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Il traffico mondiale di amfetamine ed ecstasy

 

Dopo cannabis, eroina e cocaina le ATS (Amphetamines Type Stimulants) sono le sostanze sintetiche più utilizzate al mondo. Questa è una delle conclusioni a cui è approdato l’ultimo rapporto pubblicato dall’UNODC, che aiuta a comprendere meglio quanto questo fenomeno sia, anche a livello industriale, nascosto e pervasivo, tanto quanto lo è l’espansione del commercio, che realizza altissimi profitti e minaccia la sicurezza, la salute ed il benessere delle popolazioni di tutto il mondo. Il confronto di cifre prodotte dai sequestri mostra che solo di pillole di metamfetamine nel 2010 ne sono state sequestrate 133 milioni, contro i 93 milioni del 2009 ed i 32 milioni nel 2008. In queste cifre, inoltre, non incorre il computo di sostanze analoghe, che in molti paesi non sono tabellate, come il mefedrone od il methylenedioxy-pyrovalerone (MDPV), salito alla ribalta in questi giorni per presunti casi di cannibalismo derivati dagli “effetti collaterali” di questa droga, e sono vendute come ‘sali da bagno’ o ‘piante per uso alimentare’ anche se esse mimano gli stessi meccanismi d’azione di droghe stimolanti illecite come la cocaina o l’ecstasy. Chi ne fa uso le apprezza e non le percepisce come droghe, perché, nell’immaginario collettivo, sono spesso associate a uno stile di vita moderno e dinamico ed i cui rischi sono generalmente sottovalutati.
Dal 2008, il flusso di sequestri avvenuti in diversi paesi dell’Asia orientale (fra cui Giappone e Repubblica di Corea) sembrano avere la loro origine nell’Africa Occidentale, in particolare in Nigeria, Benin, Costa d’Avorio, Camerun, Ghana, Guinea, Senegal (con trend in aumento).
Emergenti e segnalate come zone di produzione di ATS sono sempre di più il Centro e Sud America, dove i bassi rischi della produzione attraggono gruppi criminali di tutto il mondo e dove Argentina, Belize, Brasile, Guatemala, Nicaragua e Suriname sono fra i paesi produttori, anche se la vera situazione viene sottostimata, poiché l’attenzione delle autorità di controllo è rivolta maggiormente a cocaina e cannabis.
La prova di questi sviluppi dal 2008 è tutta nei risultati di questo rapporto. Infatti nel Sud Est Asiatico l’Indonesia, la Malesia e, in misura minore, la Cambogia sono usati come paesi di transito; ma la Malesia, secondo i dati riportati dall’UNODC, è diventata paese di produzione clandestina di metanfetamine, dimostrando in modo inequivocabile che la velocità, con cui tali modelli di produzione si spostano, viaggia insieme al traffico ed all’uso di tali sostanze. Dal 2008 inoltre, le autorità malesi hanno segnalato lo smantellamento di oltre 30 laboratori di produzione di ATS. Fabbricazione o tentativi di produzione sono stati individuati anche in Cina (compresa Hong Kong), Giappone, Repubblica di Corea e Thailandia. Forti aumenti di sequestri di anfetamine, per lo più Captagon, in Giordania, Repubblica Araba di Siria ed Emirati Arabi Uniti potrebbero indicare che la produzione di anfetamine (Captagon) si è spostata dal Sud-Est dell’Europa ai paesi del Vicino e Medio Oriente. Molti paesi della regione hanno anche esigenze particolarmente elevate di efedrina, pseudoefedrina o P-2-P, che sono i precursori delle ATS, i quali, a causa dei controlli più severi, i trafficanti hanno cercato di procurarseli, per evitarne il rilevamento, in diverse forme fisiche, come pre-precursori, come preparati farmaceutici, come i decongestionanti nasali, oppure sono ricorsi direttamente al P-2-P come materiale di partenza. Ma i precursori delle sostanze del gruppo dell’ecstasy, che includono il safrolo (anche sotto forma di oli di sassofrasso ricchi di safrolo), l’isosafrolo, il piperonale e il BMK, sono quelli maggiormente