
Il caporalato è un fenomeno che caratterizza ancora oggi le campagne italiane. Dopo un’attenuazione, negli ultimi 15-20 anni tale fenomeno è tornato alla ribalta con una degenerazione dello sfruttamento della manodopera a causa soprattutto dei flussi migratori. Il caporalato detiene oggi nel Mezzogiorno un monopolio nell’attività di mediazione, ma il fenomeno è in aumento anche nelle Regioni del Centro-Nord.
Più di dodici ore di lavoro nei campi per un salario di 25-30 euro al giorno, meno di 2 euro e 50 l’ora. È la situazione in cui lavorano in Italia 400mila lavoratori sfruttati dal caporalato, stranieri nell’80% dei casi, coinvolti con salario giornaliero inferiore del 50% rispetto a quello previsto dai contratti nazionali. A questo vanno sottratti: il trasporto dei lavoratori (5 euro), l’acquisto di acqua e cibo, l’affitto degli alloggi, acquisto di medicinali. È quanto emerge da uno studio di The European House-Ambrosetti su dati Flai Cgil relativi al 2015, presentato al convegno di Assosomm-Associazione italiana delle agenzie per il lavoro “Attiviamo lavoro. Le potenzialità del lavoro in somministrazione nel settore dell’agricoltura”. Continue Reading →