Inquinamento, popolazione, clima, acqua, deforestazione, energia, perdita della biodiversità e diseguaglianze sempre più evidenti sono solo alcuni dei problemi che affliggono il nostro pianeta e lo mettono seriamente a rischio. Continue Reading
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Quanta acqua ci vuole per produrre un caffè? 140 litri
Al Pianeta una singola tazza di caffè costa 140 litri d’acqua, più 0,1 metri quadrati di terreno, più le perdite di foreste e biodiversità. È questa la quantità d’acqua necessaria per far crescere, tostare e macinare 6-7 grammi di caffè, la dose contenuta in una tazzina.
Un prezzo, quello pagato dai Paesi spesso poveri della fascia equatoriale, che è cresciuto negli ultimi due decenni di pari passo con l’aumento della domanda mondiale, cui si è fatto fronte cambiando i metodi di produzione agricola. Vi siete mai chiesti cosa ci sia “dietro” una tazzina di caffè? Continue Reading
Pierre Rabhi: “L’agroecologia salverà il pianeta dalla catastrofe”
La società umana può ancora modificare i suoi stili di vita e i paradigmi economici dominanti orientando il suo destino verso l’edificazione di un mondo migliore? Può ancora dare il diritto a ogni individuo di nutrirsi, vestirsi, curarsi, avere una dignitosa dimora e un’istruzione? Può cambiare rotta recuperando il suo atavico equilibrio con la natura, rispettando i delicati ecosistemi? Continue Reading
L’importanza e la bellezza delle foreste
Le foreste sono il polmone della terra, sono loro che hanno trasformato il nostro pianeta in un’oasi verde adatta alla vita. Se continuiamo a perdere foreste come stiamo facendo oggi e a consumare il pianeta la nostra stessa sopravvivenza è in pericolo. Continue Reading
Allarme Wwf: Salviamo i nostri mari dal cemento
Negli ultimi 50 anni in Italia oltre 2 mila chilometri, un quarto delle nostre coste, sono stati cementificati e il mattone non è che uno dei tanti fattori di pressione sui nostri mari insieme al sovrasfruttamento della pesca o alle attività di estrazione degli idrocarburi (con 122 piattaforme offshore attive e 36 istanze per nuovi impianti).
È quanto emerge dal dossier “L’ultima spiaggia” del Wwf che invita a invertire la rotta partendo da quattro aree pilota: Mar ligure e arcipelago toscano, Canale di Sicilia, Mare Adriatico settentrionale e l’area del canale di Otranto nell’Adriatico meridionali. Si tratta, spiega il Wwf, di quattro grandi aree strategiche dove si concentra la maggiore ricchezza delle nostre risorse marine e costiere: sono i 1860 chilometri di tratti lineari di costa più lunghi di 5 chilometri del nostro Paese ancora liberi e con un buon grado di naturalità. Continue Reading