
Mario Lodi, maestro, scrittore, pedagogista e amico della scuola pubblica. Ha sempre cercato di eliminare dalla scuola ogni atteggiamento autoritario e di mettere invece al centro il bambino. Invece spesso le esigenze degli alunni sono l’ultimo pensiero.
Le sue metodologie educative furono inizialmente ispirate da quelle di Cèlestin Freinet, tanto da diventare esponente del Movimento di Cooperazione educativa. È proprio nel contatto quotidiano con i bambini, con la loro osservazione partecipe che Mario Lodi ridisegna il valore della scuola, ne cambia aspetti didattici e metodologia. Questa idea di scuola Mario Lodi l’ha messa in pratica per una vita.
Disse in un’intervista rilasciata a Repubblica per i suoi 90 anni:
“Mi mettevano in classe molti ripetenti, ragazzi difficili che reagivano alle avversità con violenza e dissipazione. Così facevo venire il medico che illustrava gli effetti del fumo in polmoni giovani. E con il contadino uscivamo in campagna, e insieme al pescatore arrivavamo fino al fiume. E contemporaneamente spiegavo storia e geografia. La scuola non può accontentarsi di leggere e scrivere, deve crescere cittadini responsabili”.
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