Tratta e sfruttamento: Un milione e 200 mila nel mondo i minori in schiavitù

sfruttamento minori

I minori vittima di schiavitù e grave sfruttamento nel mondo sarebbero, secondo le stime, un milione e 200 mila. Una vittima di tratta su cinque è un bambino o un adolescente. Una realtà drammatica, che resta però fortemente sommersa, registrando, al di là delle stime e delle proiezioni, un numero molto inferiore di casi realmente identificati. Basti pensare che gli ultimi dati ufficiali disponibili parlano di 15.846 vittime di tratta accertate o presunte tali in Europa, di cui il 15% è un minore. In Italia, sono 1.125 le persone inserite in programmi di protezione e il 7% di loro ha meno di 18 anni.

A fornire questi dati è il dossier di Save the Children “Piccoli schiavi invisibili-I minori vittime di tratta e sfruttamento: chi sono, da dove vengono e chi lucra su di loro“, diffuso oggi alla vigilia della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani che si celebra il 30 luglio. Continue Reading

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Lavoro nero, sommerso, droga, prostituzione e altre attività illegali valgono 206 miliardi

economia sommersa
L’economia non osservata cioè sommersa e derivante da attività illegali (come droga, prostituzione e contrabbando sigarette) ammonta, rileva l’Istat, a 206 miliardi di euro, il 12,9% del Pil. Il solo valore aggiunto dall’economia sommersa vale circa 190 miliardi di euro, pari all’11,9% del Pil, in aumento dall’11,7% nel 2012 e 11,4% nel 2011. Il valore aggiunto connesso alle attività illegali vale, nel 2013, circa 16 miliardi di euro, pari all’1% del Pil.

Se si guarda ai pesi del sommerso, nel 2013 il valore generato da questa economia grigia è derivato per il 47,9% dalla componente relativa all’attività sotto-dichiarata dagli operatori economici. La restante parte è attribuibile per il 34,7% al valore aggiunto prodotto dal lavoro irregolare, per il 9,4% alle altre componenti (fitti in nero, mance e integrazione domanda-offerta) e per l’8% alle attività illegali.

Le sole attività illegali (produzione e traffico di stupefacenti, servizi di prostituzione e contrabbando di tabacco), hanno generato un valore aggiunto di 15,2 miliardi di euro. Tenendo in considerazione l’indotto (1,3 miliardi di euro) il peso di queste attività sul risultato complessivo nazionale è pari all’1,1%. Continue Reading

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Il nuovo Pil, Prodotto Interno Lurido

Pil-droga-prostituzione

“In questi anni la nostra dipendenza dal Pil è aumentata sempre di più. Non vorrei essere frainteso. Il Pil non è un numero da prendere e buttare, non fosse altro perché aumenta insieme all’occupazione e al reddito delle persone. Dobbiamo però uscire dalla logica perversa secondo la quale il Pil deve crescere a tutti i costi, perché è il riferimento principale per i mercati finanziari e le agenzie di rating e perchè ci consente di tenere sotto controllo i parametri della finanza pubblica (il deficit e il debito), divenuti sempre più stringenti con il fiscal compact e i vincoli imposti dai regolamenti europei. E’ da tempo riconosciuto che il Pil misura l’insieme delle attività economiche in termini monetari, ma non il benessere e il reale progresso di un Paese.

I cittadini, infatti, non percepiscono il Pil come un’entità in grado di modificare il loro standard di vita, a differenza di altri eventi che li toccano più da vicino, come l’insicurezza del posto di lavoro, il degrado ambientale, la difficoltà ad accedere ai servizi sanitari pubblici, la carenza di posti all’asilo nido o la riduzione del tempo pieno a scuola. E, siccome il Pil ignora tutto ciò che non ha un valore di mercato, si escludono le attività non remunerate: la produzione domestica, le cure prestate ai bambini o agli anziani, il volontariato, e così via.

Inoltre, poiché non distingue le spese in base alla loro utilità, cresce anche se aumentano gli incidenti stradali, la criminalità, i costi sociali e sanitari conseguenti all’inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua. E se l’inverno è stato più mite e si è risparmiato sul riscaldamento il Pil ne soffre.

Ma, cosa forse ancora più grave, non distingue i consumi rispetto alla loro sostenibilità nel tempo, come l’uso di risorse non rinnovabili, il deterioramento dell’ambiente e la perdita della biodiversità. Il Pil aumenta anche se distruggiamo le ricchezze naturali sottraendole alle generazioni future. Dovremmo poter distinguere tra Pil “buono” e Pil “cattivo” e utilizzare solo il primo come parametro di valutazione della politica economica. E invece no. Tutto fa Pil, tutto ciò che smuove moneta è considerata crescita.

Ora abbiamo appreso dall’Istat che, secondo le regole internazionali del nuovo sistema dei conti economici (SEC 2010), saranno conteggiate nel Pil anche le attività illegali: traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (sigarette, alcool). Forse sarebbe stato più saggio, anche per le indubbie difficoltà di misura, aggiungerle in via sperimentale senza influire sul Pil ufficiale. Ma, ormai, il dato è tratto.

Secondo le prime stime di Eurostat, il Pil italiano (anche quello degli anni passati) aumenterà tra l’1% e il 2%, ma bisognerà attendere il 3 ottobre per conoscere le cifre ufficiali. Certamente scenderanno i rapporti debito/Pil e deficit/Pil dando un minimo di respiro al percorso di consolidamento fiscale. Ma a quale prezzo visto che ad aumentare è solo il Pil “cattivo”?

