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Scuola 2.0 della scala Richter

In occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico il Ministero ha reso noti i dati disponibili sull’anagrafe dell’edilizia scolastica. Dai dati emerge una situazione dell’edilizia scolastica fatta di luci e ombre. La scuola dice addio alla carta, modernizzandosi giustamente, ma poi si scopre che gli edifici scolastici sono vecchi e insicuri. Stiamo parlando di strutture pericolosamente a rischio sismico. L’85,2% degli edifici censiti è stato costruito per essere destinato ad uso scolastico, per il restante 14,8%, si tratta di edifici riadattati per uso scolastico. Ci rendiamo conto?

Anagrafe edilizia scolastica

Dai dati del Ministero gli elementi di maggiore criticità sono il prodotto di problemi stratificati nel tempo, nel corso dei decenni passati. Un dato resta evidente dalle informazioni disponibili sul periodo di costruzione degli edifici, secondo cui il 4% di essi è stato costruito prima del 1900. E la maggior parte, il 44% delle scuole, in un periodo che va dal 1961 al 1980. Una eredità, questa, che incide e assume un significato per i diversi aspetti sui quali l’anagrafe dell’edilizia scolastica pone l’attenzione, in particolare per quanto riguarda il rischio sismico e le normative antincendio. Per quanto riguarda la normativa antincendio solo il 17,7% degli edifici in possesso del relativo certificato di prevenzione incendi (CPI). Il 66,5% delle scuole possiede un impianto idrico antincendio; il 49,3% dispone di una scala interna di sicurezza; il 61,5% possiede la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico; il 63% è munito di un sistema di allarme; il 98,3% è in possesso di estintori portatili; il 95,1% possiede un sistema di segnaletica di sicurezza. In ogni caso, sono le regioni del Sud che presentano le maggiori criticità.

Per questo motivo, il piano del Miur prevede un investimento di 680 milioni di euro (risorse europee) per interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli immobili scolastici delle Regioni appartenenti all’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). In particolare, saranno realizzati interventi in 1.565 scuole così articolati: in Calabria 111,6 milioni di euro per interventi in 257 scuole, in Campania 273,5 milioni per 625 scuole, in Puglia 51,6 milioni di euro per 121 scuole, in Sicilia 244,3 milioni di euro per 562 scuole. Speriamo che il “saranno realizzati” non si trasformi in “forse” si realizzeranno.

Ritornando al rischio sismico, che e’ la cosa che più mi fa incazzare, e che ormai sanno anche i muri, che l’Italia e’ ad alto rischio terremoti. Ma cosa si sta facendo? Niente. Il Ministero afferma ” che la maggior parte degli edifici scolastici è stata costruita tra gli anni ’60 e gli ’80, un periodo nel quale i criteri di costruzione degli edifici erano scarsamente influenzati da una “cultura antisismica” che solo di recente è andata consolidandosi in Italia. Ma intervenire su tali edifici, costruiti secondo standard ormai superati, al fine di adeguarli alla attuale normativa risulta, stando a quanto dichiarato da esperti e tecnici, del tutto inefficace. Unico rimedio, dunque, è quello di costruire nuovi edifici secondo gli attuali requisiti normativi e coerenti con le necessità legate all’evoluzione tecnologica che caratterizzerà i nuovi modelli scolastici”. Il Miur – in collaborazione con Regioni ed Enti locali quali proprietari degli immobili e soggetti istituzionalmente competenti in materia – intende promuovere la costituzione, a livello territoriale, di fondi immobiliari. Questi strumenti possono consentire di raggiungere l’obiettivo di costruire nuove strutture superando, ad esempio, i limiti di spesa imposti dal Patto di stabilità interno.

Nuovi edifici? Quando? e nel frattempo se capita qualche evento sismico cosa facciamo?

E poi parliamo di scuola 2.0? 2.0 della scala Richter per farla crollare.

Terremoti d’Italia. Il rischio sismico, l’allarme degli scienziati, l’indifferenza del potere. È possibile affrontare il sisma con mentalità laica e strumenti razionali? E possibile prevenire il terremoto? Oggi sì. È noto quali sono i comuni a rischio sismico, il grado di pericolo per area ed è possibile mettere un edificio in condizione di non crollare grazie all’ingegneria antisismica.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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