Lavoro irregolare: In 10 anni 16 miliardi di contributi evasi

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Tra il 2006 e il 2015 Ministero del Lavoro, Inail e Inps attraverso le loro ispezioni hanno accertato contributi e premi evasi per un ammontare complessivo di circa 16 miliardi di euro (equivalenti a una Finanziaria) e pari a 1,5 miliardi di euro ogni anno. Risorse ingenti derivanti da accertamenti ispettivi condotti su una media di circa 270 mila aziende l’anno, in cui è stato riscontrato un tasso di irregolarità del 65,5%. Il numero di lavoratori trovati irregolari è stato mediamente di 250 mila l’anno di cui i lavoratori totalmente in nero rappresentano oltre il 43%.

È quanto viene segnalato da uno studio sul lavoro “non regolare”, “irregolare” e “in nero” elaborata, attraverso i dati dell’attività ispettiva, dal servizio politiche del lavoro della Uil. L’economia sommersa da lavoro irregolare vale 77,2 miliardi di euro (con un’incidenza del 36,5%), in crescita anno dopo anno.

L’edilizia il settore con la maggiore incidenza di aziende irregolari su quelle ispezionate (63,7%), la Liguria la Regione con la più alta incidenza di aziende irregolari (73,5%). In nero il 53,1% dei lavoratori trovati irregolari. Il Mezzogiorno, secondo l’indagine l’area con la più alta incidenza di lavoratori in nero rispetto agli irregolari (63,7%) ed in particolare la Campania la Regione con l’incidenza maggiore di lavoratori in nero rispetto agli irregolari (77,4%).

Lo studio ha evidenziato come si stia “professionalizzando” un sistema, al quale accedono purtroppo troppi datori di lavoro, nell’aggirare, attraverso forme apparentemente legali, le disposizioni, sia normative che contrattuali, che regolano il nostro mercato del lavoro.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”