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I massoni al potere in Italia e nel mondo

massoneria

Se non sei massone non hai alcuna chance di arrivare al vero potere.

Le “Ur-Lodges”, sono superlogge massoniche sovranazionali che detengono un ferreo controllo sulle dinamiche di potere del mondo attuale e contemporaneo. Insomma, coloro che hanno in mano il destino del mondo. Vantano l’affiliazione di presidenti, banchieri, industriali e da loro dipendono le associazioni paramassoniche tipo la Trilateral Commission o il Bilderberg Group. Tutti i potenti del mondo, se ancora non lo sapete sono iscritti alla massoneria. Nomi e cognomi che trovate nel nuovo libro del Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, Gioele Magaldi.

Il mondo, e l’Italia è governato dalle segretissime Ur-Lodges massoniche, delle quali farebbero parte:

Barack Obama, Angela Merkel, Vladimir Putin, Xi Jinping, Christine Lagarde, Francois Hollande, Wolfgang Schauble, Jean Claude-Trichet, Bill Clinton, Tony Blair, Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Pier Carlo Padoan, Massimo D’Alema, Gianfelice Rocca, Domenico Siniscalco, Giuseppe Recchi, Marta Dassù, Corrado Passera, Ignazio Visco, Enrico Tommaso Cucchiani, Alfredo Ambrosetti, Carlo Secchi, Emma Marcegaglia, Matteo Arpe, Vittorio Grilli, Giampaolo Di Paola, Federica Guidi. Berlusconi, invece, avrebbe creato una Ur-Lodge personale, la Loggia del Drago.

“Per far inghiottire simili riforme idiote e antipopolari alla cittadinanza, la devi spaventare come si fa con i bambini. Altrimenti gli italiani, se non fossero stati dei bambinoni deficienti, non avrebbero accolto con le fanfare i tre commissari dissimulati che abbiamo inviato loro in successione: il fratello Mario Monti, il parafratello Enrico Letta, l’aspirante fratello Matteo Renzi”  questo il racconto di un supermassone delle Ur-Lodges dal libro Massoni di Magaldi.

Gioele MagaldiDalla sconfitta del nazifascismo alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, spiega Magaldi, “dall’edificazione dell’Europa unita al crollo del comunismo, dalla globalizzazione al terrorismo islamico e alla crisi dell’eurozona, viene raccontata una feroce battaglia per l’egemonia planetaria. Una guerra spietata per promuovere o affossare la democrazia. Una competizione tra le Ur-Lodges neo-aristocratiche e quelle progressiste. Tutto questo viene per la prima volta esplicato in modo limpido dinanzi all’opinione pubblica italiana e mondiale grazie allo studio e alla ricognizione rigorosa, comparativa e orientata scientificamente, di migliaia di documenti conservati presso gli archivi privati delle più prestigiose e influenti Ur-Lodges del pianeta. Documenti, peraltro, fotocopiati e depositati dagli autori del libro presso alcuni importanti studi legali e notarili di Parigi, Londra e New York'”.

