Dire grazie, regala emozioni. La gratitudine è uno dei segreti della felicità. Lo dicono pure gli scienziati: bisogna ringraziare, sempre. Continue Reading
esperimenti medici
Obbedienza o crudeltà?
L’essere umano è fatto per obbedire a ordini? Come è possibile che l’uomo alieni la sua personalità di fronte ad una figura autorevole?
Stanley Milgram, psicologo e assistente universitario 26enne dell’Università di Yale, nel 1961, per indagare le dinamiche di obbedienza all’autorità concepì uno dei più celebri, controversi e scioccanti esperimenti sociali di sempre. Continue Reading
Le mezze verità della medicina
Pochi giorni fa John F. May, analista demografico in pensione della Banca Mondiale dal 1992 al 2012, ha ammesso che le campagne di diffusione dei vaccini sono parte integrante delle politiche demografiche dalla Banca Mondiale. Ma un altro lato oscuro della medicina occidentale sono gli esperimenti medici sull’uomo, con lo scopo di trarre il massimo profitto da nuovi farmaci o tecnologie mediche. Uno di questi è lo studio del dottor Chester M. Southan, ritenuto responsabile di aver iniettato cellule di cancro vive in pazienti inconsapevoli. L’Istituto Superiore di Sanità, in un recente rapporto, ha analizzato questa storia con lo scopo di trovare le ragioni che oggi fanno ritenere queste ricerche riprovevoli, se non infami, ma che all’epoca furono ritenute giuste e normali.
Già nel 1952, il dottor Chester M. Southan aveva iniettato in detenuti della prigione di stato dell’Ohio cellule di cancro vive. Nel 1963 ripete la stessa procedura su pazienti donne afroamericane del Brooklyn Jewish Chronic Disease Hospital, per studiarne la risposta immunologica.
Nel 1963 i ricercatori dello Sloan-Kettering Institute for Cancer Research di New York chiesero ai responsabili del Jewish Chronic Disease Hospital di Brooklyn di collaborare ad uno studio che prevedeva l’iniezione sottocutanea di cellule cancerose vive in pazienti con malattie croniche. Il dottor Chester M. Southan, responsabile del gruppo di ricerca, spiegò che lo scopo era quello di stabilire se condizioni debilitanti avrebbero portato a un ritardo dei fenomeni immunologici di rigetto.
Con l’approvazione del direttore sanitario dell’ospedale, tre medici iniettarono cellule cancerose nel braccio o nella coscia di 22 pazienti e seguirono i soggetti per 6 settimane. Durante tale periodo furono presi campioni di sangue per misurare le reazioni immunitarie. I medici non informarono i pazienti dell’esperimento; ossia non rivelarono il contenuto e lo scopo delle iniezioni, si giustificarono dicendo che servivano per test diagnostici. (Nel periodo dello studio era infatti accettato che i medici, potendo decidere quale fosse il miglior interesse dei pazienti, stabilissero di mentire, ad esempio riguardo a un cancro o a un’altra condizione grave o mortale. Quindi omettendo l’informativa, hanno inevitabilmente spacciato come pratica terapeutica il trattamento connesso alla sperimentazione. Ma il ricercatore non può confondere la pratica medica con la ricerca scientifica, perché come medico avrebbe serie difficoltà deontologiche a chiedere a un malato di accettare i rischi della ricerca)
Per un po’ le cellule cancerose crebbero sottopelle producendo piccoli noduli che alla fine sparirono senza lasciare traccia.
Quando il dottor Hyman Strauss, un membro della commissione di vigilanza dell’ospedale venne a conoscenza di questo studio, citò in giudizio l’ospedale. Furono necessari tre ricorsi prima che gli fosse riconosciuto il diritto di poter esaminare le cartelle cliniche dei pazienti.
