Nell’autunno del 1920 apparve sulla scena politica il Fascismo, movimento di destra, in concorrenza con D’Annunzio e con i nazionalisti. Ma perché il Fascismo si chiama così? Ecco il motivo.
Il nome fascismo deriva da Fasci di combattimento
Il nome “Fascismo” trae la sua origine dai Fasci di combattimento. L’origine etimologica deriva dalla parola “Fascio” (dal latino, dalla parola “Fascis”).
Il 23 marzo 1919 a Milano, presso Piazza San Sepolcro, Mussolini, insieme a una cinquantina di seguaci, fondò il primo Fascio di combattimento. Il nome si collegava ai fasci di azione rivoluzionaria dell’intervento del 1914 e al Fascio parlamentare di difesa nazionale, fondato dopo Caporetto.
Quel giorno ebbe inizio la rivoluzione fascista contro la classe dirigente e il vecchio regime.
Due anni dopo, il 10 novembre 1921, il movimento venne trasformato in qualcosa di più: fu fondato il Partito Nazionale Fascista. Dalla parola “Fascio” nacque dunque la parola “Fascismo”.
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Il fascino che il mito di Roma esercitava sul Fascismo
Il riferimento era ai fasces lictorii dell’Antica Roma. Armi portate dai littori, che consistevano in un fascio di bastoni di legno legati con strisce di cuoio, normalmente intorno a una scure. Nell’antica Roma, il fascio era simbolo di autorità e potere.
Anche la parola Littorio venne molto usata nel periodo fascista tanto è, che littorio era diventato sinonimo di fascista, ad esempio la gioventù fascista era anche chiamata gioventù del littorio
Il fascio ha anche una sua matrice rivoluzionaria, infatti fu usato come insegna sia nella Rivoluzione francese sia in svariate repubbliche che si formarono in Italia durante il risorgimento.
Presero il nome di fasci anche dei movimenti di lavoratori rivoluzionari socialisti e anarchici che sorsero in Italia alla fine dell’800.
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L’Impero fascista
Benito Mussolini attraverso il “Fascio” voleva simboleggiare l’unione del popolo italiano con chiara ispirazione alla potenza e alla grandezza del popolo romano.
Il fascismo si propose come il naturale discendente della Roma antica. Mussolini infatti si faceva chiamare Duce, che nell’antica Roma era il generale, il capo militare valoroso e trionfante in battaglia amato ed apprezzato dai soldati che lo seguivano ubbidienti.
Durante il ventennio di governo fascista molte costruzioni pubbliche ed opere d’arte (come ad esempio il Vittoriano a Roma) si ispirarono allo stile romano senza far mancare però il fascio che veniva scolpito sui muri.
Preciso che Il Duce voleva, nemmeno tanto utopicamente, unire tutte le classi sociali, dalla più povera alla più ricca, da quella operaia alla classe dirigente, la borghesia e il popolo sostanzialmente, creando così una società Nazionale unita e forte…come l’Impero Romano;
I fasces lictorii[1] erano, nell’Antica Roma, le armi portate dai littori, che consistevano in un fascio di bastoni di legno legati con strisce di cuoio, normalmente intorno a una scure.
Divennero in seguito un simbolo del potere e dell’autorità maggiore, l’imperium, e assunsero la tipica forma di fascio cilindrico di verghe di betulla bianca simboleggianti il potere di punire, legate assieme da nastri rossi di cuoio (in latino: fasces), simboli di sovranità e unione, al quale talvolta era infissa un’ascia di bronzo, a rappresentare il potere di vita e di morte sui condannati romani.
Ottimo articolo (uno dei pochi in rete, sempre pieni di ideologie “anti”). Vorrei solo aggiungere che Fascio deriva anche da fascio di spighe di grano in un pugno chiuso, il simbolo iniziale sotto la testata del giornale “Il Fascio” era appunto una mano che teneva spighe, il mito di Roma ancora non esisteva nel programma del 1919, cambierà dopo il 1921. Inoltre il fascismo non nacque di destra o di sinistra, ma oltre queste due visioni borghesi della politica, infatti la dx esisterà prima e dopo il f. così come la sx. L’indicare come fascista qualsiasi formazione non allineata politicamente alla “sinistra” è non solo antistorico, ma ridicolo.