porvi rimedio.
Ecco i risultati raccolti da Oxfam nel rapporto “Bene pubblico o ricchezza privata” diffuso come ogni anno in occasione del World economic forum di Davos.
Disuguaglianze: 26 ultramiliardari posseggono le ricchezze di 3,8 miliardi di persone
Oggi i miliardari sono più ricchi che mai, e tra il 2017 e il 2018 sono aumentati al ritmo di uno ogni due giorni.
Solo nell’ultimo anno la ricchezza dei miliardari del mondo è aumentata di 900 miliardi di dollari (pari a 2,5 miliardi di dollari al giorno) mentre quella della metà più povera dell’umanità, composta da 3,8 miliardi di persone, si è ridotta dell’11%.
Il 5% più ricco degli italiani è titolare da solo della stessa quota di patrimonio posseduta dal 90% più povero.

Per rendere meglio l’idea del divario, l’Oxfam riferisce che, a livello globale, 26 ultramiliardari (contro i 43 del 2017) possiedono oggi la stessa ricchezza della metà più indigente della popolazione mondiale.
Enorme il divario di genere: gli uomini possiedono oggi il 50% in più della ricchezza netta delle donne e controllano oltre l’86% delle aziende (Infografica: le donne al lavoro).
Da leggere: Quanti sono i ricchi al mondo?
Tre cose da fare per combattere la disuguaglianza
Tutti i governi dovrebbero stabilire concreti target e piani di azione, inquadrati in un arco temporale ben definito, per ridurre la disuguaglianza, rispettando l’impegno assunto con l’adozione dell’Agenda 2030 e in coerenza a quanto stabilito dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
- Erogare servizi sanitari ed educativi universali e gratuiti, mettendo fine alla privatizzazione dei servizi pubblici e promuovendo adeguate misure di protezione sociale per tutti.
- Riconoscere l’enorme lavoro di cura svolto dalle donne, mettendo a disposizione servizi pubblici che possano ridurre l’ammontare di ore di lavoro non retribuito a loro carico, permettendo così un’emancipazione della propria vita professionale e politica.
- Porre fine a sistemi fiscali che avvantaggiano ricchi individui e grandi corporation, tassando in maniera equa la ricchezza e il capitale, e arrestando la corsa al ribasso sulla tassazione dei redditi individuali e di impresa. È necessario inoltre contrastare le pratiche di evasione ed elusione fiscale da parte di grandi corporation e individui facoltosi.