Supponendo che in Italia le attività illegali siano superiori alla media europea, finiremo per finanziare ancora di più il bilancio dell’Unione europea. Alcune regioni svantaggiate, in cui si concentrano maggiormente determinate attività illegali, vedranno crescere più di altre il proprio Pil; saranno considerate più ricche e rischieranno di vedersi ridotta l’assegnazione dei fondi strutturali.

La lotta alla prostituzione, al traffico di stupefacenti e al contrabbando sarà antieconomica perché produrrebbe una caduta del Pil. Per favorire il rispetto dei parametri di Maastricht sarà meglio chiudere un occhio e lasciar prosperare le attività illegali. Paradossalmente, il sequestro di una ingente partita di droga o una retata di prostitute nuocerebbero all’economia e potrebbero far cadere le borse o salire lo spread.

Ci vuole poco per rendersi conto che una siffatta visione della realtà economica, che insegue solo i movimenti di denaro è priva di senso etico, pericolosa e non ha nulla a che vedere con il benessere, il progresso sociale e la qualità della vita.” Franco Mostacci

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Il Manifesto Economico per l’Italia dell’economista Eugenio Benetazzo

Eugenio Benetazzo

Dal confronto e feedback ricevuto con le parti sociali e le organizzazioni produttive, i lavoratori occasionali assieme a piccole e medie imprese, nasce questa mia personale view di nuova politica economica volta al rilancio della nostra nazione e di quelle potenzialità ancora inespresse a causa dell’immobilismo politico attuale.

Il Manifesto Economico per l’Italia (MEI) è un programma di interventi di portata economica con istituzione e definizione di strumenti operativi ad hoc, politicamente trasversale, realizzabile a breve termine con l’obiettivo di ridimensionare e razionalizzare la spesa pubblica, abbassare considerevolmente il carico fiscale abrogando parte della fiscalità diffusa ritenuta sgradevole dall’opinione pubblica, creare i presupposti per una maggiore vivacità sul mercato del lavoro, generando nel contempo un ambiente maggiormente business and investment friendly in numerosi settori strategici dell’economia italiana.

Economia

1) Detassazione integrale degli utili reinvestiti per l’ammodernamento, l’ampliamento e la riconversione dei mezzi di produzione, per le attività di R&D (ricerca e sviluppo), per la formazione e riqualificazione delle risorse umane interne all’impresa. Gli utili non distribuiti godono di un beneficio fiscale pari ad un abbattimento del 25% dell’IRES.

2) Istituzione degli OTIF (Obbligazioni del Tesoro con Incentivo Fiscale): titoli di stato ibridi di nuova generazione rivolti esclusivamente ad investitori e risparmiatori privati con un tasso di interesse fisso al 2.5% ed una scadenza decennale, impignorabili ed insequestrabili, privi di prelievo fiscale sull’interesse maturato, che producono per ogni anno di detenzione del titolo uno sconto in punti percentuali sull’ultima aliquota IRPEF in relazione al taglio del titolo stesso.

3) Estensione alla deducibilità di nuove spese per il contribuente: deduzione dall’imponibile con aliquota al 50% senza limite di importo delle spese ordinarie riguardanti la manutenzione generica della propria abitazione, delle spese per la manutenzione e fruizione di uno o più mezzi di trasporto e degli oneri di assistenza e difesa legale.

4) Accorpamento amministrativo: i Comuni continueranno a mantenere la loro identità geografica, ma vi sarà un unico polo amministrativo con un unico consiglio comunale per  aree urbane con un bacino massimo di 25.000 abitanti.

5) Inasprimento doganale: istituzione di certificati di qualità, oltre a requisiti ed attestati di processo produttivo per il monitoraggio e controllo di qualità della merce in ingresso alle dogane nazionali, con particolare riguardo a prodotti, confezioni e semilavorati provenienti da paesi non aderenti all’Unione Europea.

6) Soppressione dell’IMU sulla prima casa e sugli immobili adibiti ad attività produttive, commerciali e professionali. La copertura finanziaria di questa proposta si individua nell’istituzione di un Prelievo Temporaneo di Sostenibilità Economica di entità stimata al 2% su tutte le pensioni al netto di una franchigia individuale di Euro 500. Tale prelievo è previsto avere una durata temporanea di natura triennale.

7) Istituzione della Property Tax per le seconde case: l’imposta è dovuta sulla base di un coefficiente di conversione prestabilito moltiplicato per il numero di metri quadrati di  superficie interna effettivamente calpestabile. Tale coefficiente oscilla all’interno di una forbice compresa tra un minimo di Euro 3.00 ed un massimo di Euro 5.00 a seconda della tipologia abitativa e dell’area di ubicazione all’interno di ogni Comune. Il calcolo dell’imposta avviene mediante autodeterminazione (con arrotondamento per eccesso ai cinque metri quadrati superiori) a cura del contribuente e presuppone il versamento in un’unica soluzione mediante bollettino postale. I cittadini comunitari che decidono di acquistare un immobile in Italia in qualità di casa vacanze beneficiano della totale esenzione fiscale dalla Property Tax e godono di uno sgravio fiscale pari al 50% degli oneri ordinari di trasferimento (IVA o Imposta di Registro).

