“Tutto comincia con la legge del 1981 che da un aiuto ai giornali di partito perché non in grado di sostenersi da soli. Se tutto fosse finito lì oggi lo Stato sborserebbe 28 milioni di euro all’anno. Invece nell’87 la legge cambia e basta che due deputati dicano il tal giornale è organo di un movimento politico, che può attingere al grande portafoglio, poi nel 2001 la legge cambia di nuovo: bisogna diventare cooperativa […]“. In Italia le risorse destinate al finanziamento pubblico delle testate giornalistiche toccano la cifra pazzesca di 180 milioni di euro. Per quale motivo si continua a sostenere con risorse pubbliche giornali che vendono poche migliaia di copie, che si rivelano semplici contenitori di veline di partito o che semplicemente risultano essere strumenti clientelari nelle mani di centri di potere più o meno influenti? Domandona da 180 milioni di euro….Ma come funzionano i finanziamenti pubblici all’editoria in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna?
Francia
In Francia il finanziamento pubblico ai partiti politici è a carico del bilancio dello Stato e l’entità dell’erogazione è stabilita annualmente dalla legge finanziaria sulla base delle proposte presentate congiuntamente al Governo da parte degli Uffici di Presidenza di Assemblea nazionale e Senato. L’ammontare individuato dalla legge finanziaria è ripartito in due frazioni eguali:
– la prima frazione è destinata ai partiti politici in funzione dei voti ottenuti in occasione delle ultime elezioni per il rinnovo dell’Assemblea nazionale;
– la seconda frazione è destinata ai partiti politici in funzione della loro rappresentanza parlamentare. Accedono alla ripartizione della seconda frazione i partiti – aventi i requisiti previsti per la ripartizione della prima frazione – che sono riusciti ad ottenere degli eletti all’Assemblea nazionale o al Senato.
Tra le spese che i partiti politici devono sostenere rientrano anche quelle relative alla creazione e amministrazione di giornali.
In ciascuna legge finanziaria annuale è previsto uno specifico finanziamento pubblico della stampa. Il Programma 180 “Presse”, che fa parte degli allegati al progetto di legge finanziaria, riporta per l’anno 2013 tutte le voci riguardanti gli aiuti diretti e indiretti alla stampa.
In particolare sotto la voce “aides au pluralisme” (sous-action 2) è riportato lo stanziamento previsto per il 2013 a favore dei cosiddetti “quotidiens nationaux d’IPG à faibles ressources publicitaires” (quotidiani nazionali di informazione politica e generale, a limitate risorse pubblicitarie), confrontato con i contributi erogati nei tre anni precedenti: anche per il 2013 è stato confermato il medesimo importo degli anni precedenti, pari a poco meno di € 9.200.000 (vedi tabella sottostante).
Questo particolare tipo di contributi è attualmente disciplinato da un decreto del 1986, recentemente modificato, che ha riformato il settore dei finanziamenti alla stampa, istituendo altresì il “fondo strategico per lo sviluppo della stampa” (fonds stratégique pour le développement de la presse). In base all’attuale testo del decreto possono beneficiare di tale fondo i quotidiani di lingua francese d’informazione politica e generale a diffusione nazionale (compresi i veri e propri quotidiani di partito), i cui ricavi pubblicitari non superino il 25% dei loro introiti complessivi.
Infine, sempre sul sito del Ministero della cultura e della comunicazione (Direzione generale dei media e delle industrie culturali) è riportata la seguente tabella con il dato disaggregato, ossia con l’indicazione, per ciascuna delle testate considerate, degli stanziamenti ricevuti nel 2012:
In tema di aiuti pubblici alla stampa si segnala, infine, l’articolo del marzo 2013, apparso sul sito Lsdi – Libertà di stampa, diritto all’informazione, che sintetizza l’ultimo rapporto della Corte dei Conti francese sull’argomento, in vista dell’imminente (da qui a un paio di mesi) presentazione da parte del Governo della riforma dei finanziamenti pubblici alla stampa:
Germania
In Germania non è previsto alcun contributo diretto alla stampa da parte dello Stato federale.
