Secondo le nuove previsioni economiche della Commissione europea, nonostante una “modesta ripresa“, il nostro è il Paese che cresce meno di tutti.
L’Italia, secondo Bruxelles, dovrebbe crescere dello 0,9% nel 2017 e dell’1,1% nel 2018 (stime che non coincidono con quelle dell’esecutivo Gentiloni, +1,1% per quest’anno e un +1% per il prossimo). Nella zona euro, invece, la crescita dovrebbe essere dell’1,7% quest’anno e dell’1,8% l’anno prossimo.
Il nostro Paese è ultimo sia a livello di Eurozona sia prendendo in considerazione l’intera Unione europea. A partire dall’inizio del secolo, nessuna economia dell’area europea è andata peggio di quella italiana. Perfino la tanto disastrata Grecia ha fatto meglio.
In Italia il Pil tra il 2008 ed il 2016 è diminuito in termini reali di quasi l’8%. L’Italia ha il maggior rapporto debito/Pil di tutta l’Europa salvo la Grecia, ma mentre questa negli ultimi 3 anni lo ha abbassato di 6 punti l’Italia lo ha aumentato di circa 4.
Nella più totale indifferenza degli italiani e della classe politica l’Italia è arrivato sull’orlo del precipizio. Non serve a nulla continuare a prendersi in giro con la storiella della crisi finanziaria mondiale. Il Bel Paese è attanagliato da problemi economici strutturali. L’Italia è economicamente morta. Non è un malato ricoverato in reparto, ma un paziente che non riesce a uscire dalla rianimazione. Questa è la cruda realtà attuale.
Basta prenderci in giro per un decimale o per mezzo punto di Pil. È finalmente arrivato il tempo di guardare in faccia la realtà? Bisogna cambiare. E in fretta.