8) Condono Fiscale Condizionato: possibile regolarizzazione di tutte le attività finanziarie e patrimoniali detenute in maniera illecita all’estero alla data del 31 Dicembre 2012 a fronte di una sanzione risarcitoria pari al 10% dell’importo condonato con obbligo inderogabile di rimpatrio delle somme da destinare alla sottoscrizione e detenzione di OTIF sino alla data di rimborso previsto.

9) Accertamento tributario: abrogazione degli studi di settore e soppressione delle modalità e degli strumenti di accertamento sintetico del reddito.

Banche e Mercati Finanziari

1) Commissariamento bancario: le quote di partecipazione al capitale delle fondazioni bancarie all’interno dei grandi gruppi bancari italiani devono essere commissariate dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), mantenendo e garantendo l’attuale assetto proprietario, tuttavia demandando la governance di tali istituti di credito e le loro politiche di affidamento del credito ad un team di gestori ministeriali.

2) Nuovi benefici fiscali per la quotazione all’AIM Italia (Alternative Investments Market, il nuovo mercato azionario regolamentato, dinamico e poco oneroso, per la quotazione delle piccole e medie imprese). I proventi conseguiti da operazioni di compravendita dei titoli quotati sono privi di tassazione tanto per gli operatori istituzionali che per i singoli privati: inoltre le aziende che decidono di quotarsi beneficiano di un regime fiscale privilegiato con un’aliquota IRES ridotta. La nuova piattaforma di negoziazione per l’attrazione di nuovi capitali di rischio ha lo scopo di incentivare ed aiutare la ricerca di partner finanziari esterni in capitale di rischio in modo da spingere le piccole e medie imprese italiane ad abbandonare il canonico canale di finanziamento bancario.

3) Nuova tassazione ed incentivi per il Crowd Funding: i soggetti di diritto italiano specializzati e focalizzati nella raccolta di capitale di rischio per il finanziamento di progetti di start-up imprenditoriale, esclusivamente realizzabili ed implementabili nel territorio italiano, godono di un regime fiscale privilegiato con l’applicazione di un’aliquota IRES pari ad 1/5 di quella ordinaria. Le plusvalenze ed il reddito generato dai soggetti privati che conferiscono ed investono denaro sotto forma di capitale di rischio utilizzando piattaforme di crowd funding o analoghi sistemi di raccolta godono di una totale esenzione fiscale.

Lavoro

1) Istituzione giuslavoristica del contratto o clausola R.U.DA.L. (acronimo di  Risoluzione Unilaterale da parte del Datore di Lavoro): contratto di lavoro a tempo indeterminato che consente di assumere a tempo indeterminato e garantendo l’opzione di risoluzione del rapporto di lavoro senza incorrere in vertenze sindacali, cause di lavoro per ingiusto licenziamento o peggio condanne al reintegro del lavoratore dipendente. La peculiarità del RUDAL consente invece al lavoratore dipendente di esigere una diversa ed inversa retribuzione mensile a fronte della tempistica di preavviso. Questo significa che al lavoratore dipendente, che accetta il contratto o la clausola RUDAL,  verrà corrisposto un compenso mensile (salario/stipendio) per la mansione svolta che sarà tanto più elevato quanto minore sarà il tempo di preavviso. In sintesi estrema chi lavora a tempo indeterminato e accetta la risoluzione contrattuale unilaterale con un tempo di preavviso ristretto (un mese o tre mesi) riceve una retribuzione mensile più elevata di chi non ha la clausola RUDAL o ha più ampi preavvisi temporali (sei, nove, dodici, diciotto mesi). Rimane pacifico che alla comunicazione di cessazione del rapporto non vi è possibilità alcuna di ricorrere in giudizio o di richiedere la concertazione sindacale.

2) Istituzione ed incentivazione del teleworking: sgravi fiscali e minori oneri contributivi tanto per le aziende quanto per i lavoratori dipendenti che concordano con la propria azienda il trasferimento di determinate mansioni, compiti e servizi in teleworking. La maggior parte degli impiegati nel settore terziario lavora innanzi ad un personal computer collegato ad una rete di dati interna o ad un cloud. Grazie alle nuove tecnologie nella trasmissione dei dati adesso è possibile trasferire efficientemente in outsourcing (quindi lavorare da casa) alcune mansioni e compiti operativi all’interno delle piccole e medie imprese sfruttando i benefici del teleworking (si veda in appendice benefici ed opportunità della proposta).

Salute ed Assistenza Sanitaria

1) Istituzione della Health Tax (Tassa sulla Salute del Contribuente): imposta che colpisce le persone fisiche dal compimento del sedicesimo anno di età sino all’età del pensionamento, le quali devono partecipare alla spesa sanitaria in base a quanto gli stessi per ragioni induttive saranno imputate a generare nel corso degli anni. L’entità dell’imposta viene commisurata ad una variabile personale denominata VIS (Valutazione di Incidenza Sintetica sui costi economici dell’assistenza sanitaria) determinata mediante un modello matematico correlato ad alcuni parametri vitali dell’organismo umano (come trigliceridi, colesterolo, peso corporeo, glicemia, pressione arteriosa e così via) indicativi dello stile di vita alimentare e salutare del contribuente. L’introduzione della Health Tax consente la totale soppressione dell’IRAP e una sensibile diminuzione delle aliquote IRPEF per tutti i contribuenti, grazie ad un ridimensionamento e razionalizzazione della spesa sanitaria: essa rappresenta la strada obbligata per mantenere il sistema di assistenza sanitaria sostenibile generando consapevolezza e virtuosismo nei contribuenti. La finalità dell’imposta basata sulla constatazione che prevenire è meglio che curare induce il contribuente a produrre comportamenti personali atti a monitorare e migliorare il più possibile il proprio stato di  salute: pertanto, sul piano della rilevanza giuridica, la Health Tax non si pone in posizione di incostituzionalità, in quanto il mantenimento e la ricerca di un ottimale stato di benessere psicofisico per il singolo contribuente rappresentano oggettivamente un interesse collettivo. La dinamica demografica che caratterizza il nostro paese al pari di altre economie avanzate non permette di mantenere in essere l’attuale modalità di erogazione delle prestazioni di assistenza sanitaria nei prossimi anni, obbligando pertanto i futuri governi ad alzare progressivamente la contribuzione privata obbligatoria, qualora non vengano intraprese misure di razionalizzazione della spesa.