Altri massoni storici: John Locke (1632-1704), Isaac Newton (1642-1727), Jean «John» Theo¬philus Desaguliers (1683-1744), Montesquieu (1689-1755), Voltaire (1694-1778), Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), Giacomo Casa¬nova (1725-1798), Cagliostro (1743-1795), Cesare Beccaria (1738-1794), Benjamin Franklin (1706-1790), George Washington (1732-1799), Thomas Jefferson (1743-1826), Thomas Paine (1737-1809), Nicolas de Condorcet (1743-1794), Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau (1749-1791), Philippe Egalité (1747-1793), Jacques Brissot (1754-1793), Camille Desmoulins (1760-1794), Jean-Baptiste de Lamarck (1744-1829), Gilbert du Motier de La Fayette (1757-1834), Jacques Laffitte (1767-1844), Francisco de Miranda (1750-1816), Napoleone Bonaparte (1769-1821), nella sua fase filorepubblicana, Rafael del Riego (1784-1823), George Gordon Byron (1788-1824), Alessandro Ypsilanti (1792-1828), José de San Martin (1778-1850), Simón Bolívar (1783-1830), Aleksandr Sergeevic Puskin (1799-1837), Samuel Gridley Howe (1801-1876), William Lloyd Garrison (1805-1879), Ralph Waldo Emerson (1803-1882), Thaddeus Stevens (1792-1868), Charles Sumner (1811-1874), Benjamin Wade (1800-1878), William Cullen Bryant (1794-1878), Carl Schurz (1829-1906), Aleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870), Giuseppe Mazzini (1805-1872), John Stuart Mill (1806-1873), Giuseppe Garibaldi (1807-1882), Jules Michelet (1798¬1874), il Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865) della maturità, Louis Blanc (1811-1882), Victor Hugo (1802-1885), Lajos Kossuth (1802-1894), Charles Darwin (1809-1882), José Martí (1853-1895), Lev Nicolàevic Tolstòj (1828-1910), Giosuè Carducci (1835-1907), Max Weber (1864-1920), John Dewey (1859-1952), Leonard Hobhouse (1864-1929), Sigmund Freud (1856-1939), Theodore Roosevelt (1858-1919), Thomas Woodrow Wilson (1856-1924), Eduard Bernstein (1850-1932), George Bernard Shaw (1856-1950), Mustafa Kemal Ataturk (1881-1938), Gerard Swope (1872-1957), John Maynard Keynes (1883-1946), Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), Mohandas Karamchand Gandhi detto «il Mahatma» (1869-1948), Aleksandr Fédorovic Kerenskij (1881-1970), George Orwell (1903-1950), Carl Gustav Jung (1875-1961), Albert Einstein (1879-1955), George Marshall (1880-1959), Clement Attlee (1883-1967), Harry Truman (1884-1972), William Beveridge (1879-1963), Charlie Chaplin (1889-1977), Angelo Giuseppe Roncalli divenuto Giovanni XXIII (1881-1963), Antonio de Curtis detto Totò (1898-1967), Martin Luther King (1929-1968), Meuccio Ruini (1877-1970), Federico Caffé (1914-1987), Karl Popper (1902-1994), Altiero Spinelli (1907-1986), Gunnar Myrdal (1898-1987), Paul Feyerabend (1924-1994), Harold Wilson (1916-1995), Thomas Kuhn (1922-1996), Robert William Komer (1922-2000), John Rawls (1921-2002), John Kenneth Galbraith (1908-2006), James Hillman (1926-2011), Arthur Schlesinger Jr. (1917-2007), Giuseppe «Pino» Abramo (1933-2014), Ivan Mosca (1915-2005), Franco Cuomo (1938-2007), Ted Kennedy (1932-2009), Antonio Giolitti (1915- 2010), Michele Raffi (1968-2013), Rosario «Rino» Morbegno (1930-2013), Carlo Maria Martini (1927-2012), Ernest Borgnine (1917-2012), Rita Levi Montalcini (1909-2012), Hugo Chavez (1954-2013), Nelson Mandela (1918-2013), Arnoldo Foà (1916-2014), Gabriel Garda Marquez (1927-2014).

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Chi governa il Mondo?



Esiste un gruppo oscuro di elitisti oscenamente ricchi che controllano il mondo? Uomini e donne con enormi somme di denaro governano davvero il mondo da dietro le quinte? La risposta potrebbe sorprendervi. La maggior parte di noi tende a pensare al denaro come ad un modo conveniente per effettuare transazioni, ma la verità è che esso rappresenta anche il potere e il controllo. E oggi viviamo in un sistema neo-feudale in cui i super ricchi tirano tutte le corde.

Quando parlo degli ultra-ricchi, non parlo di persone che hanno qualche milione di dollari. Come si vedrà più avanti in questo articolo, gli ultra-ricchi hanno abbastanza soldi, depositati in banche offshore, da acquistare tutti i beni e i servizi prodotti negli Stati Uniti nel corso di un intero anno ed essere ancora in grado di pagare tutto il debito nazionale degli Stati Uniti. E’ una somma di denaro così grande da essere quasi inconcepibile.

In base a tale sistema neo-feudale, tutto il resto di noi siamo schiavi del debito, compresi i nostri governi. Basta guardarsi intorno – tutti stanno annegando nel debito, e tutto quel debito sta rendendo gli ultra-ricchi ancora più ricchi. Ma gli ultra-ricchi non stanno semplicemente seduti su tutta quella ricchezza. Ne usano una parte per dominare gli affari delle nazioni. Gli ultra-ricchi possiedono praticamente ogni grande banca e ogni grande società del pianeta. Usano una vasta rete di società segrete, think tank e organizzazioni di beneficenza per promuovere le loro agende e per mantenere in riga i loro membri.

Controllano il modo in cui vediamo il mondo attraverso i loro diritti di proprietà sui media e il loro dominio sul nostro sistema di istruzione. Finanziano le campagne della maggior parte dei nostri politici ed esercitano un’enorme influenza su organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e il WTO. Se fate un passo indietro e date un’occhiata al quadro generale, non c’è dubbio su chi gestisce il mondo. E’ solo che la maggior parte delle persone non vuole ammettere la verità.

