Stipendio 40mila sterline all’anno (circa 55mila euro) per dodici ore di lavoro passate a selezione i pulcini appena nati. Questo è il lavoro che nessuno vuole fare.
In Inghilterra le aziende avicole non riescono a trovare nessuno disposto a svolgere questo lavoro nonostante l’ottima retribuzione. L’industria del pollame della Gran Bretagna sta lottando per reclutare qualcuno disposto a farlo ma ora si trova ad affrontare una carenza di personale che minaccia le esportazioni di uova nel mondo.
Il problema, secondo il capo di un’industria, risiede nella natura del lavoro: trascorrere 12 ore in un giorno a fissare il retro di un pulcino. Si stima che prima di imparare a riconoscere il sesso dei pulcini occorra osservare il didietro di almeno 250.000 esemplari. Questa attività richiede un training di tre anni durante i quali si devono smistare da 800 a 1200 pulcini al giorno in un turno di circa 12 ore. Circa un pulcino ogni 4 secondi. I turni sono di 12 ore e il tasso di errore deve restare tra il 2 e il 3%.
La distinzione del sesso si rileva dalle ali: i maschi nella parte finale hanno le piume più grandi rispetto alle femmine, segni distintivi che non compaiono fino a 4-6 settimane dalla nascita. I nostri nonni usavano una tecnica più “casalinga” ovvero tenendo sospeso il pulcino dalla nuca, come mostrato nella figura n. 1 e 3, alcuni si piegano in su denotando di essere femmine; o si stirano dimostrando di essere maschi. Quando invece si tengono per i piedi le femmine si piegano verso l’alto, come nella figura n. 2, mentre i maschi si distendono.
I “sessatori” più abili riescono a esaminare anche 1.700 pulcini all’ora e provengono dal Giappone.