2) Nuove modalità di fruizione dei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza): i servizi di pronto soccorso ospedaliero, i test diagnostici, l’assistenza medica di base e l’assistenza farmaceutica erogata attraverso le farmacie territoriali sono fruibili a fronte di un Contributo Unificato di Sostenibilità per l’assistenza sanitaria (C.U.S.), il quale sopprime definitivamente l’attuale ticket sanitario. Tale contributo è correlato positivamente al proprio livello di VIS (Valutazione di Incidenza Sintetica sui costi economici dell’assistenza sanitaria) sulla base di un piano tariffario predefinito a griglia per livelli di lettura. Questo comporta quindi che, ad esempio, la richiesta di un farmaco medicinale con prescrizione medica presso una farmacia territoriale comporti il sostentamento da parte del contribuente di un onere economico tanto maggiore quanto più elevato è il proprio livello di VIS (l’argomento viene trattato con approfondimento in appendice).

3) Istituzione del Registro Pubblico degli Indigenti e del Registro Pubblico dei Diversamente Abili: i soggetti caratterizzati da indigenza economica temporanea o permanente e i soggetti con diversa abilità o appartenenti a speciali categorie protette sono iscritti d’ufficio nei due rispetti registri a consultazione pubblica. L’iscrizione a tali registri produce la totale esenzione dal pagamento del CUS.

4) Istituzione del Meccanismo Ibrido Retributivo dei Medici di Base (M.I.R.ME.B.) che suddivide la loro retribuzione in due parti, una fissa ed una variabile. La parte fissa viene corrisposta attingendo dalle risorse della fiscalità diffusa sotto forma di Retribuzione Minima Garantita (R.M.G.) mentre quella variabile viene determinata direttamente dai compensi percepiti dai pazienti stessi in relazione al volume complessivo di prestazioni erogate dal medico. Questo comporta che i medici di base non saranno più remunerati in via principale in base al numero di contribuenti che hanno in carico, in quanto le visite mediche generiche diventeranno onerose per il contribuente sulla base di una tariffazione correlata al proprio livello di VIS, fatte salve le prestazioni erogate per casi d’urgenza ed emergenza e i soggetti iscritti nei registri pubblici delle fasce sociali protette.

5) Istituzione della Fat Tax per la tassazione specifica del junk food (alimenti che hanno un contenuto rilevante di zuccheri, sale e grassi) e delle bevande iperzuccherate (le cosidette soft drinks).

6) Istituzione della Facoltà di Scelta Terapeutica: il contribuente ha la possibilità di optare per la somministrazione di terapie sperimentali e/o non convenzionali anche in deroga ai vincoli imposti dalle vigenti regolamentazioni ministeriali. Con tale proposta vengono abrogate le vaccinazioni obbligatorie, che rimangono comunque fruibili in ottica facoltativa e non onerosa per il contribuente.

Pubblica Amministrazione

1) Istituzione del PI.VA.DI.P. ovvero Piattaforma di Valutazione dei Dipendenti Pubblici: facoltà per i contribuenti di poter valutare personalmente il servizio e l’operato erogato dal singolo dipendente pubblico tramite una piattaforma online per il rilascio di feedback negativi. Ogni contribuente può inviare una segnalazione nei confronti di un dipendente pubblico con cui ha avuto modo di interfacciarsi. L’accesso al portale, tramite registrazione con il proprio codice fiscale, permette di inviare una considerazione con feedback negativo denominata Contestazione Assertiva del Contribuente (C.A.C.) nei confronti del singolo dipendente pubblico in questione, quest’ultimo identificato da uno specifico codice alfanumerico. Alla fine di ogni anno solare il contatore si azzera e riparte: il dipendente pubblico che non ottiene alcun CAC all’interno di ogni anno solare matura uno sgravio fiscale di euro 1.000 sotto forma di detrazione sulle imposte dirette dovute.

2) Passaggio d’ufficio al RUDAL: ai dipendenti pubblici che raggiungono all’interno di ogni anno solare un numero di CAC uguale o superiore a cinque viene sostituito d’ufficio il contratto  originario di assunzione con un nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato con clausola RUDAL.  Al dipendente pubblico viene concesso di presentare una memoria difensiva per contestare e tentare di fornire una giustificazione sui CAC ricevuti. La decisione insindacabile di imposizione del contratto RUDAL d’ufficio viene assunta da un Consiglio di Saggi esterno all’ente pubblico presso cui il lavoratore dipendente presta servizio dopo averlo ascoltato ed intervistato. La decisione di accoglimento o di rigetto è inoppugnabile anche sul piano sindacale.

