1

I Gratta e Vinci sono una truffa di Stato

gratta e vinci-truffa

Un video ci svela alcuni trucchetti che ci sono dietro al sistema dei Gratta e Vinci. Intimità, illusione della vincita, piccole vincite e quasi vincite. “Ti piace perdere facile?“. Allora gioca al Gratta e Perdi.

La vera e propria truffa è insita nelle regole del gioco stesso che prevede che continui la vendita dei biglietti fino a quando l’ultimo premio (di qualsiasi importo sia) non viene assegnato, ciò significa, ad esempio, che se per uno strano scherzo del destino i trenta biglietti da 1.000.000 di euro fossero i primi a saltare fuori, il gioco andrebbe avanti lo stesso. Continue Reading

Condividi:

La grande truffa della finta beneficenza: Arrestato monsignor 30 milioni

Monsignor Patrizio Benvenuti

Monsignor Patrizio Benvenuti, 64enne prelato di origini argentine, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Bolzano e altre 9 persone, tra cui una suora, un barone belga e una principessa, indagate per una truffa di oltre 30 milioni di euro, riciclaggio e evasione fiscale. Sequestrati beni per oltre 10 milioni. Trecento i truffati. Al monsignore è stato sequestrato un vero e proprio tesoro. Ville, opere d’arte, finanche un museo.

La sua dimora in Italia era Villa Vittoria, il prestigioso palazzo quattrocentesco sulla scogliera di Piombino, che è stato posto sotto sequestro preventivo. Leonardo da Vinci progettò le mura della fortezza e ci soggiornò nel 1502. La villa fu anche residenza della principessa Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone.

La vicenda è venuta alla luce grazie alla denuncia alle Fiamme Gialle di una ex collaboratrice del prelato, suora Agnese Colz, per vent’anni al servizio del monsignore che in buona fede, era stata nominata responsabile di un “Trust” e riceveva inconsapevolmente posta commerciale e documenti. La religiosa, infatti, aveva poi raccontato ai militari della Guardia di Finanza che, spinta dalla fiducia che riponeva nell’ ecclesiastico, quando lavorava con lui a Roma, aveva firmato alcuni contratti costitutivi, divenendo, tra l’altro, rappresentante legale della Opus nella sede in Alto Adige, rimanendo così coinvolta nel procedimento fallimentare della società Kepha Invest in Belgio. Continue Reading

Condividi:

La onlus che ruba ai poveri per diventare ricca

rubare ai poveri
Lucravano sul cibo destinato ai poveri. A tal punto da incassare in pochi mesi fino a 4 milioni di euro. Uno schiaffo a 4,1 milioni di poveri che in Italia hanno bisogno di aiuto per alimentarsi e tra i quali ci sono anche oltre quattrocentomila bambini con meno di 5 anni. È stata definità così da Coldiretti la maxi truffa all’Unione europea scoperta dall’inchiesta del Nas di Milano coordinato dal colonnello Alessio Carparelli che ieri ha portato in carcere 12 persone tutte accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al peculato.

Il cibo in questione era rappresentato da frutta e verdura in eccesso acquistati con contributi comunitari per essere distribuiti gratuitamente a scopo assistenziale che i produttori al posto di mandare al macero inviavano alla onlus “Sei per Secu” di Secugnago, in provincia di Lodi affinché li girasse alla Caritas o alla Croce rossa. L’associazione di Lodi invece, falsificando attestati di consegna, inviava solo una piccola quantità della merce ad associazioni benefiche o di volontariato. Dalle fatture, contraffate, risultava che invece gli venisse donato tutto il carico. In realtà i carichi di frutta venivano piazzati sul mercato e rivenduti a prezzi concorrenziali a distributori all’ingrosso in tutta Italia, oppure sui mercati esteri dell’Est Europa, fra cui Croazia e Romania. Il sospetto è nato dalle targhette poste sulle confezioni, su cui vi era scritto che la frutta era destinata alla donazione e non alla vendita.

Nel corso dell’indagine, sono emerse alcune intercettazioni: le persone ascoltate ironizzavano sul loro ruolo di ‘benefattori’ che, in realtà, rubavano frutta e verdura ai poveri per fare milioni di euro. Non solo, si vantavano di essere più potenti del Vaticano, scherzavano sui loro profitti e sulla modalità illecita, senza farsi scrupolo della percentuale irrisoria che consegnavano agli enti benefici.

L’indagine ha portato al sequestro di 13mila tonnellate di prodotti, con oltre 900 transazioni illecite di frutta e verdura per un valore di 4 milioni di euro, ha coinvolto 19 province, tra cui Latina e il mercato ortofrutta di Fondi, il più grande in Italia, strategico sia in entrata che in uscita. Sono 10 le persone arrestate, compreso il presidente della onlus lodigiana, e altri 10 i denunciati a piede libero. Due gli arresti eseguiti a Milano.

Condividi: