Fanno uso di marijuana, alcol e droga, e vivono con lo smartphone incorporato alla mano. Diminuiscono i consumi “colti” a vantaggio di chat e messanger. Vivono in una famiglia sempre più assente e assolutamente non prescrittiva, dove i genitori fanno pesare il loro punto di vista anche meno di quanto gli stessi figli riterrebbero ragionevole.
Gli atti di bullismo e di cyberbullismo si configurano sempre più come l’espressione della scarsa tolleranza e della non accettazione verso chi è diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psico-fisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale e per particolari realtà familiari: vittime del bullismo sono sempre più spesso, infatti, adolescenti su cui gravano stereo tipi che scaturiscono da pregiudizi discriminatori. È nella disinformazione e nel pregiudizio che si annidano fenomeni di devianza giovanile che possono scaturire in violenza generica o in più strutturate azioni di bullismo. Per questo motivo, Telefono Azzurro ha dato vita alla nuova campagna dal titolo “Ferma il bullismo”.
Il 35% degli adolescenti italiani ha subito episodi di bullismo, il 68% si consuma tra i banchi di scuola. In sei mesi, dal 1 febbraio al 31 luglio 2015, sono state oltre 1400, le richieste d’aiuto inviate a Telefono Azzurro da bambini e ragazzi vittime di bullismo, di cui 148 rappresentate da casi di bullismo e cyberbullismo, mentre 33 (pari a 6,8%) hanno avuto motivazioni differenti in cui, però, bullismo e cyberbullismo sono apparsi come elementi che concorrono al disagio.
Non “ragazzate” destinate a esaurirsi in piccoli scherzi o normali litigi, ma episodi di vera e propria persecuzione e discriminazione violenta, che portano spesso le vittime più fragili a gesti estremi. O aprono ferite destinate a restare per tutta la vita. Secondo gli ultimi dati raccolti da Telefono Azzurro infatti, solo un bambino su cinque informa un adulto di esserne stato vittima. Le vittime di bullismo sono esposte al rischio di suicidio con una probabilità doppia rispetto ai coetanei (secondo ricerche internazionali a tentare il suicidio è il 10% delle vittime). Mentre il 30% compie atti di autolesionismo. I bulli, invece, rischiano cali nel rendimento scolastico, difficoltà relazionali e disturbi della condotta. Per loro la probabilità di avere precedenti penali prima dei 30 anni di età arriva fino al 25% dei casi.
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Ciao sono Claudio e questo è il mio blog nato nel 2011. Sono un blogger libero e indipendente, scrivo articoli per cambiare questo Mondo alla Rovescia. Utopia? Vedremo…
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