WikiLeaks, la piattaforma di Julian Assange, pubblica 8.761 documenti e file che svelano i segreti della Central Intelligence Agency statunitense e di come l’Agenzia può tranquillamente entrare nelle nostre vite, trasformando anche un innocuo televisore in un sistema che capta ogni conversazione nel salotto di casa nostra.
Materiali che nel complesso vanno dal 2013 al 2016: “la prima parte è stata ottenuta di recente e copre tutto il 2016”. Per l’organizzazione si tratta della “maggiore fuga di dati di intelligence della storia”.
Come scrive Repubblica, che ha avuto accesso a questi file in esclusiva, questo scandalo potrebbe aprire una nuova crisi in seno alla Central Intelligence Agency. Visto e considerato che questi file, pubblicati oggi, sarebbero solo “la punta dell’iceberg” del materiale scottante, che deve comunque ancora essere analizzato con attenzione dagli esperti informatici. Attacchi informatici che hanno messo a rischio molti top manager dell’industria, membri del Congresso, il governo americano e persino l’account Twitter di Donald Trump.
I file, spiega Repubblica, rivelano che fin dal 2014, la Cia è in grado di impiantare software malevolo (malware) nelle tv smart collegate al web. Il modello citato esplicitamente nei documenti è quello di uno dei più famosi marchi (Samsung). Il malware permette all’Agenzia di catturare le conversazioni che avvengono all’interno della stanza in cui si trova lo schermo.
I sistemi realizzati dai tecnici della Cia permettono di spiare smartphone, che vengono hackerati e trasformati in una sorta di “macrospia”, trasmettendo immagini, suoni e informazioni. Diversi malware in grado di penetrare i modelli della Apple, sia telefoni che IPad, e catturare così ogni tipo di dati. Un’altra invece si è dedicata ai cellulari che usano Android, come i modelli di Samsung, Sony e Htc, penetrati grazie a 24 diversi software di spionaggio.
“Cavalli di Troia” che possono spiare anche WhatsApp, Signal, Telegram, Wiebo e altri canali di messaggi, normalmente ritenuti più sicuri, perché ne aggirano le protezioni crittografiche: riescono a raccogliere audio e testi prima che scatti la difesa della “scrittura segreta”.
L’organizzazione fondata da Assange, attualmente “ospite” dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, sostiene di aver esaminato scrupolosamente la documentazione, che viene definita eccezionale dal punto di vista “politico, legale e forense” ma di non voler divulgare cyber-armi dell’agenzia.