Gli ultra-ricchi non vanno a depositare i loro soldi in una banca locale come voi e me. Al contrario, tendono a riporre le loro attività in luoghi in cui non saranno tassati, come le Isole Cayman. Secondo un rapporto che è stato rilasciato la scorsa estate, l’élite globale ha più di 32 trilioni di dollarinascosti in banche offshore in tutto il mondo.

Il PIL degli Stati Uniti nel 2011 era di circa 15.000 miliardi di dollari, e il debito nazionale degli Stati Uniti è arrivato a circa 16.000 miliardi di dollari, così che se anche li sommaste, insieme non raggiungerebbero 32.000 miliardi di dollari.

E, naturalmente, non stiamo considerando neanche i soldi  nascosti in altri luoghi che lo studio non ha calcolato, e neanche tutta la ricchezza che l’élite globale ha in beni solidi come quelli immobiliari, metalli preziosi, opere d’arte, yacht, etc

L’élite globale ha davvero accumulato una quantità incredibile di ricchezza in questi tempi difficili. Si legge in un articolo dell’Huffington Post …

Alcuni individui ricchi e le loro famiglie hanno più di 32.000 miliardi di dollari di risorse finanziarie nascoste in paradisi fiscali off-shore, che rappresentano più di 280 miliardi di di dollari di perdita nelle entrate fiscali, secondo la ricerca pubblicata Domenica. Lo studio stima l’entità della ricchezza finanziaria privata globale detenuta in conti off-shore – escluse le attività non finanziarie, come quella immobiliare, oro, yacht e cavalli da corsa – e ritiene che sia compresa tra i 21 e i 32 miliardi di dollari. La ricerca è stata condotta in seguito alla pressione del gruppo Tax Justice Network, che si batte contro i paradisi fiscali, da James Henry, ex economista capo del gruppo di consulenti McKinsey & Co. Ha usato i dati della Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Nazioni Unite e  banche centrali.

Ma, come ho detto in precedenza, l’élite globale non ha semplicemente un sacco di soldi. Ha anche acquistato praticamente quasi ogni grande banca e ogni grande società in tutto il pianeta.
Secondo un’eccezionale articolo del NewScientist, uno studio condotto dal Politecnico Federale di Zurigo su oltre 40.000 imprese transnazionali ha scoperto che un nucleo molto ristretto di grandi banche e gigantesche società saccheggiatrici dominano l’intero sistema economico mondiale …

Un’analisi delle relazioni tra 43.000 imprese transnazionali ha identificato un gruppo relativamente piccolo di aziende, soprattutto banche, con un potere sproporzionato sull’economia globale.

I ricercatori hanno scoperto che questo nucleo centrale è costituito da sole 147 aziende connesse molto strettamente …

Quando la squadra ha esaminato ulteriormente la rete di proprietà, ha trovato che in gran parte risalivano ad una “super-entità” di 147 società ancora più strettamente legate – tutta la loro proprietà è detenuta da altri membri della super-entità – che controllano il 40 per cento della ricchezza totale della rete. “In effetti, meno dell’1 per cento delle imprese sono in grado di controllare il 40 per cento di tutta la rete”, dice Glattfelder. Per la maggior parte si tratta di istituzioni finanziarie. Tra le 20 principali ci sono la Barclays Bank, JPMorgan Chase & Co, e il Gruppo Goldman Sachs.

Le seguenti sono le principali 25 banche e società nel cuore di questa “super-entità”. Molti dei nomi sulla lista sono conosciuti…

1. Barclays plc
2. Capital Group Companies Inc
3. FMR Corporation
4. AXA
5. State Street Corporation
6. JP Morgan Chase & Co
7. Legal & General Group plc
8. Vanguard Group Inc
9. UBS AG
10. Merrill Lynch & Co Inc
11. Wellington Management Co LLP
12. Deutsche Bank AG
13. Franklin Resources Inc
14. Credit Suisse Group
15. Walton Enterprises LLC
16. Bank of New York Mellon Corp
17. Natixis
18. Goldman Sachs Group Inc
19. T Rowe Price Group Inc
20. Legg Mason Inc
21. Morgan Stanley
22. Mitsubishi UFJ Financial Group Inc
23. Northern Trust Corporation
24. Société Générale
25. Bank of America Corporation