3) Riduzione del personale dipendente sulla base di interventi dedicati in modalità forcing out all’interno delle Pubbliche Amministrazioni nei confronti di lavoratori dipendenti in prossimità dell’età pensionabile (entro i successivi 24 mesi) al fine di avviare un programma di snellimento del personale pubblico dipendente .  Istituzione ad hoc di un meccanismo di versamento contributivo relativamente alla finestra temporale di anticipo alla pensione per i lavoratori forced out, strutturato su un contributo in capo al lavoratore che viene forzato ad uscire ed un prelievo di sostenibilità economica sugli altri lavoratori dipendenti in forza all’interno della medesima unità o area produttiva.

Agricoltura

1) Istituzione dell’A.I.D.A. acronimo di Authority Italiana per le Derrate Agroalimentari, organismo indipendente garante della sostenibilità economica tra le filiere produttive del settore primario e la Grande Distribuzione Organizzata avente il compito di interporsi tra la domanda e l’offerta di mercato al fine di riequlibrare la reddittività ed il valore aggiunto per i vari attori di mercato all’interno dei vari settori di produzione. Sul piano pratico l’AIDA ha come obiettivo principe quello di monitorare, controllare e limitare la concorrenza sul mercato tra i diversi attori, mirando ad una più equa ripartizione del valore aggiunto tra GDO e filiere produttive, utilizzando qualora ve ne fosse la necessità anche atti ed interventi in regime di monopolio al fine di tutelare e garantire la prosperità e convenienza economica del settore primario italiano.

2) Riqualificazione dei terreni e delle produzioni agricole e zootecniche: le imprese del settore primario che provvederanno a riqualificare i terreni e le produzioni agricole e zootecniche riconvertendosi in produzioni a regime biologico o biodinamico godranno della totale esenzione delle imposte dirette per un arco di tempo decennale.

Turismo

1) Istituzione dell’I.T.A. ovvero acronimo di Italian Tourism Authority, organismo ibrido concepito come unica cabina di regia nazionale per la promozione e sviluppo del potenziale turistico italiano all’estero ed unico referente operativo con gli attori di mercato. L’Authority nasce come fondo sovrano di investimento in cui il 51% della quota di controllo è detenuta dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ed il restante 49% è collocato sul mercato ad operatori istituzionali e fondi di investimento esclusivamente stranieri. Il fondo gestisce tutti i diritti di sfruttamento in via esclusiva delle principali risorse ed attrazioni turistiche del paese (dai poli museali ai parchi nazionali). Il management del fondo, affidato ad un board di attori turistici internazionali ha l’obbiettivo di generare proventi da distribuire tra gli azionisti oltre a remunerare la dotazione delle risorse disponibili in portafoglio.

2) Riqualificazione della ricezione alberghiera: viene concessa la facoltà di riqualificare completamente le vecchie ed obsolete strutture alberghiere italiane sia tramite demolizione con successiva ricostruzione oppure anche tramite cambio di destinazione con procedure autorizzative di silenzio assenso. Tali operazioni di riqualificazione producono in capo alle imprese che le implementano esenzioni fiscali totali sulle imposte dirette per una durata decennale.

3) Realizzazione di dieci casinò nazionali in project financing con operatori stranieri del settore a cui affidare successivamente la gestione delle case da gioco: plausibili città candidate all’insediamento sono Roma, Firenze, Rimini, Milano, Napoli, Bari, Palermo e i tre comprensori turistici di prestigio, Dolomiti, Versilia e Costa Smeralda.

Energia

1) Istituzione del M.I.P.E.F. ovvero acronimo di Meccanismo di Incentivazione della Produzione di Energia da Fotovoltaico consistente in un piano decennale di sgravi fiscali sottoforma di riduzione delle aliquote fiscali per tutti i soggetti privati (imprese e persone fisiche) che producono energia elettrica da fonte solare immettendo in rete l’output generato e prelevando in un momento successivo l’energia necessaria a soddisfare le proprie esigenze. Il MIPER non presuppone un contributo finanziario associato alla produzione come avviene invece al momento con il riconoscimento degli incentivi erogati dal GSE attraverso i vari Conti Energia, quanto piuttosto un consistente sconto fiscale di durata decennale sulle aliquote IRPEF e IRES. L’Italia può diventare un paese esportatore di energia verde grazie ad un costante surplus di offerta interna che produrrà le condizioni di mercato per un sensibile abbassamento del prezzo dell’energia.

2) Programma nazionale di massivo sviluppo dell’idroelettrico, dell’eolico e delle biomasse attraverso operazioni di finanziamento in private equity sia con investitori privati che investitori istituzionali. Individuazione dei siti e dei comprensori di possibile  insediamento attraverso una specifica Legge Obiettivo in deroga alle vigenti richieste di concessione o nulla osta. Le società veicolo appositamente dedicate per la produzione di energia da fonte rinnovabile beneficiano di una integrale esenzione dal pagamento delle imposte dirette per una durata decennale.

Immigrazione

1) Istituzione dell’Immigration and Checkpoint Authority: autorità di vigilanza e controllo dei flussi migratori basata sul concetto di utilità del migrante al nostro sistema paese, mirante a una rigida selezione degli ingressi sulla base di specifiche necessità demografiche e/o lavorative.