Per quanto riguarda i contributi indiretti, sono previste tariffe postali agevolate (a seguito della privatizzazione delle Poste) e agevolazioni fiscali (riduzione dell’imposta sul valore aggiunto al 7% sulle singole copie vendute e sugli abbonamenti).
Le fondazioni culturali collegate ai partiti politici rappresentati nel Bundestag, definite come “fondazioni vicine ai partiti” (parteinahe Stiftungen) o “fondazioni politiche” (politische Stiftungen), risultano destinatarie difinanziamenti globali (Globalzuschüsse) erogati dal Ministero federale dell’interno e di finanziamenti a progetto (Projektförderung) erogati per la maggior parte dal Ministero federale per lo sviluppo e la cooperazione economica e dal Ministero federale degli affari esteri. Gli stanziamenti sono determinati annualmente dalla Commissione bilancio del Bundestag, e quindi approvati dalla Legge di bilancio all’interno degli stati di previsione 06 (per il Ministero dell’interno) e 023 (per il Ministero per lo sviluppo e la cooperazione economica). Nella Legge di bilancio per il 2013 i finanziamenti globali ammontano a circa 98 milioni di euro. Tali contributi sono prevalentemente utilizzati per finanziare: congressi, seminari e incontri di formazione politica; pubblicazioni e mostre; progetti di ricerca e documentazione, nonché gestione degli archivi sulla storia dei movimenti e dei partiti di riferimento; spese amministrative relative al personale, alle strutture e agli investimenti.
Per quanto concerne invece i finanziamenti a progetto, che rappresentano circa i due terzi dei finanziamenti ricevuti dalle fondazioni, la Legge di bilancio per il 2013 ha stanziato 247,4 milioni di euro per il lavoro all’estero delle fondazioni. I finanziamenti assegnati, finalizzati al sostegno dello sviluppo ecologico, sostenibile e socialmente accettabile dei paesi in via di sviluppo e trasformazione, vengono elargiti a paesi partner con orientamenti compatibili a quelli del Governo tedesco nell’ambito della cooperazione allo sviluppo, primi fra tutti la costruzione e il rafforzamento delle strutture democratiche, della comprensione regionale e internazionale e della cooperazione pacifica.
Regno Unito
Con riferimento alla stampa periodica, non è prevista nel Regno Unito l’erogazione di contributi diretti, ma solo di contributi indiretti costituiti dall’esenzione dal prelievo dell’imposta sul valore aggiunto (VAT) sui proventi delle vendite e degli abbonamenti.
Erogate in forma indiretta, le provvidenze all’editoria ammontano a circa 748 milioni di sterline l’anno (dato del 2011) e collocano il Regno Unito tra i paesi in cui è maggiore il sostegno pubblico. Non è contemplato, peraltro, alcun sostegno specifico ai quotidiani riconducibili a formazioni politiche.
Spagna
In Spagna la Ley Orgánica 8/2007, de 4 de julio, sobre financiación de los partidos políticos, da ultimo modificata nell’ottobre 2012, prevede un ampio ed articolato sistema di finanziamento pubblico e privato ai partiti politici. In essa, tuttavia, non ci sono riferimenti diretti ad eventuali finanziamenti alla stampa collegata ai partiti.
La principale legge in materia di stampa è costituita dalla Ley 14/1966, de 18 de marzo, de prensa e imprenta.
Successivamente, la Ley 29/1984, de 2 de agosto, por la que se regula la concesión de ayudas a empresas periodísticas y agencias informativas aveva disciplinato la concessione di aiuti alle imprese del settore, ma nel 1990 è stata abrogata. Attualmente la stampa periodica spagnola non gode di forme di finanziamento a livello nazionale. Alcune Comunità autonome hanno invece concesso forme di aiuto alle pubblicazioni periodiche, da cui risultano talvolta escluse, tra l’altro, le pubblicazioni dei partiti politici.