Le dieci città dove si vive meglio



Questa la top ten, secondo l’indagine Mercer sulla “qualità della vita”, che ogni anno mette a confronto un numero consistente di città, quest’anno 230, sulla base di 10 parametri che comprendono l’aspetto politico, economico, socio-culturale, sanitario, ma anche la disponibilità di strutture ricreative, la frequenza di mezzi pubblici e l’accesso ai beni di consumo.

Vienna si conferma al primo posto come nel 2014, seguita da Zurigo (seconda), Monaco di Baviera (quarta), Düsseldorf (sesta) e Francoforte (settima). Singapore (26° posto) è la città asiatica con il piazzamento più alto, mentre Montevideo, capitale dell’Uruguay (78° posto) è la migliore per il Sud America e Dubai (74° posto) è in cima alla classifica per il Medio Oriente e Africa. Per quanto riguarda l’Italia, fra le prime 50 città della lista compare Milano, che occupa la 41esima posizione subito dietro Londra (40° posto). Alla posizione 52 troviamo Roma, penalizzata da un sistema di trasporto pubblico meno efficiente e da un contesto sociale ed economico meno favorevole agli affari.

Le 10 migliori città del mondo

1 VIENNA – AUSTRIA
2 ZURIGO – SVIZZERA
3 AUCKLAND – NEW ZEALAND
4 MONACO – GERMANIA
5 VANCOUVER – CANADA
6 DUSSELDORF – GERMANIA
7 FRANCOFORTE – GERMANIA
8 GINEVRA – SVIZZERA
9 COPENHAGEN – DANIMARCA
10 SYDNEY – AUSTRALIA

Le 10 peggiori città del mondo

220 DAMASCO – SIRIA
221 NOUAKCHOTT – MAURITANIA
222 CONAKRY – GUINEA
223 KINSHASA – REP.DEM. CONGO
224 BRAZZAVILLE – REP. CONGO
225 SANAA – YEMEN
226 N’DJAMENA – CHAD
227 KHARTOUM – SUDAN
229 BANGUI – REP. CENTRAFRICANA
230 BAGHDAD – IRAQ

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La classifica delle città più care del Mondo e dei salari migliori

Oslo, Zurigo e Tokyo sono le città più care del mondo. Questa conclusione si basa sui prezzi di un paniere unitario composto da 122 beni e servizi. Se ad esso si aggiungono gli affitti, il livello dei prezzi in particolare di New York, Hong Kong e Dubai registra un balzo in avanti. Il minore costo della vita è stato rilevato nelle metropoli indiane di Delhi e Mumbai. E’ questo il dato che emerge dalla 15esima edizione di Ubs, una delle maggiori organizzazioni di ricerca finanziaria a livello globale, su “prezzi e salari”. Questa pubblicazione offre dal 1970 un confronto tra il potere d’acquisto di diverse città in tutto il mondo, presentando inoltre interessanti analisi e illustrando le ripercussioni delle variazioni dei corsi valutari e dell’inflazione. La nuova edizione di prezzi e salari 2012 prende in esame 72 città in 58 stati.

Salari. Secondo lo studio, i salari lordi più alti sono quelli versati ai lavoratori a Zurigo, Ginevra e Copenaghen. Una volta dedotte le imposte e le spese per le assicurazioni sociali, Copenaghen viene tuttavia sorpassata da Lussemburgo a causa delle maggiori detrazioni. Nella fascia inferiore del livello salariale si collocano Delhi e Mumbai, dove i salari equivalgono solo al 6% della media salariale versata a Zurigo.

Alimentari. Il modo migliore per illustrare il valore del salario è ricorrere al confronto su scala mondiale del potere d’acquisto di beni il più possibile omogenei. A Tokyo, ad esempio, un Big Mac costa nove minuti di lavoro, mentre a Nairobi l’acquisto richiede 81 minuti di lavoro. A Zurigo un lavoratore può acquistare un iPhone dopo aver lavorato 22 ore, mentre a Manila lo stesso articolo richiede un tempo all’incirca 20 volte più lungo. A metà classifica Milano e Roma

Orari di lavoro. A Parigi, Lione e Copenaghen gli orari di lavoro sono i più brevi in assoluto. Spicca invece il quadro contrastato Sud Americano: a Città del Messico i lavoratori usufruiscono in media di sei giorni di ferie l’anno, il valore più basso tra le città esaminate, contro i 30 mediamente accordati a San Paolo e Rio de Janeiro.

La situazione Europea. Nell’Europa orientale i prezzi di beni e servizi, ma anche i salari, sono inferiori a quelli dell’Europa occidentale. Il divario medio dei prezzi è del 36%, ma tale scarto è più che compensato dai maggiori salari versati nell’Europa occidentale, pari a oltre 3,5 volte quelli dell’Est europeo.

Rispetto al 2009 l’euro ha subito una svalutazione relativamente forte rispetto alle altre monete dell’Europa occidentale e orientale (escluso il leu rumeno). La svalutazione dell’euro si nota anche confrontando i prezzi all’interno dell’Europa occidentale. Ad eccezione del Lussemburgo, tutte le città dell’Europa occidentale che utilizzano l’euro esibiscono prezzi inferiori a quelli delle altre città della regione non facenti parte dell’Unione monetaria.

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