Il dottor Strauss sospettava che uno degli scopi dello studio fosse quello di indurre il cancro. Il responsabile dello studio dottor Southan negò che questo fosse l’obiettivo. Nel difendere la sua ricerca, sostenne che era del tutto ininfluente che queste cellule fossero o non fossero cancerose, poiché erano estranee al soggetto recipiente e quindi destinate al rigetto. Rilevava un solo aspetto negativo nell’uso delle cellule cancerose che era dato dalla paura irragionevole e dall’ignoranza che circondava la parola “cancro”. Spiegò inoltre che erano state utilizzate linee cellulari cancerose in quanto consentivano la replicabilità dell’esperimento. Studi simili erano già stati condotti in altre istituzioni. (Southam avrebbe potuto rivolgersi a soggetti con elevata cultura medica che avrebbero potuto valutare correttamente i suoi argomenti, e se riteneva che i pazienti non avrebbero accettato il trattamento con cellule cancerose poteva rinunciare a linee cellulari derivate da tali cellule e utilizzare cellule non cancerose. Peraltro tale rinuncia non avrebbe impedito di verificare l’ipotesi dello studio, in quanto linee cellulari standard come quella utilizzata servivano solo per migliorare la riproducibilità dell’esperimento. Ragioni etiche, in questo caso la consapevolezza dei soggetti di partecipare a una sperimentazione, possono e debbono se necessario condizionare il disegno dello studio)
Riguardo al problema del consenso, il dottor Southan disse: “Mi chiedete se ho ottenuto il permesso dei nostri pazienti prima di intraprendere questi studi. La risposta è no, il motivo è che questo trattamento si può attualmente considerare una routine perché è meno invasivo e pericoloso di altre procedure di routine come il prelievo di midollo o la puntura lombare”. (Un ricercatore non può prendersi la responsabilità di decidere per i soggetti di ricerca in quanto è il paziente e non il ricercatore che ha il diritto di decidere quali fattori siano o non siano rilevanti per il suo consenso, “a prescindere dalla razionalità della sua scelta”)
All’obiezione sul perché non si fosse prestato egli stesso alla sperimentazione, visto oltretutto che le iniezioni non avrebbero trasmesso il cancro, il dottor Southan replicò: “Non avrei esitato se ciò fosse stato realmente necessario, ma mi sembrava un falso eroismo, ossia mi ricordava la vecchia questione se il generale deve marciare dietro o davanti alle sue truppe. Io non mi considero indispensabile, se non avessi fatto io questo studio, l’avrebbe fatto qualcun altro, inoltre non ritenevo l’esperimento pericoloso. Ma per dirla tutta, ci sono relativamente pochi ricercatori esperti sul cancro, e sembrava stupido rischiare anche poco”. (In pratica una persona utile alla collettività (lui) dovrebbe meno di altri esporsi a rischi. A sostegno della sua affermazione circa l’innocuità del trattamento, Southam avrebbe potuto iniettarsi le cellule cancerose. Questo atto avrebbe potuto convincere i pazienti a fornire il loro consenso informato)
A causa di questi esperimenti, Chester M. Southan perse temporaneamente la sua licenza, ma incredibilmente diventerà poi presidente della American Cancer Society (organizzazione di volontariato statunitense il cui fine è debellare il cancro).
I mercanti della salute. Le scoperte mediche che ci tengono nascoste e che potrebbero migliorarci la vita. Paolo Zamboni con una semplice operazione ha curato la moglie malata di sclerosi multipla e ora vorrebbe avviare un protocollo ufficiale. Per tutta risposta la Società italiana di neurologia ha diffidato i propri membri dall’aderire alla sperimentazione. Franco Verzella ha fatto regredire gravi casi di autismo, Peter Duesberg ha riportato in salute pazienti con AIDS conclamata. I risultati sono evidenti, i dati clinici disponibili per verifiche, eppure medici e scienziati si ostinano a ignorare queste ricerche indipendenti, le riviste non le pubblicano, i finanziamenti non arrivano. Perché? Per non danneggiare Big Pharma, che gestisce il terzo business a livello mondiale, dopo finanza e petrolio. Un giro d’affari che si basa sulla cronicizzazione (curare a lungo significa fare soldi per molto tempo…) e su stretti rapporti clientelari, per mezzo dei quali Big Pharma può controllare il mondo accademico, le testate specialistiche e le istituzioni. Le conseguenze sono manifeste: i medici prescrivono farmaci in abbondanza, i prezzi crescono e gli effetti collaterali sono spesso superiori ai benefici. Marco Pizzuti denuncia con chiarezza i casi più clamorosi in cui la malattia è stata ridotta a una serie di brevetti molto redditizi ed esplora le nuove possibilità aperte dall’epigenetica e dalla fisica, che potrebbero accantonare per sempre i farmaci di sintesi e liberarci dal monopolio di Big Pharma sulla nostra salute.
La vera storia degli esperimenti medici sull’uomo (2° Parte)
Ecco la seconda parte del post sulla sperimentazione medica sugli umani. Clicca qui per leggere la prima parte
(1966)
La CIA porta avanti un numero limitato di piani MKULTRA e avvia il progetto MKSEARCH per sviluppare e provare non solo tecniche di uso di materiali biologici, chimici e radioattivi nelle operazioni segrete, ma anche farmaci in grado di generare cambi prevedibili nel comportamento e nella psicologia dell’uomo (Goliszek).
Il dottor Henry Beecher scrive “Il benessere, la salute, anche la vita reale o potenziale degli esseri umani, nati o non nati, dipende dalla possibilità di condurre esperimenti sull’uomo. È una cosa che va fatta, e la faremo. ‘Lo studio migliore del genere umano è quello sull’uomo’, afferma nel suo resoconto sulla sperimentazione medica sull’uomoResearch and the Individual (Human Experimentation: Before the Nazi Era and After).