L’élite ultra-ricca spesso si nasconde dietro strati e strati di proprietà, ma la verità è che grazie ad un incastro di relazioni aziendali, l’élite controlla praticamente quasi tutte le società Fortune 500. La quantità di potere e di controllo che questo conferisce loro è difficile da descrivere. Continue Reading

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Le grandi bugie dei banchieri e la grande verità del modello islandese

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Per circa tre anni, i nostri governi, la cricca dei banchieri e i media industriali ci hanno garantito che loro conoscevano l’approccio corretto per aggiustare le economie che loro avevano in precedenza paralizzato con la loro mala gestione. Ci è stato detto che la chiave stava nel balzare sul Popolo Bue imponendo “l’austerità” al fine di continuare a pagare gli interessi ai Parassiti delle Obbligazioni, a qualsiasi costo.

Dopo tre anni di questo continuo, ininterrotto fallimento, la Grecia è già insolvente per il 75% dei suoi debiti e la sua economia è totalmente distrutta. La Gran Bretagna, la Spagna e l’Italia stanno tutte precipitando in una spirale suicida, in cui quanta più austerità quei governi sadici infliggono ai loro stessi popoli tanto peggiore diventa il problema del loro debito/deficit. L’Irlanda e il Portogallo sono quasi nella stessa condizione.

Ora, in quello che potrebbe essere il più grande “mea culpa” economico della storia, i media ammettono che questa macchina governativa-bancaria-propagandistica della Troika ha avuto torto per tutto il tempo. Sono stati costretti a riconoscere che l’approccio dell’Islanda al pronto intervento economico è stato quello corretto sin dall’inizio.

Quale è stato l’approccio dell’Islanda? Fare l’esatto contrario di tutto ciò che i banchieri che gestivano le nostre economie ci dicevano di fare. I banchieri (naturalmente) ci dicevano che dovevamo salvare le Grandi Banche criminali a spese dei contribuenti (erano Troppo Grandi Per Fallire). L’Islanda non ha dato nulla ai banchieri criminali.

I banchieri ci dicevano che nessuna sofferenza (del Popolo Bue) sarebbe stata troppo grande pur di garantire che i Parassiti delle Obbligazioni fossero rimborsati al cento per cento di ogni dollaro. L’Islanda ha detto ai Parassiti delle Obbligazioni che avrebbero ricevuto quel che sarebbe rimasto dopo che il governo si fosse preso cura del popolo.

I banchieri ci dicevano che i nostri governi non potevano più permettersi la stessa istruzione, lo stesso sistema pensionistico e di assistenza sanitaria che i nostri genitori avevano dato per scontato. L’Islanda ha detto ai banchieri che quello che il paese non poteva più permettersi era di continuare a vedersi succhiare il sangue dai peggiori criminali finanziari della storia della nostra specie. Ora, dopo tre anni abbondanti di questa assoluta dicotomia nelle scelte politiche, è emerso un quadro chiaro (nonostante gli sforzi migliori della macchina della propaganda per celare la verità).

Nel loro stile tipico, nel momento in cui i media dell’industria sono costretti ad ammettere di averci gravemente disinformati per molti degli ultimi anni, vengono immediatamente schierati i revisionisti per riscrivere la storia, come dimostrato da questo estratto da Bloomsberg Businessweek:

… l’approccio dell’isola al proprio salvataggio ha portato a una ripresa “sorprendentemente” forte, ha affermato il capo della missione del Fondo Monetario Internazionale nel paese.

In realtà, dal momento in cui è stato orchestrato il Crollo del 2008 e i nostri governi moralmente in bancarotta hanno cominciato ad attuare i piani dei banchieri, io ho scritto che l’unica strategia razionale era di mettere il Popolo prima dei Parassiti. Anche se non mi aspettavo che i decisori della politica nazionale traessero la loro ispirazione dai miei scritti, quando stilavo le ricette economiche per le nostre economie non ho basato le mie idee sulla compassione o semplicemente sul “fare la cosa giusta”.

Ho, invece, costantemente sostenuto che il fatto che “l’approccio islandese” fosse l’unica strategia che aveva una possibilità di riuscita era una questione di semplice aritmetica e dei più elementari principi dell’economia. Quando Plutarco, 2.000 anni fa, scriveva che “uno squilibrio tra i ricchi e i poveri è il male più fatale di tutte le repubbliche” non stava ripetendo a pappagallo un dogma socialista (1.500 anni prima della nascita del socialismo).

