Mare Nostrum doveva chiudere, lo voleva la Lega di Salvini “Ci costa 300 mila euro al giorno, così si finanziano gli scafisti e l’invasione delle nostre case”, Maroni “bisogna bloccarla subito”, Gasparri “La Marina è stata trasformata in un traghetto per clandestini”. Ora tutti si appellano all’Europa, ma nessuno ha imposto all’Italia di chiudere Mare Nostrum. I responsabili di Frontex avevano chiarito che Triton “risponde solo parzialmente alle reali e attuali esigenze di soccorso in mare per salvare vite umane”.
Governo e partiti sono stati indifferenti ai richiami delle organizzazioni internazionali e alle sollecitazioni dell’ammiraglio Giuseppe Di Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina Militare. Davanti ai senatori della Commissione diritti umani, il 9 Dicembre 2014 l’ammiraglio disse che Triton era un’altra cosa, che il tratto di mare controllato si era ridotto del 65%, che i compiti della Marina erano stati depotenziati e questo non era un bene. Inoltre con Triton vengono meno tutti i dispositivi predisposti dalla Marina e si pone un evidente problema di sicurezza, soprattutto a livello sanitario: i mezzi intervengono in seguito agli SOS lanciati dai barconi in alto mare, ma si limitano a caricare a bordo le persone soccorse e a trasportarle sulle coste italiane. Viene meno così il sistema di controllo, svolto con Mare Nostrum dalle forze di polizia in alto mare, e vi è un maggior rischio di infiltrazioni sul territorio nazionale di cellule terroristiche occultate tra i migranti.
Mare Nostrum si basava su tre azioni principali: contrasto delle azioni illegali connesse al traffico di esseri umani (navi madre e scafisti); potenziamento della capacità di salvare vite umane attraverso la presenza di un dispositivo aeronavale di assistenza e soccorso; filtro sanitario avanzato. In un anno di attività sono stati 439 gli interventi di salvataggio, 156.362 i migranti assistiti, 366 gli scafisti fermati e consegnati all’autorità giudiziaria nazionale, 9 le navi madre catturate. Il 99% dei migranti è stato intercettato prima dell’arrivo sul territorio nazionale e questo ha permesso l’attuazione di un filtro sanitario e di controlli di polizia prima dello sbarco. Solo a gennaio con Triton sono 3.528 gli immigrati arrivati in Italia, rispetto ai 2.171 rilevati nel gennaio del 2014.
I 300 morti di Lampedusa, donne, bambini, uomini che fuggivano da guerre e fame, annegati nelle gelide acque del Canale di Sicilia, li portano sulla coscienza i politici arruffoni e indegni che hanno trasformato la tragedia dell’immigrazione in un marketing elettorale, e i governanti senza idee che hanno piegato la testa spaventati dalle varie ondate leghiste e neofascistoidi. Ha ragione Gino Strada quando dice che si “vergogna di essere italiano e di far parte di questa Europa indifferente alle sofferenze e complice delle stragi, questi Paesi ogni anni spendono miliardi dei cittadini per fare la guerra high-tech ad altri cittadini e sono poi incapaci di portare soccorso a un evento già noto, e che si ripeterà di nuovo, presto”. Ma la vergogna non siede in Parlamento.
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