La CIA è un mostro da fermare

Nata nel 1947 in America, per mano dell’allora presidente Harry Truman, la CIA (Central Intelligence Agency) è il più potente servizio segreto del mondo. Il famoso sistema di controllo spionistico americano ha il suo quartier generale a Langley, in Virginia, dove lavorano migliaia di persone. Cos’è diventata oggi la CIA americana? Due articoli di George Washington apparsi su ZeroHedge, tradotti da “voci dall’estero“, spiegano come l’America stia diventando uno stato di polizia, perché l’agenzia è ormai un governo parallelo al di fuori di ogni controllo democratico che rischia di far scivolare la prima potenza mondiale in un vero e proprio regime totalitario. Continue Reading

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La salute in un microchip controllato dal Pentagono

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Che fine ingloriosa per gli italidioti che spesso applaudono i carnefici: servi, schiavi, cavie. In una frase: schedati da un sistema militare e bancario di Washington, grazie a Ciampi, Berlusconi e Prodi, nonché a tutti quelli che li hanno seguiti al quirinale e a palazzo Chigi, fino ad oggi senza mai fiatare. Allora, che c’azzeccano tre codifiche degli Stati Uniti d’America con i dati sanitari sensibili della popolazione italiana? Disarmante: il controllo totale di cittadine e cittadini fin dalla nascita da parte del governo USA. Ecco come hanno fatto all’insaputa di tutti noi. Provate a indovinare dove sono immagazzinati tutti questi dati personali. E non dimenticate Eurogendfor. Quasi dimenticavo: in base alla legge numero 91 dell’anno 1999 (grazie a Scalfaro e D’Alema), non siamo neanche padroni del nostro corpo, che invece appartiene allo Stato.

Il paradigma politico dell’Occidente non è più la società, ma il campo di concentramento; non Atene ma Auschwitz. Accade in Italia e nessuno si ribella. Iata-Aba e barcode 39 sono standard di schedatura mondiale. Il codice a barre è un  mero paravento commerciale. Infatti, nel decreto interministeriale 11 marzo 2004, tra l’altro è scritto: «Il codice fiscale in modalità “BAR CODE” è riportato sul retro della tessera secondo lo standard di codifica 39 che risponde alle norme MIL-STD-1189 e ANSI MH10.8M1983». In altri termini: il controllo totale sugli esseri umani spetta al Pentagono. Nell’Europa dove spadroneggiano le multinazionali che ormai hanno annichilito gli Stati-nazione, in palese violazione del diritto nazionale e internazionale, siamo sotto le grinfie dirette di Eurogendfor (che ha potere di vita e di morte sui popoli del vecchio continente), a sua volta telecomandata dalla Nato. Ma con quale diritto? I grandi segreti, comunque, albergano sotto gli occhi di chiunque.

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=EUROGENDFOR

documento

Basta dare un’occhiata al decreto interministeriale dell’11 marzo 2004 (ministero economia e finanze, ministero salute, presidenza consiglio dei ministri) per rendersi conto della violazione costituzionale
«Sulla traccia 1 della banda magnetica sono registrate le seguenti informazioni, secondo la codifica IATA (International Air Transport Association)». 
E ancora: «Sulla traccia 2 della banda magnetica è registrato con codifica ABA (American Bankers Association) lo stesso codice fiscale registrato in traccia 1, convertito in forma numerica». 

Infine, decisamente inquitante: «Il codice fiscale in modalità “BAR CODE” è riportato sul retro della tessera secondo lo standard di codifica 39 che risponde alle norme MIL-STD-1189 e ANSI MH10.8M1983». 

Ma procediamo per ordine. La  IATA è un’organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal, nella provincia del Quebec, Canada. L’unione regola anche il trasporto di materiale pericoloso e pubblica lo IATA Dangerous Goods Regulations manual. La IATA è stata costituita al termine della Seconda guerra mondiale. I principali obbiettivi erano quelli di assistere le compagnie aeree a «Promuovere trasporti aerei sicuri, regolari ed economici a beneficio dell’umanità, favorire il commercio aereo e studiare i problemi connessi». 
L’American Bankers Association non necessita di chiarimenti, mentre le norme MIL-STD 1189 rispondono a un codice militare elaborato  dal  ministero della difesa nordamericano.     
riferimenti: 
http://ec.europa.eu/competition/antitrust/others/1617bis/discussion.html 

Sovranità italiana definitivamente azzerata e privacy inesistente. Tutta la propria storia sanitaria in una card codificata dal ministero della Difesa degli Stati Uniti d’America. Un cartoncino plastificato di sette centimetri per quattro. Un microchip che consente l’accesso ai dati della nostra anagrafe sanitaria e a tutte le informazioni su ricoveri, esami, vaccinazioni, farmaci assunti, patologie, allergie, esenzioni.

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/07/italiani-schedati-dal-pentagono-con-la.html

Un esempio apparentemente illuminato nella regione di Renzi: sono oltre un milione, pari al 37 per cento  della popolazione regionale, i toscani che ad oggi hanno attivato la Carta sanitaria elettronica, arrivata nel 2010 a casa di tutti i residenti della regione. La media più alta di attivazioni si registra alla Asl di Grosseto, dove il 47% dei cittadini, quasi uno su due, si è recato allo sportello per attivare il suo fascicolo sanitario elettronico. Seguono le Asl di Prato (45%) e Livorno (44%). Firenze, col 37% delle tessere attivate, si allinea alla media regionale. I meno interessati alla tessera sanitaria elettronica sembrano essere i cittadini afferenti alle Asl di Pistoia (29% di attivazioni) e Massa Carrara (26%).

La tessera sanitaria elettronica è una smart card che ha al proprio interno un microchip il quale, grazie a un apposito lettore, consente l’accesso a tutti i dati inseriti nel fascicolo sanitario elettronico. L’attivazione della carta non è obbligatoria. Una volta attivata, però, svolge più funzioni contemporaneamente: chiave privata di accesso al fascicolo sanitario elettronico, tessera sanitaria nazionale, tessera europea di assicurazione malattia (Team) e tesserino del codice fiscale. Deve essere esibita per tutte le operazioni richieste al Servizio sanitario regionale – in farmacia, dal medico curante, agli sportelli Asl – o nel caso ci si debba recare all’estero.

La tessera sanitaria contiene dati sensibili in un ambito così delicato come quello della salute, che riguarda la sofferenza personale fisica e psicologica. Informazioni strettamente personali che dovrebbero essere trattate in modo tale che soltanto il paziente ed i medici da lui autorizzati possano accedervi, a garanzia della riservatezza. Invece, sono controllate da tre ministeri: Salute, Interno, Economia e Finanze. Ma non è tutto: queste informazioni rilevanti sulla popolazione italiana sono a completa disposizione di Eurogendfor (la gendarmeria militare europea). Una cessione di sovranità nazionale e di dati individuali firmati dai politicanti tricolore con il trattato di Velsen e di Lisbona, senza informare il “popolo sovrano” sulla carta ormai straccia.

L’introduzione della tessera sanitaria è stato un mero pretesto. In Parlamento giace dal 12 dicembre 2004 senza risposta governativa, proprio l’interrogazione a risposta scritta numero 4/07806.
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(Fonte Gianni Lannes)

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F35: Il Pentagono ammette “Costi troppo alti e seri problemi tecnici”

F35

Di fronte alla crescita dei costi e dei problemi tecnici dell’F35 anche i generali perdono le staffe. E non un generale qualunque, ma l’ufficiale americano responsabile di tutto il programma del supercaccia.

Christopher Bogdan ha usato parole durissime contro le due industrie che stanno costruendo l’aereo più costoso della storia recente, la Lockheed Martin e la Pratt & Whitney. E senza mezzi termini ha «sparato una cannonata di avvertimento» alle due compagnie.

Il segno dell’insofferenza crescente nei piani alti del Pentagono per le difficoltà che stanno segnando lo sviluppo del velivolo, di cui l’Italia intende acquistare novanta esemplari per un costo complessivo superiore ai 12 miliardi di euro. Più volte nelle scorse settimane tutti i velivoli sono stati bloccati a terra per la comparsa di guai. Mentre i preventivi di spesa per i jet sono decollati vertiginosamente, con il rischio di finire fuori controllo.

Il generale Bogdan ha manifestato tutta la sua insoddisfazione durante una visita in Australia, uno dei paesi che avevano aderito al programma F35 ma adesso sembrano prossimi a uscirne. «Vedo Lockheed Martin e Pratt & Whitney agire come se fossero pronte a vendermi l’ultimissima messa a punto dell’aereo e del motore. Stanno solo cercando di spremere ogni centesimo». Per questo è necessario «un colpo di avvertimento» alle due industrie: «Sono abbastanza frustato per i risultati reali, servono azioni concrete per ridurre i costi di questo aereo. Ho parlato con i vertici delle due compagnie diverse volte in questi giorni. Mi hanno assicurato di avere compreso il mio messaggio, mi hanno garantito che si concentreranno per avere relazioni migliori e mettere in riga i costi del programma sul lungo periodo.Vedremo cosa accadrà».

Il generale ha la responsabilità del programma non solo davanti al Pentagono ma anche di fronte ai partner internazionali, primi fra i quali la Gran Bretagna e l’Italia. E ha parlato della necessità di trasparenza da parte delle industrie americane nei confronti delle nazioni impegnate nel progetto. «Per noi negli Stati Uniti un paio di miliardi di dollari qui o là non fanno grande differenza. Ma se andate in un paese come la Norvegia, l’Olanda o il Canada, allora questi miliardi di dollari diventano un grande problema».

Figuriamoci per l’Italia, alle prese con la più grave crisi economica della storia recente.

La trasparenza invocata dal generale Bogdan non riguarda solo la piena informazione su come stanno procedendo gli investimenti dei partner stranieri, ma anche la necessità mettere a disposizione tutti i dati tecnici sull’F35 alle forze aeree che partecipano al programma.

Si tratterebbe di una svolta: finora gli americani hanno tenuto top secret moltissime informazioni sul velivolo, negandole ad alleati storici come l’Italia, che pure ha già sborsato oltre due miliardi di euro per i nuovi jet. «Originariamente in questo programma, per qualunque ragione, su gran parte dei dati tecnici è stato scritto “riservato agli americani”. Adesso noi abbiamo un accumulo di dossier su cui è stato stampato “riservato agli americani” ma non appartengono solo agli americani. Non è una bella situazione, perché ci sono cataste di documenti che dobbiamo riprendere in mano e riesaminare. Ma dobbiamo farlo».

Il generale teme che la segretezza faccia crollare la fiducia degli altri paesi nel progetto. E lasci così gli Usa da soli a sostenere il costo colossale per rendere operativo il supercaccia: senza le esportazioni, il prezzo di ogni singolo velivolo è destinato a salire alle stelle. Ad esempio, la decisione di Ankara di non acquistare gli aerei della prima trance di produzione, farà aumentare di un milione di dollari la spesa per ciascun F35 destinato agli Usa e agli altri Paesi, inclusa l’Italia.

Quanto ai problemi manifestati dall’aereo, Bogdan è convinto che dipendano «dal peccato originale dell’F35»: in pratica si è deciso di non costruire prototipi, ma partire direttamente con la produzione di serie, da aggiornare in corso d’opera. Un work in progress che in teoria avrebbe dovuto garantire tempi rapidi e costi ridotti, ma nella realtà si sta trasformando in un calvario. I governi devono spendere miliardi a scatola chiusa, per una aereo che al momento non rispetta le prestazioni promesse e rischia di avere un prezzo superiore a ogni previsione. 

(Fonte forzearmate)

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