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Donne über alles

donna gravidanza

Le donne costituiscono la metà migliore dell’umanità“, questo diceva il Mahatma Gandhi e, a ben vedere, come si può dargli torto?

Le donne sono più intelligenti degli uomini. Possiedono un mix di superiorità genetica, impegno, competenza, capacità, inclinazioni, magia, resistenza fisica, possibilità di procreare, indipendenza, maturità, longevità, sincerità, abilità di gestire con maggiore facilità le emozioni.

Vivono contemporaneamente il razionale e l’irrazionale, senza la linea di demarcazione che gli uomini hanno bisogno di tracciare, arrivano con l’intuito dove gli uomini approdano, e a volte neanche ce la fanno, con il ragionamento.

E allora perché non sono al potere? Perché continuano a occupare posizioni marginali nella società?

Femmine un giorno e poi madri per sempre

In tutti i campi in cui uomo e donna scendono in contesa si può discutere, e si discute sempre, di prevalenza o superiorità dell’uno o dell’altra.

Il vero grande indiscutibile privilegio che mette la donna su un esclusivo piedistallo è quello che la natura le ha conferito: essere l‘artefice del miracolo della procreazione.

Geneticamente i figli nascono da entrambi i genitori, ma l’apporto dell’uomo si limita e si conclude nella fecondazione, e non è sempre una scelta consapevole.

Gli spermatozoi con fattezze umane nel film di Woody Allen “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere” sono un esempio di una delle varie forme di panico maschile.

“Ho paura, non voglio uscire”.

“Ma se è per questo che siamo stati addestrati!”.

“Sì, ma chissà cosa troveremo là fuori!”.

Tanti sanno essere dei padri fantastici, ma l’esclusivo privilegio femminile non consiste nel diventare genitore, ma nella gravidanza, nel movimento della vita che cresce dentro, nella viscerale simbiosi tra madre e figlio, nella crescita e nello sviluppo che la donna sente nel suo ventre. Il piccolo essere che si va pian piano formando respira dentro di lei, si nutre attraverso il suo sangue.

È un cucciolo che la donna porta dentro, giorno e notte, per nove mesi, e che poi viene alla luce con dolore e gioia, per essere nutrito dal suo seno, in un’altra dolce simbiosi.

La donna è subito madre, lo è per natura e vocazione. Al contrario dell’uomo, che diventa padre, ovvero sente ed esercita la paternità solo quando comincia a relazionarsi con il figlio, instaura con lui un dialogo, ottiene risposte. La donna invece è già madre e si spende in pieno nel ruolo con passione, quando il figlio è appena concepito e ne avverte la sottile presenza nel suo grembo.

Da leggere: Nel 2017 uccise 87mila donne

Donne über alles

Il suo insomma è un grande ruolo che meriterebbe alta considerazione, ed elevata tutela. La società invece, quasi ovunque, salvo poche eccezioni, non assicura alla donna-madre una protezione adeguata. Spesso anzi non la preserva affatto e la riduce a un ruolo subalterno e sacrificato.

Così, per la maggior parte delle donne in tutti i Paesi del mondo, anche in molti di quelli cosiddetti civilizzati e progrediti, il privilegio della maternità si trasforma in un handicap, in una menomata condizione fatta di rinunce e difficoltà, nella necessità, spesso dolorosa, di dover scegliere tra la piena dedizione al ruolo di madre e la carriera, il successo, il raggiungimento di una posizione nella vita sociale e lavorativa.

Questo è l’esempio più calzante ed evidente dell’assioma secondo cui le donne hanno capacità, qualità, prerogative superiori e tuttavia non conquistano il potere e anzi spesso non vi aspirano neppure. Eppure la maternità, in se stessa, è già un successo pienamente realizzato.

L’Ave Maria di Fabrizio De André ce lo ricorda:

“Ave Maria, adesso che sei donna, / ave alle donne come te, Maria, / femmine un giorno per un nuovo amore / povero o ricco, umile o Messia. / Femmine un giorno e poi madri per sempre / nella stagione che stagioni non sente”.

*Tratto da “101 motivi per cui le donne sono più intelligenti degli uomini ma non sono al potere” di Federica Morrone

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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