L’ex presidente dell’Inter, e noto imprenditore nel campo della ristorazione, Ernesto Pellegrini, attraverso la sua fondazione ha aperto il ristorante Ruben, locale da 500 coperti nella periferia sud di Milano. Un ristorante solidale, dove un pasto costa solo un euro. Il locale va incontro a una nuova triste tendenza, quella dei nuovi poveri e del disagio economico dei ceti medi.
La crisi, la precarizzazione e la polarizzazione dei redditi producono un numero crescente di disoccupati e di individui che pur avendo un lavoro faticano a mettere insieme il pranzo con la cena. Un posto nato per consentire a chi ne usufruisce di non sentirsi in alcun modo inferiore, senza dignità.
I clienti che frequenteranno il primo ristorante solidale non sono quindi solo gli emarginati cronici che si rivolgono alle mense. Sono lavoratori saltuari o precari da 600 euro al mese, ma anche ex carcerati, nuovi disoccupati, famiglie in trasferta per lunghe cure mediche, che cercano di non scivolare nella marginalità sociale, i separati, i profughi e le persone sommerse dai debiti.
Spiega Davide Locastro, direttore della Fondazione Ernesto Pellegrini “queste nuove fasce di bisogno non si rivolgono alle strutture caritatevoli perché non vogliono identificarsi con gli stereotipi della povertà e perché non sono avvezzi a rivolgersi a servizi di beneficenza”.
Il ristorante offrirà quasi cinquecento coperti, su due turni, dal lunedì al sabato e permetterà, al prezzo simbolico di 1 euro, di usufruire di un pasto completo, scelto tra almeno due primi e due secondi più bevande, vino compreso. Bambini e ragazzi fino a 16 anni non pagano. I clienti verranno inviati da parrocchie, centri d’ascolto, realtà del volontariato, e potranno usufruire del servizio per periodo massimo di due mesi, eventualmente rinnovabili. L’intenzione è di dare un supporto a chi si trova in difficoltà temporanea e cerca di rialzarsi.
“Il ristorante si chiama Ruben perché ho voluto dedicarlo al contadino conosciuto quand’ero giovane, morto da barbone senza esserlo”, ha spiegato Ernesto Pellegrini “ai tempi non sono riuscito a fare nulla, oggi lo voglio ricordare così. È il mio piccolo contributo a persone che sono state meno fortunate di me”.