
“Dopo sei anni di crisi gli economisti italiani ufficiali hanno cambiato “un poco” idea (Luigi Zingales: “perché ho cambiato un po’ idea su euro e Merkel” 21 sett 2014). Anche Draghi come noto un mese fa ha cambiato un poco idea visto che ha dichiarato che bisognerebbe trovare il mondo di spendere un poco di più e che bisogna far risalire un poco l’inflazione. Draghi ha detto solo “un poco” (solo qualche decina di mld in infrastrutture e forse un punto e mezzo di inflazione in più, perchè punta sempre a dare soldi alle banche perchè li prestino…)
Giavazzi e Tabellini (che erano per l’austerità) a fine agosto hanno fatto un voltafaccia e scritto che si deve creare della moneta per finanziare i deficit, invece di finanziarli sempre con debito. L’obiezione che subito hanno ricevuto da altri economisti italiani noti è che creare moneta spaventa i mercati finanziari, vedi Roberto Perrotti. Perrotti scrive: “sì, in teoria è giusto creare 80 mld e ridurre le tasse,… ma nel mondo reale i bond hanno un rischio, se stampi 80 mld provochi panico dei mercati, crash dei titoli di stato… poi le banche che ne sono piene vanno sotto..” ( in the real world, government debt can be and is risky, and markets do not like to see it increase – particularly in countries with a high initial level of debt or spending. Without a commitment to decreasing spending in the future, financial markets might panic..”).
Questa obiezione è corretta, i mercati finanziari non vogliono che si crei moneta, come ho sottolineato più volte, per il semplice e fondamentale motivo che i mercati finanziari sono essenzialmente mercati del DEBITO.
Semplificando al massimo, più moneta crei e meno occorre indebitarsi, meno bonds occorrono e in più i bonds calano di valore. Questo non va bene perchè il business delle banche, dei mega fondi, degli hedge funds e altre istituzioni finanziarie è IL DEBITO
Questo è il problema oggi fondamentale che gli economisti accademici, da Giavazzi a Zingales ad Allesina a quelli keynesiani anti-austerità a quelli per il ritorno alla lira non sembrano capire (perchè lo stesso vale ovviamente anche per il ritorno alla lira). Ci sono di mezzo i “mercati finanziari” globali, i quali se necessario spazzano via i governi in pochi giorni (Berlusconi docet)
Ora come rispondono Giavazzi e Tabellini all’obiezione di Perrotti, che si incarica di spiegargli che al mercato finanziario non va che si crei moneta per ridurre le tasse e far uscire l’Italia dalla Depressione? Dicono che agli inglesi e americani il gioco è riuscito, hanno aumentato i deficit pubblici finanziandoli con moneta dal 2009 e non c’è stato nessuna “destabilizzazione”, come pudicamente chiamano la reazione dei mercati Giavazzi e Tabellini (“Un’unica via per la ripresa dell’Eurozona”, 19 sett 2014)

Sorvolano però sul fatto che c’è stata inflazione tra il 3 e il 4% dal 2010 in poi in Usa e UK, i rendimenti reali dei loro bonds sono andati negativi perchè la FED e la BCE ne comprava tonnellate e sono tuttora rendimenti negativi cioè pagano l’1% e rotti (a cinque anni) con inflazione al 2% e rotti. I “mercati finanziari” con gli inglesi e americani non hanno fatto una piega, per ora, per cui potrebbero sopportare un 3-4% inflazione anche da noi ?
Il New York Times ad es. ha reportage dedicato ai benefici dell’inflazione, citando tutti quelli che la vedono necessaria ora come soluzione, con gente come Ken Rogoff che parla di un +6% di inflazione per gli USA come obiettivo (per gli USA!, immagina per l’Italia). Come si sa i keynesiani “de sinistra” sono in genere un poco inflazionisti, inutile negarlo, Krugman, Rogoff, Stiglitz.. mentre quelli di “Chicago” (Lucas, Cochrane…) e i tedeschi invece no, preferiscono un inflazione zero o quasi.
Come si sa però anche TUTTE LE BANCHE CENTRALI HANNO DA 25 ANNI UN OBIETTIVO DI INFLAZIONE INTORNO AL 2%, cioè la teoria e la prassi ufficiale è che l’inflazione zero faccia male. Ci sono paesi come il Canada dove da 20 anni la Bank of Canada ogni singolo anno centra il 2% di inflazione, (a volte 2,2% a volte 1,8%…non sbagliano mai un anno).