2) Assicurazione sanitaria obbligatoria e deposito cauzionale: tutti gli extracomunitari regolari sono obbligati a stipulare una copertura assicurativa privata per l’assistenza sanitaria specifica oltre al versamento di un deposito cauzionale di Euro 5.000 presso la Cassa Depositi e Prestiti svincolabile solo con l’acquisizione dello status di cittadino italiano o in caso di rimpatrio nel proprio paese di origine.

3) Istituzione dei Bonus di Segnalazione: il contribuente italiano che segnala la presenza alle autorità preposte di clandestini o lavoratori extracomunitari irregolari favorendone in tal modo la cattura e/o il fermo giudiziario riceve un Bonus di Segnalazione pari a Euro 1.000 da utilizzare come credito di imposta per il proprio carico fiscale.

Prostituzione

1) Istituzione della S.E.S.I.U.S. Tax intesa come acronomo di Soggetti Erogatori di Servizi di Intrattenimento e di Utilità Sociale, riferendosi tanto a chi si prostituisce in modalità convenzionale quanto a chi si rivolge a mercati di nicchia. La Sesius Tax è concepita come una licenza amministrativa che prevede, a pagamento, un rinnovo annuo in base alla tipologia di attività di intrattenimento sessuale che si desidera esercitare: in questo modo eventuali fenomeni di repressione o l’attività sanzionatoria diventano di  facile ed intuibile implementazione. I vantaggi e benefici per la collettività si possono identificare su tre diversi piani: monitoraggio sanitario, sicurezza pubblica ed infine un aumento del gettito fiscale grazie agli introiti provenienti dai rinnovi annui. Il vantaggio della licenza al posto dell’obbligo di rilascio di una imbarazzante ricevuta fiscale per ogni prestazione ha lo scopo di evitare fenomeni di evasione fiscale più che altro dovuti a motivazioni di privacy della clientela.

2) Realizzazione dei Sex Parking Meters: aree di stazionamento in cui è consentita l’occupazione di suolo pubblico per l’attività di adescamento sessuale per tutti i soggetti regolarmente titolari di una licenza SESIUS a fronte del pagamento di una tariffa oraria prestabilita.

Giustizia

1) Istituzione dell’O.C.C.A. inteso come acronimo di Opzione Consensuale di Compromesso Arbitrale attraverso la quale due soggetti privati decidono consensualmente in via preventiva di risolvere eventuali conflitti in materia civilistica che potrebbero insorgere tra le parti, solo in via stragiudiziale ricorrendo al giudizio di un arbitro  indipendente alle parti, nominato di comune accordo (l’arbitro può essere costituito anche da un collegio di arbitri a numero dispari). L’OCCA preclude successivamente la possibilità di adire alle tradizionali vie legali della giustizia ordinaria in quanto il giudizio arbitrale farà stato tra le parti ed avrà il medesimo valore legale di una sentenza di primo grado presso un tribunale civile. Il lodo arbitrale è insindacabile e inappellabile, questo significa che non è possibile ricorrere in appello. L’OCCA porta con se consistenti benefici: rapida tempistica di risoluzione della lite, minor onere economico della lite rispetto alla vie canoniche della magistratura ordinaria, risarcimento integrale degli oneri arbitrali e degli oneri della difesa in capo al soggetto soccombente, totale detrazione degli oneri di difesa della parte vincente dall’IRPEF e dall’IRES. L’OCCA può essere applicato a qualsiasi tipologia di contratto o rapporto a titolo oneroso, anche e soprattutto quelli di lavoro.

2) Disincentivazione del ricorso al giudizio ordinario: indeducibilità integrale degli oneri imputabili alla difesa legale dal totale degli oneri deducibili (sia per le imprese che per le persone fisiche) per la parte soccombente o condannata. Tale disposizione si applica esclusivamente per i procedimenti civili.

*Testo a cura di Eugenio Benetazzo

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La prostituzione minorile in Italia

prostituzione-minorile-Italia

Quello della prostituzione minorile è un tema che spesso resta tra le righe del tema più generale della prostituzione e spesso non vengono sottolineate le caratteristiche forse più importanti di un fenomeno che è in forte evoluzione.

Una prima tipologia che sta fortemente crescendo, purtroppo, è quella delle minorenni italiane. Il fenomeno è poco diffuso ma è in forte crescita soprattutto in due direzioni: la prima è l’adescamento e lo sfruttamento tramite internet anche di ragazze molto giovani, fra i 12 e i 14 anni, abbiamo avuto la segnalazione di almeno un centinaio di casi sul territorio nazionale; la seconda riguarda le situazioni di adolescenti implicate nel giro della prostituzione per consumi, connesse anche a forme di consumi compulsivi, che indica una patologia crescente nei giovani, con particolare riguardo ai grandi centri urbani ma anche alle province.

La crescita dei siti pedopornografici nell’anno 2009, si parla di 1000 siti commerciali nuovi e di 500 non commerciali, il 71 per cento dei quali negli Stati Uniti, pone il problema di un controllo e di un contrasto di un nuovo spazio di tratta di esseri umani e soprattutto di minori. Questo aspetto è certamente importante, perché sono soprattutto i ragazzi di minore età, fra i 12 e i 14 anni, che vengono adescati attraverso il circuito internet.

