Dalai Lama: “Troppi migranti, dovrebbero andarsene”. L’ha detto veramente?

Dalai Lama immigrazione

“Se si chiamano rifugiati vuol dire che fuggono da qualcosa”. Tenzin Gyatso, leader spirituale dei buddisti di tutto il mondo, in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che lo è andato a cercare a Dharamsala, in India, dove vive in esilio a causa dell’occupazione cinese del Tibet dal 1959, ha dichiarato:

“Se guardiamo in faccia ogni singolo rifugiato, in particolare i bambini e le donne, percepiamo la sua sofferenza. Chi sta meglio ha la responsabilità di aiutarli. Dall’altra parte, ora ce ne sono troppi. In Europa, per esempio la Germania, non può essere un paese arabo. La Germania è la Germania. (ride) Ce ne sono così tanti che è difficile gestirli. Ritengo che moralmente questi rifugiati debbano essere accolti temporaneamente. L’obiettivo dovrebbe essere quello di farli tornare a casa a ricostruire i propri PaesiPer risolvere il problema dei profughi è necessario intervenire in quei Paesi, impegnarsi per superare le guerre, spesso a sfondo religioso, che provocano gli esodi e superare anche il grande divario tra ricchi e poveri per costruire una società migliore. Serve quindi un pensiero a lunga scadenza per ottenere un risultato davvero efficace”. 

Non c’è nulla di razzista/xenofobo in queste semplici parole, che ovviamente sono strumentalizzate. Il Dalai Lama critica il fenomeno dell’immigrazione di massa attuale e non i migranti e profughi di per sé, e su ciò c’è anche da segnalare che nella stessa intervista ha dichiarato sull’Islam:

“Ci sono musulmani e piccoli gruppi che uccidono altri musulmani nei loro paesi. Sciiti, sunniti. Essi non rappresentano l’intero Islam e tutti i musulmani. L’amore è il messaggio principale, anche per l’Islam come in ogni religione. I maligni ci sono anche tra i buddisti, cristiani, ebrei e indù. Solo a causa di alcuni tristi eventi causati da un piccolo numero di musulmani non dobbiamo condannare l’intero mondo musulmano”.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”