trafficati e sono tutti sotto il controllo internazionale, poiché rientrano nella lista delle sostanze chimiche di base dell’International Narcotic Control Board  dell’ONU, anche se poi con il piperonale si producono soprattutto profumi e fragranze. Nel corso degli ultimi 3 anni i maggiori e più ingenti sequestri di safrolo e olio di sassofrasso sono avvenuti in Estonia, Cambogia, Canada e in Messico, dove dal 2007 al 2010, c’è stato un cospicuo aumento del numero dei sequestri di sostanze non classificate (metile, etile, isobutile ed esteri di amile fenilacetico) che possono essere utilizzate come precursori alternativi di ATS.
Nel 2008 e nel 2009, molti paesi europei hanno registrato un calo di disponibilità di ecstasy, in concomitanza con la comparsa di sostanze come il BZP, il mefedrone (4-methylmethcathinone (4-MMC)) e MDPV che non sono sotto il controllo internazionale dell’INCB ed il cui commercio non regolamentato ha seguito quello di mercati consolidati di ATS, in Europa, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, mentre si espandevano verso altri mercati, ad esempio, le Filippine.
Ipotesi accreditate tuttavia preannunciano in Olanda un forte ritorno di ecstasy sul mercato illecito con un livello di purezza molto alto, il quale già nel 2010 era all’82%, contro il 70% del 2008 e 2009.  Mentre anfetamine per via iniettiva sono largamente segnalate in Repubblica Ceca, Svezia, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Georgia e Ucraina.  L’UNODC stima che a livello mondiale la prevalenza annuale per uso di anfetamine, per persone dai 15-64 anni, nel 2009 è variata tra lo 0,3% e 1,3%; per l’ecstasy, tra 0,2% e lo 0,6% . Ma il problema è certamente sottostimato, poiché alcuni grandi paesi come la Cina o l’India non hanno mai condotto un sondaggio rappresentativo a livello nazionale per la raccolta di questi dati. Ed il problema emerge in tutta la sua gravità se si va a valutare la crescita esponenziale dell’uso endovenoso di ATS, che farà riproporre in tutta la sua drammatica pervasività la diffusione del virus HIV così come è stato osservato più frequentemente in Oriente e nel Sud-Est asiatico e in alcune parti dell’Europa occidentale e orientale. Nella maggior parte degli Stati insulari e territori del Pacifico mancano le infrastrutture per raccogliere e fornire informazioni, e i dati sull’uso di ATS sono quasi inesistenti; tuttavia alcune peculiarità emergono prepotentemente nella realtà cinese, dove gli utenti hanno preferito la ketamina all’ecstasy per il costo relativamente più basso. Essi hanno rappresentato quasi il 38% di tutti i consumatori di droga in Cina ed in particolare ad Hong Kong, e fra i tossicodipendenti di età inferiore ai 21 anni si stima che l’84% abbia usato ketamina.
Utilizzando il suo sistema globale di osservazione, l’UNODC ha potuto studiare le movimentazioni di queste droghe sintetiche in alcune le regioni del mondo con le analisi ed i report sulle tendenze realizzati nell’ambito del programma SMART, grazie al quale i governi della maggior parte dei Paesi del mondo avranno una migliore comprensione del problema, anche se, allo stato attuale, a causa della natura complessa e dinamica del fenomeno, la capacità di monitorare la produzione illecita, il traffico e l’uso di ATS è percepito maggiormente e solo come una sfida importante, a fronte di tutti i danni che crea e creerà alla salute delle popolazioni interessate.
In buona sostanza le ATS sono sostanze che attraggono con grande facilità produttori e trafficanti clandestini per non pochi motivi, in quanto non ci sono limitazioni geografiche alla loro fabbricazione, la varietà di materie prime ed i metodi di produzione sono molti ed offrono profitti considerevoli.

(Fonte DrogaNews)

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