Un secondo volto è quello delle minorenni straniere, si tratta in gran parte di ragazze adolescenti, arruolate, trasferite e controllate in Italia da organizzazioni criminali ma anche da singoli e da famiglie. I Paesi da cui provengono i minori stranieri oggi prostituiti, sono soprattutto la Nigeria, la Cina, la Tailandia, la Moldavia, la Romania, la Bulgaria, l’Albania, l’Ucraina, il Brasile e l’Ecuador, ma nell’ultimo decennio provenivano, almeno dai nostri dati, da 30 Paesi del mondo. È in forte crescita la prostituzione proveniente dall’America latina, ed è caratteristica la prostituzione all’interno del circuito cinese. Dai dati acquisiti attraverso il monitoraggio presso i villaggi attrezzati di insediamenti informali presenti in particolare sul territorio di Roma, si evince una presenza significativa del fenomeno della prostituzione minorile anche all’interno delle comunità rom. Essa si riscontra maggiormente all’interno dei villaggi attrezzati, ambiti nei quali si è assistito alla istituzionalizzazione di luoghi di segregazione e di discriminazione, quali essi sono, e dove di conseguenza il tessuto familiare risulta maggiormente lacerato, la struttura sociale particolarmente fragile e dove, in mancanza di luoghi educativi e formativi adeguati, la marginalità e l’esclusione sociale favoriscono la devianza presso i bambini e i giovani. Sempre all’interno dei villaggi attrezzati, non quindi quelli informali, sono diversi i fattori che mettono a rischio la sana crescita dei minori ed alto il rischio di prostituzione minorile: l’elevato numero di residenti, la presenza di etnie differenti, la lontananza fisica dai luoghi di aggregazione sociale, la carenza di percorsi scolastici e formativi funzionali. Negli insediamenti informali, dove malgrado la precarietà alloggiativa la struttura familiare risulta ancora forte, la prostituzione minorile costituisce un fenomeno assolutamente marginale e quasi irrilevante.

Un terzo volto riguarda la prostituzione minorile maschile. Anche questa è in forte crescita e si connette strettamente con la crescita del fenomeno dei minori e dei minori non accompagnati; alcuni casi di prostituzione maschile straniera sono stati rilevati nei contesti urbani provinciali da Cremona a Napoli, a Palermo, Torino, Milano e Genova. Si tratta soprattutto di rumeni, rom rumeni e macedoni, tunisini in particolare.

Qual è il profilo del minorenne dedito alla prostituzione? Per quanto riguarda il minorenne italiano, è interessante una testimonianza raccolta a Roma in un lavoro di strada condotto per diversi anni nella stazione Termini. A differenza dei minori stranieri, si legge in questa relazione, quelli che non avevano grossi problemi di sopravvivenza quotidiana erano i minori dediti alla prostituzione, anche perché riuscivano quasi sempre a rimediare dei posti dove dormire, a volte presso gli stessi clienti, con tutti i rischi connessi che possiamo immaginare. I minori che si prostituivano erano quasi sempre italiani, anche se recentemente hanno cominciato ad affacciarsi sul mercato i minori slavi. La domanda è costante, c’è un gruppo stabile di adulti che frequentano sistematicamente le zone della stazione Termini, ma anche varie zone dei locali pubblici e di traffico di persone. È un fenomeno che non si riesce a circoscrivere facilmente anche perché, mentre nel caso della prostituzione femminile il fenomeno è più visibile, con i maschi occorre andare in profondità. La prostituzione minorile sta proliferando anche nelle piazzuole autostradali, soprattutto dal venerdì alla domenica, quando i camion sono fermi e quindi questi luoghi sono diventati abituali della prostituzione maschile, oltre che di quella femminile. Stanno sempre di più crescendo come luoghi di prostituzione minorile gli appartamenti rispetto alla strada; i locali sono a maggior rischio di identificazione; soprattutto nel caso delle nigeriane e delle moldave, risultano ancora diversi casi sulle strade. Lo spostamento al chiuso, la casa privata della prostituzione, chiede il rafforzamento di strumenti di intercettazione e di telefonia, a protezione delle vittime, soprattutto il numero verde contro la tratta, fenomeno che invece è stato indebolito fortemente.

Un ultimo dato riguarda la prostituzione dei minori emigranti italiani all’estero. Sono segnalati solo alcuni casi, in maggioranza di prostituzione femminile e adulta, in Germania, Francia e Inghilterra. Non abbiamo dati di monitoraggio complessivo e completo del fenomeno sul territorio, abbiamo però alcune cifre desunte da alcuni incroci e alcuni report nello studio che pubblichiamo nel dossier « Immigrazione e Caritas Migrantes ». Secondo i dati che abbiamo rielaborato nel dossier immigrazione, dati Istat e Ministero dell’interno, dal 2000 a oggi, mediamente, 300 minori sono stati vittime del reato di prostituzione minorile, articolo 600-bis c.p., il che costituisce un numero assai alto, data la difficoltà nella persecuzione di tale reato e nella identificazione della reale età della prostituta di strada. Sono stati inoltre registrati mediamente 500 denunciati per pornografia minorile, in base all’articolo 600-ter c.p., un fenomeno comunque riconducibile allo sfruttamento economico della sessualità minorile. Altri dati a disposizione si riferiscono alla prostituzione di strada e sono tratti da diverse ricerche campionarie regionali e nazionali. Sulla base di tali indagini non appare inverosimile il dato secondo cui circa il 10 per cento delle prostitute di strada e non è minorenne, con un’incidenza di circa 2000-4000 persone irretite nella prostituzione, di età minorile compresa per lo più tra i 15 e i 17 anni, ma non senza casi, come dicevamo, di 13-14 anni.

