Contro il Malocchio

Il malocchio, la jella, ‘a sfurtun’, la jettatura, la scaramanzia, sono parte integrante della cultura di Napoli e dei napoletani da sempre: riti e formule magiche trasmesse di generazione in generazione offrono uno spunto divertente per conoscere meglio la nostra variegata tradizione popolare. Per neutralizzare il malocchio, i napoletani usano diversi amuleti o svolgono determinati riti. Ecco la formula più conosciuta: Continue Reading

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Contagiati sarete voi

discriminazione-xenofobia

“Prima viene la leggenda delle malattie, elencate come in paurosi racconti ottocenteschi, che precedono i vaccini di Pasteur, la penicillina di Pauling e la produzione di massa degli antibiotici. E fingendo di non sapere che quasi tutte le misteriose infezioni senza cura che per certi periodi hanno terrorizzato il mondo, (dalla “mucca pazza” alla “aviaria”) sono tutte esplose (e per fortuna finite, ma non capite) nella parte industriale e ricca del mondo. Poi c’è la persuasione xenofoba che “vengono qui perché siamo noi a invitarli con l’accoglienza”. Nei giorni in cui a Pozzallo non ci sono celle frigorifere per i 30 morti finora trovati in mare radio e tv radunano esperti. Radio3, la mattina del 1° luglio aveva frai suoi “esperti” un giornalista che ha detto: “Gli sciacalli sono sempre più sciacalli e calcolano la convenienza del trasporto in mezzo al mare, calcolano che c’è l’operazione Mare Nostrum che provvederà a portare tutti in salvo e i viaggi si moltiplicano”.

La frase significa non sapere che non hanno una casa, ignorare cosa succede in Siria, Iraq, Libia, Sud Sudan, nella Repubblica Centrafricana, nel Rwanda, nel Congo, nel Mali, in Etiopia, Eritrea, Somalia, per fare un elenco parziale. Non è ignoranza. È una posizione politica radicata nel molle e disorientato terreno dell’informazione dal tenace governo Berlusconi-Bossi fondato su xenofobia, razzismo, superstizione e invenzione. È la credenza di una setta sorda e cieca ma attivissima (la stessa che, all’inaugurazione del Parlamento europeo, ha voltato le spalle a Beethoven e all’Inno alla Gioia) che pensa all’immigrazione come a un viaggio-premio per scansafatiche che poi diventeranno pericolosi se non li nutri e non gli dai una casa. Ma è la cultura del respingimento, inventata in Italia, da italiani, in questi anni, è un pensiero di indifferenza che si esprimeva nel vecchio e tradizionale “lasciar fare” e si è trasformato adesso in un tranquillo “lasciar morire”.

Sentite. Primo,aiutiamoli a casa loro”. È difficile che una persona mediamente informata possa credere in buona fede che siamo di fronte a popoli che resterebbero a casa, invece di rischiare la morte sul fondo del mare, se gli mandassimo un pacco regalo. Ma la frase circola, ed è quasi una parola d’ordine. Secondo, i diritti (di asilo, accoglienza, ricongiunzione familiare, dello stato di rifugiato) devono essere accertati nei Paesi d’origine di chi intende emigrare. Qui si aggirano tre fantasie. Una è che la burocrazia locale, invece di far scomparire il capo famiglia che vuole emigrare, gli darà carte e riconoscimenti necessari per presentarsi al Consolato a cui chiedere il visto. Un’altra che ci sia un Consolato. Infine, come vuole la Bossi-Fini, approvata senza vergogna a grande maggioranza, bisogna procurarsi il contratto di lavoro prima di partire. Terzo, un’operazione come Mare Nostrum incentiva il viaggio, invita i profughi, aumenta gli sbarchi. La frase è due volte una bestemmia contro l’umanità. Infatti Mare Nostrum non è altro che salvataggio in mare. E la differenza fra gli sbarchi di prima e gli sbarchi di adesso è data dalla differenza fra coloro che prima morivano e coloro che, adesso, non muoiono più.

La superstizione della malattia è di gran lunga la più falsa e ripetuta. Era stato Maroni a inventare le mascherine bianche della polizia, in modo che noi tutti, sani spettatori di razza superiore, percepissimo il rischio del contagio. Infatti la mascherina non era per i morti, ma per giovani vivi e felici di essere vivi che in altri sbarchi, ho visto spinti come bestiame di qua e di là senza ordini e senza luoghi di accoglienza, per poi rinchiuderli in luoghi lerci e con i gabinetti otturati. L’Italia continua ad accettare superstizioni della sottocultura che ha dominato il Paese (troppo fragile l’opposizione, e adesso unita) per vent’anni. Nessuno dei nuovi giovani al governo ha provato pena o solo interesse di fronte alla folla di gente giovane che noi lasciamo nelle chiese e sulle banchine, uomini, donne e bambini di secondo livello. Siamo tutti troppo presi dalla celebrazione del semestre italiano.” Furio Colombo

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