Plutarco stava semplicemente esprimendo il Primo Principio dell’economia; qualcosa su cui tutti gli economisti capitalisti moderni che ne hanno seguito le orme hanno basato le loro stesse teorie. Quando gli economisti moderni esibiscono il loro gergo, come nel caso della Propensione Marginale al Consumo, esso è francamente basato sulla saggezza di Plutarco: che un’economia sarà sempre più sana con la sua ricchezza nelle mani dei poveri e della Classe Media invece che essere accumulata ricchi pidocchiosi (e giocatori d’azzardo).

Così quando i Revisionisti di Bloomberg tentano di convincerci che la forte (e reale) ripresa economica dell’Islanda è stata una “sorpresa” ciò potrebbe essere vero se nessuno dei nostri governi, nessuno dei banchieri e nessuno dei preziosi “esperti” dei media comprendesse i più elementari principi dell’aritmetica e dell’economia. E’ questo il messaggio che i media vogliono comunicare?

Quello che qui è ancor più insincero è il tono congratulatorio di questo esercizio di Revisionismo, poiché nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Come ho detto in dettaglio in una serie di quattro articoli un anno fa, la campagna di “stupro” economico perpetrata contro i governi d’Europa negli ultimi due anni e mezzo (in particolare) è stata espressamente mirata a cancellare “l’opzione islandese” per gli altri governi dell’Europa.

Uno dei motivi per cui l’Islanda è stata in grado di sfuggire alla garrota della cricca bancaria occidentale è che la sua economia (e il suo popolo) conservavano ancora una prosperità residua sufficiente a resistere, mentre la cricca bancaria cercava di strangolare l’economia dell’Islanda come punizione per aver respinto la loro Schiavitù del Debito.

Così, l’austerità non è stata niente di meno di una campagna deliberata per distruggere queste economie europee in modo tale che gli Schiavi fossero troppo economicamente deboli per essere in grado di recidere il loro collare. Missione compiuta!

Si può solo ritenere che né i media dell’industria né i Banchieri Padroni avrebbero consentito che questo chiaro riconoscimento che l’Islanda aveva ragione e noi avevamo torto comparisse sulle loro pagine, a meno che si sentissero sicuri di sapere che tutti gli altri Schiavi del Debito erano stati paralizzati oltre la loro capacità di sfuggire mai a questa oppressione economica.

In effetti, quale prova di questo, non dobbiamo che guardare alla Grecia, l’unica altra nazione europea in cui c’erano state “avvisaglie” (cioè rivolte) mirate a rovesciare il Governo Traditore che aveva servito la cricca dei banchieri. Dopo due elezioni, la combinazione di paura e propaganda ha intimidito il popolo greco da lungo tempo sofferente al punto da fargli scegliere un altro Governo Traditore, che si era espressamente impegnato a rafforzare i vincoli della schiavitù economica. Quando gli Schiavi votano per la schiavitù, i Padroni degli Schiavi possono permettersi di gongolare.

Qui, lo scopo di questa propaganda di Bloomberg non è stato di elogiare il governo islandese (quando sia i banchieri sia i media dell’industria disprezzano l’Islanda con tutta la loro considerevole malignità).  Piuttosto, l’obiettivo di questa disinformazione è stato di costruire una nuova Grande Bugia.

Invece della Verità, che dal primo giorno l’approccio islandese era l’unica strategia possibile che avrebbe potuto avere successo, mentre i nostri governi hanno scelto una strategia destinata a fallire, otteniamo la Grande Bugia. I nostri Governi Traditori avevano agito onestamente e onorevolmente e il successo dell’Islanda e il nostro fallimento sono stati ancora un’altra “sorpresa che nessuno avrebbe potuto prevedere”.

Abbiamo assistito esattamente allo stesso Revisionismo dopo lo stesso Crollo del 2008, quando i media convenzionali hanno tirato in ballo tutti i loro esperti nell’imbonimento per dirci che erano rimasti “sorpresi” da quell’evento economico, mentre quelli del settore dei metalli preziosi erano andati profetizzando un tal cataclisma, in termini ancora più energici, per molti anni.

Il vero messaggio, cui, per i lettori, è che quando una strategia economica del Popolo prima dei Parassiti ha successo non c’è nulla di minimamente “sorprendente” al riguardo. Così come non è sorprendente che il fatto che tutto il resto del mondo intorno a noi  promuova il benessere dei Parassiti, sia un bene soltanto per i Parassiti stessi.

(Fonte tlaxcala – Jeff Nielson Tradotto da Giuseppe Volpe)

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