La difficoltà di una precisa misurazione del dato quantitativo, deriva da due fattori: la forte mobilità della prostituzione minorile e il fatto che l’Italia è uno dei maggiori Paesi di transito nel contesto europeo. Le regioni del nord e del centro sono più colpite da questo fenomeno. Dal punto di vista del cliente è interessante rilevare che gli studi a disposizione e alcune indagini che abbiamo condotto a Rovigo e in altre città d’Italia, evidenziano la presenza di una quota pari al 4-5 per cento di minorenni anche tra i clienti della prostituzione minorile. In alcuni casi potrebbe quindi configurarsi una sorta di rapporto tra pari. Anche in questo caso sarebbe necessario studiare le motivazioni che spingono un minorenne a rivolgersi al mercato della prostituzione, secondo un approccio che in questo caso vede nel cliente una componente di disagio e di vittimologia.

Abbiamo identificato soprattutto cinque cause della prostituzione minorile, che ci sembrano le più importanti. La prima è strettamente connessa con il fenomeno della violenza sessuale: più aumenta la violenza sessuale, più aumenta la prostituzione e in generale il fenomeno della prostituzione minorile, un fenomeno che non è più solo femminile, ma che è diventato in modo non irrilevante anche maschile. La violenza sessuale sui maschi, secondo alcuni dati, sarebbe cresciuta negli ultimi quattro anni del 125 per cento. La seconda causa è l’assenza di un accompagnamento familiare nell’ambito dei flussi di irregolari di minori non accompagnati. Il fenomeno necessiterebbe di un immediato monitoraggio. Esempio a proposito è rappresentato dai 400 minori arrivati nei recenti sbarchi a Lampedusa. Una terza causa è legata alla crescita della pornografia e del turismo sessuale; sempre di più anche all’estero il turismo sessuale è un elemento fortemente connesso alla crescita della prostituzione e del ritorno di quest’ultima all’interno dei Paesi da cui si proviene come turista sessuale. Una quarta causa è rappresentata dalle famiglie multiproblematiche, all’interno di famiglie che non sono assistite, dove sono presenti problemi diversi che vanno dall’alcolismo del padre a un disagio mentale della madre, o alla tossicodipendenza di un figlio, di un fratello. In questo caso è più facile l’emergere dello sfruttamento della prostituzione minorile. Un’ultima causa è il consumismo che sta generando una classe di adolescenti che utilizzano il corpo per una disponibilità di denaro e di sicurezza dei consumi pagnati.

Negli ultimi anni, annualmente, arrivano in Italia, come sappiamo, 8.000 minori non accompagnati, spesso vittime di abuso all’inizio, durante e al termine del loro viaggio nel luogo di residenza. Il monitoraggio del viaggio, dei diversi abusi e delle diverse forme di sfruttamento, è certamente un aspetto importante da considerare all’interno del percorso di recupero. Spesso il minore non accompagnato accolto in una struttura, non viene indotto anche a rielaborare il suo percorso di viaggio, durante il quale, se proviene dai Paesi asiatici, subisce dalle tre alle sei violenze. Anche i progetti per i minori non accompagnati, gestiti in accordo tra il mondo del volontariato e dell’associazionismo e l’ANCI negli ultimi anni in 200 città italiane, hanno costituito un importante strumento di prevenzione della prostituzione minorile. Nei due anni 2007 e 2008, secondo il terzo rapporto ANCI sui minori non accompagnati, quasi 200 minori sono stati inseriti in un percorso ex articolo 18, il 61 per cento dei quali perché vittime di sfruttamento sessuale. L’83 per cento della presenza di minori vittime di tratta è segnalato prevalentemente dai Comuni metropolitani dell’Emilia-Romagna, dove è localizzato il 43,6 per cento del totale nazionale, e nel Piemonte, dove c’è il 26,6 per cento del totale dei casi nazionali. Di questi minori la maggior parte sono femmine, il 61,1 per cento di età compresa fra i 16 e i 17 anni, il 70,2 per cento provenienti prevalentemente dalla Nigeria, dal Marocco e dalla Croazia. È importante intercettare da subito eventuali vittime di tratta, anche nei momenti di emergenza umanitaria come l’attuale.

Lasciare nell’illegalità i minori non accompagnati, significa creare contesti a rischio di sfruttamento e di prostituzione anche per i minori. Un ultimo aspetto fondamentale sul piano del recupero, dei percorsi e dei progetti è l’importante opera di informazione e di tutela da condurre attraverso i progetti di cooperazione internazionale, che hanno come riferimento soprattutto alcuni Paesi di turismo sessuale da cui proviene la maggior parte delle ragazze minorenni prostituite nel nostro Paese. Sono soprattutto la Thailandia, la Cambogia, l’India, il Nepal, lo Sri Lanka, le Filippine e il Kenya, dove spesso le prime vittime sono minorenni e dove le minori prostituite, due su tre, sono malate di AIDS. Un’importante opera di recupero viene svolta dall’ONG dei Camilliani Italiani in Thailandia, dove vengono seguite quasi un migliaio di bambine prostituite, sieropositivi e malati di AIDS. Le recenti campagne di informazioni in Ucraina, Romania e Nigeria sono risultate significative per prevenire il fenomeno della tratta anche dei minori, e il programma di rientro delle vittime di tratta nei Paesi di origine, che ha interessato il nostro Paese, ha riguardato 431 rientri negli anni 2001-2009, di cui cinquantanove sono stati minori.

*Giancarlo Perego – Direttore generale di Migrantes

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