Ora Draghi dichiara che vuole far salire l’inflazione EU, così come ha fatto il Giappone l’anno scorso e come hanno fatto inglesi e americani, che avevano inflazione 0% nel 2009 e l’hanno fatta risalire tra 2% e il 4% successivamente creando moneta. Perchè ovviamente non ci piove che creando moneta puoi creare inflazione e il problema è solo la percentuale giusta, a seconda delle circostanze quello che prescrive il dottore sarà un 2% o un 3% o un 4% o un 5%…
C’è chi dice che in certi casi anche un 6% è necessario (come Ken Rogoff) e come ho mostrato quando l’Italia aveva inflazione vicina al 10% negli anni ’70 il suo PIL cresceva lo stesso anche del 3-4% l’anno. Ma negli anni ’70 i movimenti dei capitali erano vincolati e limitati in tanti modi, oggi invece sono totalmente liberi. Tra parentesi i keynesiani di oggi non si ricordano mai che il loro Keynes a partire dal 1936 circa si era convertito al protezionismo e ai controlli sui capitali. In più, oltre a liberalizzare completamente i movimenti di capitale si è anche impedito, negli anni ’80, agli stati di creare moneta. Risultato: il debito è triplicato e chi ha in mano il debito (i bonds) oggi comanda il mondo
Dato che il debito ora è tre volte e mezzo il PIL medio in occidente e che il mercato del debito (bonds) è senza vincoli e senza limiti e muove migliaia di miliardi attraverso il mondo nello spazio di ore… sai qual’è infatti la conseguenza? Oggi chi detiene il debito, chi ha e muove i bonds sui mercati finanziari, tiene per le palle i governi e le nazioni. Se non neutralizzi allora i “mercati finanziari” globali non puoi fare niente, perchè questi sono in pratica un eufemismo per i creditori, chi vive con gli interessi del debito.
L’ostacolo vero all’uscita dell’Italia dalla depressione sono “i mercati finanziari”, cioè “I CREDITORI”, quelli che vivono di debito, incassando interessi (e speculando sul debito). Lasciamo da parte il fatto che questi a loro volta si indebitano e usano leva finanziaria, cioè non è vero che sono “risparmi” che vengono investiti (vedi Pimco, che ha rivelato quest’anno di aver comprato 70 MILIARDI DI DOLLARI DI FUTURES per aumentare la sua leva).
Nel mondo dei mercati finanziari (del debito)
non vogliono i default
non vogliono l’inflazione
non vogliono la svalutazione
Vogliono ricevere i loro interessi in valuta che non si svaluta, con interessi di 2 o 3 punti sopra l’inflazione e senza rischio, come hanno fatto per gli ultimi 30 anni. Dal loro punto di vista è comprensibile, così come è comprensibile che i dipendenti del Senato vogliano mantenere i loro stipendi da 300mila euro l’anno, i magistrati della Corte Costituzionale i loro 500mila euro, quelli della Regione Sicilia…
Nel mondo invece del lavoro, delle imprese, della produzione, delle famiglie… la svalutazione, l’inflazione o anche il default possono essere utili, dato che in aggregato e in maggioranza invece hanno debiti
Il fatto è che oggi i mercati finanziari sono colossali, 80 mila miliardi di bonds che circolano ovunque, senza limiti, di continuo, trattati e in mano a mega istituzioni finanziarie che assumono i politici e funzionari di stato. Per cui oggi “i mercati” effettivamente dominano la politica economica e quindi dominano le nazioni.
Riassumiamo: finalmente, dopo soli sei anni, gli economisti ufficiali si accorgono che si può creare moneta, se ne manca in giro, che non è vero che “non ci sono i soldi”, perchè i soldi possono essere creati senza alcun costo dalla banca centrale o dallo stato (e anche le banche in realtà li creano dal niente senza costo..). E’ un passo avanti, ma ovviamente data la depressione in cui son cadute Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e la crisi della Francia stessa occorrerebbe ora creare centinaia di miliardi e quindi inevitabilmente l’inflazione può salire anche lei, diciamo dallo 0% al 4%. Draghi parla di tornare al 2%, ma se fai dei deficit ora in Italia di 80 miliardi addizionali (oltre i 45 mld attuali di deficit annuo), lo stato spenderà sempre per 800 mld, ma incasserà di tasse meno di 680 mld per un deficit di 125 mld circa l’anno.
I “mercati finanziari” accetteranno che l’Italia faccia deficit annui di 125 miliardi (e Spagna, Francia ecc.. anche loro per numeri simili) ?
Notare che se torni alla Lira il problema è peggiore, perchè in quel caso un inflazione del 6% o anche 8% è probabile e hai anche una perdita secca del 20 o 30% causa svalutazione per i detentori esteri di BTP, per cui la probabilità di un crash del mercato obbligazionario è maggiore.
Sia che cerchi di creare moneta all’interno dell’Euro (sperando che la BCE finanzi lei comprando BTP con moneta che lei crea dal niente), sia che pensi di ritornare alla Lira il problema alla fine è sempre lo stesso: un “panico dei mercati finanziari” cioè un crash dei bonds…” cobraf