Gli scienziati dell’esercito americano lasciano cadere lampadine riempite di Bacillus subtilis attraverso le griglie di ventilazione e sui marciapiedi della metropolitana sotterranea di New York City, esponendo al batterio oltre un milione di persone (Goliszek).
La National Commission for the Protection of Research Subjects definisce le sue politiche per la protezione degli esseri umani, che danno vita a quelle che oggi conosciamo come IRB (institutional review boards) (Sharav).
(1967)
Continuando il suo studio sulla diossina sponsorizzato dalla Dow Chemical Company, il professor Albert Kligman dell’università della Pennsylvania porta, senza però la conoscenza o l’assenso della società, a 7.500 microgrammi (468 volte la dose che Gerald K. Rowe, funzionario della Dow, aveva autorizzato a somministrare) la dose di diossina applicata sulle pelle di 10 detenuti, che, come conseguenza, soffrono di lesioni di acne che evolvono poi in pustole infiammatorie e foruncoli (Kaye).
La CIA immette una sostanza chimica nell’acqua potabile del quartier generale della FDA a Washington (D.C.) per studiare la possibilità di aggiungere all’acqua potabile LSD e altre sostanze (Cockburn and St. Clair, eds.).
In uno studio pubblicato nel Journal of Clinical Investigation, i ricercatori iniettano a donne incinte cortisolo radioattivo per verificare se la sostanza può attraversare la placenta e danneggiare il feto (Goliszek).
L’esercito americano finanzia il professor Kligman affinché applichi sostanze chimiche che provocano eruzioni cutanee sul volto e la schiena di detenuti del carcere di Holmesburg, in modo, per usare le parole dello stesso Kligman, “da capire come la pelle si protegge da assalti cronici di sostanze chimiche tossiche, il cosiddetto miglioramento della resistenza”, un’informazione con possibili usi difensivi e offensivi da parte dell’armata americana (Kaye).
La CIA e l’Edgewood Arsenal Research Laboratories avviano un ampio programma per creare farmaci in grado di influenzare il comportamento umano. Il programma include i progetti OFTEN (che studia tossicologia, trasmissione e effetti comportamentali dei farmaci sugli animali e l’uomo) e CHICKWIT (che raccoglie informazioni sullo sviluppo di farmaci europei e asiatici) (Goliszek).
Il professor Kligman sviluppa la Retin-A, una crema (in effetti una crema cutanea) che lo rende multimilionario (Kaye).
In California, i ricercatori paralizzano 64 detenuti con un composto neuromuscolare (la succinilcolina) che ostacola la respirazione producendo sintomi simili all’annegamento. Quando cinque detenuti rifiutano di partecipare all’esperimento medico, il comitato per i trattamenti speciali della prigione autorizza i ricercatori a somministrare il prodotto ai detenuti anche contro la loro volontà (Greger).
(1968)
Il Planned Parenthood of San Antonio and South Central Texas e la Southwest Foundation for Research and Education avviano uno studio per la contraccezione orale su 70 donne indigenti di origine messicana, che pensano di assumere dosi intere di contraccettivo ma in effetti ne ricevono solo la metà (l’altra metà è solo placebo). Quando qualche anno più tardi i risultati verranno resi noti, nascerà una violenta controversia tra gli americani di origine messicana (Sharav, Sauter).
(1969)
Il presidente Nixon mette fine al programma di guerra biologica americano, che include gli esperimenti sull’uomo condotti a Fort Detrick. Fino a quel momento, decine di migliaia di civili e militari avevano, consciamente o inconsciamente, partecipato a esperimenti che includevano l’esposizione ad agenti biologici pericolosi (Goliszek).
I militari americani effettuano il DTC Test 69-12, un test all’aperto degli agenti nervini VX e Sarin, all’Edgewood Arsenal in Maryland, con probabile esposizione del personale militare (Goliszek, Martin).
A Milledgeville (Georgia), vengono provati farmaci sperimentali su bambini ritardati, senza alcun tipo di autorizzazione ufficiale (Sharav).
Il dottor Donald MacArthur, direttore aggiunto per la ricerca e la tecnologia del dipartimento della difesa americano) chiede al Congresso 10 milioni di dollari per sviluppare un agente biologico sintetico in grado di resistere “ai processi immunologici e terapeutici dai quali dipendiamo per conservare la nostra relativa libertà dalle malattie infettive” (Cockburn and St. Clair, eds.).
