Il razzista, di ogni colore e di ogni latitudine, è probabilmente la massima epifania dell’imbecillità. Ecco in breve il perché di tale incommensurabile imbecillità. Continue Reading
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Profughi nelle tendopoli, alberghi agli sfollati
“Avviso per chi la continua a menare con i 35 euro degli immigrati: farvi fare la terza media è costato alla collettività 63.900 euro, sempre che non vi abbiano bocciato perché allora siete costati altri 8.500 euro all’anno. Fanno circa 38 euro per ogni giorno di scuola, li rivorremmo indietro”. Pierpaolo Ascari
Paragonare la situazione degli sfollati con quella dei migranti chiedendo che negli hotel nei quali sono ospitati i profughi vadano gli abitanti delle zone terremotate che sono rimasti senza casa, oppure che i 35 euro che spettano agli immigrati (che poi 32,5 euro se li “mangiano” gli italiani) vangano dati ai terremotati è un immensa stronzata coglionista! L’unica cosa che dobbiamo fare è aiutare, non dividere, tutti coloro che hanno bisogno.
“A nessun amatriciano sentirete dire che bisogna cacciare gli immigrati dagli alberghi per metterci i terremotati. Primo perché per chi ha vissuto un dramma così, la solidarietà è un sentimento molto forte. E uno che scappa dalla guerra lo senti un po’ un tuo simile. Secondo, perché a Amatrice era ospitato un gruppo di richiedenti asilo, a cui tutti si erano affezionati. E perché l’altra notte erano anche loro a scavare, e perché anche qualcuno di loro sta sotto le macerie. Quindi grazie lo stesso, e accoglienza per tutti quelli che ne hanno bisogno, senza noi e loro”. Francesca Spada, ragazza di Amatrice rimasta senza casa
P.s. che non fa notizia: Diversi immigrati stanno rinunciando al “poket money” (la loro somma garantita di 2,5 euro al giorno) per fare una donazione agli sfollati di Accumoli, Amatrice e Pescara del Tronto. Continue Reading
I sei Paesi più ricchi del mondo ospitano meno del 9% dei rifugiati
Il rapporto di Oxfam “La misera accoglienza dei ricchi del mondo” evidenzia la contrapposizione tra l’impegno dei ricchi Usa, Cina, Giappone, Germania, Francia e Regno Unito e quello, per contro, di Giordania, Turchia, Libano, Pakistan, Sudafrica e Territorio Palestinese Occupato. Numeri che riportano alla realtà, le dimensioni di un fenomeno troppo spesso affrontato con frasi fatte e non a partire dalle sue dimensioni reali.
L’analisi di Oxfam, che tiene conto degli ultimi dati resi disponibili dall’ONU e della classifica del PIL dei paesi prodotta dalla Banca mondiale, mostra la grande differenza che c’è tra alcuni paesi che offrono un aiuto reale ai rifugiati e altri che, semplicemente, non lo fanno. I calcoli seguono la prassi ONU che include i rifugiati registrati sia dall’UNHCR che dall’UNWRA, fondato nel 1949 per garantire aiuto ai rifugiati palestinesi che hanno perso tutto nel conflitto del 1948. Secondo l’ultima stima dell’UNHCR i rifugiati palestinesi sono 5,2 milioni su 21,3; ma di questo totale, le sei economie mondiali più importanti accolgono solo 2,1 milioni di persone. Continue Reading
Dalai Lama: “Troppi migranti, dovrebbero andarsene”. L’ha detto veramente?
“Se si chiamano rifugiati vuol dire che fuggono da qualcosa”. Tenzin Gyatso, leader spirituale dei buddisti di tutto il mondo, in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che lo è andato a cercare a Dharamsala, in India, dove vive in esilio a causa dell’occupazione cinese del Tibet dal 1959, ha dichiarato: Continue Reading
Un migrante ci costa undici euro all’anno
Salvare la vita di una persona che ha rischiato di affogare nel Mediterraneo è costato a ciascun italiano solo due euro l’anno. L’accoglienza, ovvero vitto, alloggio e servizi essenziali, hanno un impatto sugli italiani per circa 11 euro pro-capite all’anno. A fare i conti ci ha pensato l’Ismu, ente scientifico indipendente con sede a Milano che da oltre 20 anni studia i fenomeni migratori.
In questi tempi si discute anche sul peso economico degli sbarchi via mare. A tal proposito, attraverso un’analisi dei costi sostenuti dalle istituzioni italiane, a vari livelli (come riportate direttamente dalle stesse o indirettamente dalle principali agenzie di stampa), Ismu ha provato a stimare i prezzi pro-capite, in Italia, delle diverse operazioni, comparando le azioni attuate in questi anni e dividendone i costi sostenuti per il numero di abitanti sul territorio nazionale. Così, il dispositivo di salvataggio Mare Nostrum incideva per quasi due euro pro-capite all’anno per ogni italiano, destinate a pagare imbarcazioni e personale di salvataggio. Tale ammontare si è ridotto a mezzo euro — ma rimborsato dall’Unione Europea — con Triton. I successivi interventi di accoglienza, ipotizzando costi medi di 35-40 euro al giorno per 60mila migranti annui, impattano sugli italiani per circa undici euro pro-capite all’anno. Costi destinati per circa il 94% a operatori sociali e fornitori di servizi (vitto e alloggio in primis) e per circa il 6%, ovvero meno di un euro, ai migranti stessi. Il piano varato dall’Unione Europea lo scorso 15 aprile di parziale ricollocamento per 40mila migranti da Italia e Grecia, sui 360mila che si prevede sbarcheranno, ha invece un costo previsto di 240 milioni, ovvero 6mila euro per migrante in costi di gestione e spostamenti.