Lavoro nero, irregolari 6 aziende su 10

Nel 2016 gli ispettori del Ministero del Lavoro, Inps e Inail hanno ispezionato 191.614 aziende riscontrando irregolarità nel 63% dei casi. Nel complesso sono stati accertati contributi e premi evasi per oltre 1,1 miliardi. Sono i dati del rapporto annuale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, illustrati dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Continue Reading

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Il lavoro nero sottrae allo Stato 37 miliardi di euro

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Secondo i dati relativi all’anno 2014 elaborati dall’Ufficio studi della Cgia gli oltre 3 milioni di lavoratori in nero presenti in Italia equivalgono alla bellezza di 77,2 miliardi di euro di Pil irregolare all’anno (pari al 4,8% del Pil nazionale): una piaga sociale ed economica che sottrae alle casse dello Stato 36,9 miliardi di euro di tasse e contributi. Continue Reading

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Lavoro irregolare: In 10 anni 16 miliardi di contributi evasi

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Tra il 2006 e il 2015 Ministero del Lavoro, Inail e Inps attraverso le loro ispezioni hanno accertato contributi e premi evasi per un ammontare complessivo di circa 16 miliardi di euro (equivalenti a una Finanziaria) e pari a 1,5 miliardi di euro ogni anno. Risorse ingenti derivanti da accertamenti ispettivi condotti su una media di circa 270 mila aziende l’anno, in cui è stato riscontrato un tasso di irregolarità del 65,5%. Il numero di lavoratori trovati irregolari è stato mediamente di 250 mila l’anno di cui i lavoratori totalmente in nero rappresentano oltre il 43%. Continue Reading

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Sono 400mila gli schiavi dal caporalato a 2,50 euro l’ora

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Il caporalato è un fenomeno che caratterizza ancora oggi le campagne italiane. Dopo un’attenuazione, negli ultimi 15-20 anni tale fenomeno è tornato alla ribalta con una degenerazione dello sfruttamento della manodopera a causa soprattutto dei flussi migratori. Il caporalato detiene oggi nel Mezzogiorno un monopolio nell’attività di mediazione, ma il fenomeno è in aumento anche nelle Regioni del Centro-Nord.

Più di dodici ore di lavoro nei campi per un salario di 25-30 euro al giorno, meno di 2 euro e 50 l’ora. È la situazione in cui lavorano in Italia 400mila lavoratori sfruttati dal caporalato, stranieri nell’80% dei casi, coinvolti con salario giornaliero inferiore del 50% rispetto a quello previsto dai contratti nazionali. A questo vanno sottratti: il trasporto dei lavoratori (5 euro), l’acquisto di acqua e cibo, l’affitto degli alloggi, acquisto di medicinali. È quanto emerge da uno studio di The European House-Ambrosetti su dati Flai Cgil relativi al 2015, presentato al convegno di Assosomm-Associazione italiana delle agenzie per il lavoro “Attiviamo lavoro. Le potenzialità del lavoro in somministrazione nel settore dell’agricoltura”. Continue Reading

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