Il dissenso del giudice Sam Steinfield in Strunk v. Strunk, 445 S.W.2d 145 è il primo caso in cui un giudice suggerisce che il codice di Norimberga dovrebbe essere applicato nei tribunali americani (Sharav). Continue Reading
La vera storia degli esperimenti medici sull’uomo
C’è un lato oscuro della medicina occidentale che pochi vogliono ammettere: gli orribili esperimenti medici compiuti sulle persone povere e sui loro figli, tutto nel nome del progresso scientifico. Gli Stati Uniti affermano di essere il leader mondiale nella medicina. Molti di questi esperimenti scientifici furono condotti su persone ignare, e la maggior parte furono condotti come parte di uno sforzo per cercare profitto da farmaci o tecnologie mediche appena approvati.
Oggi gli esperimenti medici continuano sulla popolazione degli USA e sui loro figli. Dalla farmacolizzazione di massa di bambini diagnosticati con disturbi comportamentali fittizi inventati dalla psichiatria all’approvazione da parte dell’FDA di farmaci commercializzati su vasta scala senza essere stati sottoposti a legittimi test clinici, proprio ora la nostra popolazione è soggetta a sperimentazione medica su una scala sbalorditiva. Oggi quasi il 50% degli americani ha almeno una prescrizione di farmaci, e quasi il 20% degli scolari assume anfetamine che alterano la mente come il Ritalin, oppure antidepressivi come il Prozac. Questa medicazione di massa della nostra nazione è, ad ogni modo, un grande esperimento medico che ha luogo proprio ora.
Ma per comprendere appieno in che modo questa sperimentazione di massa sugli americani odierni sia potuta succedere, devi dare uno sguardo da vicino alla storia orripilante dello sfruttamento da parte della medicina convenzionale di persone per esperimenti medici crudeli.
ATTENZIONE: quello che state per leggere è veramente scioccante. Fino ad oggi American Medical Association, aziende farmaceutiche e quotidiani non ve ne hanno mai parlato. Non vi è mai stata raccontata la verità sulla medicina convenzionale nelle scuole pubbliche, o nelle università: è il lato oscuro del sistema medico americano, e quando avrete appreso le verità che vi riveliamo non potrete mai più far fiducia alle aziende farmaceutiche. Le immagini sono profondamente scioccanti, e le abbiamo riprodotte non per divertirvi ma per mettervi in guardia su quello che potrebbe accadere a noi e ai nostri ragazzi se non mettiamo un freno alle orribili e inumane azioni delle multinazionali farmaceutiche e della odierna psichiatria.
Adesso lascio lo spazio a questa sconvolgente cronologia, preparata e scritta da Dani Veracity, uno dei più valenti scrittori qui alla Truth Publishing.
Andate avanti a vostro rischio e pericolo. – The Health Ranger
La vera storia degli esperimenti medici sull’uomo negli USA
La sperimentazione sugli umani – vale a dire, sottoporre essere umani vivi a esperimenti scientifici talvolta crudeli, talvolta dolorosi, talvolta mortali e sempre rischiosi – è una parte importante della storia americana che non troverai nella maggior parte dei testi di storia o di scienza. Gli Stati Uniti sono senza dubbio responsabili delle svolte scientifiche più sorprendenti. Questi avanzamenti, specialmente nel campo della medicina, hanno cambiato la vita di miliardi di persone nel mondo – alcune volte in meglio, come nel caso di trovare una cura per la malaria e altre malattie epidemiche, e alcune volte in peggio (considera la moderna “psichiatria” e la farmacolizzazione degli scolari).
Comunque, queste svolte arrivano a caro prezzo: gli esseri umani usati negli esperimenti che resero possibili questi avanzamenti. Durante gli ultimi due secoli, alcuni di questi soggetti dei test sono stati compensati per il danno fatto alla loro salute emotiva e fisica, ma non la maggior parte di loro. Molti hanno perso la vita a causa degli esperimenti a cui spesso hanno partecipato contro voglia e alcune volte perfino inconsapevolmente, e naturalmente non potranno mai essere compensati per la perdita del loro possedimento più prezioso: la propria salute.
Mano a mano che procedi leggendo questi esperimenti scientifici, verrai a conoscenza di neonati a cui vengono iniettate sostanze radioattive, malati mentali messi in refrigeratori giganteschi, personale militare esposto ad armi chimiche dallo stesso governo che hanno servito e bambini mentalmente ritardati infettati intenzionalmente con l’epatite. Queste storie sono fatti, non finzione: ogni resoconto, non importa quanto orripilante, è confermato da un link o una citazione a una fonte attendibile.
Queste storie devono essere divulgate poiché la sperimentazione umana sta andando avanti ancora oggi. La motivazioni che giaciono dietro gli esperimenti possono essere differenti, ma le cavie abituali sono sempre le stesse: membri di gruppi minoritari, i poveri e gli svantaggiati. Queste sono le vite messe a repentaglio nel nome della medicina “scientifica”. Continue Reading