Il mondo invecchia, nel 2050 gli over 65 raddoppieranno

invecchiamento della popolazione

Nel 2015 l’8,5% degli abitanti del pianeta (617 milioni) aveva più di 65 anni ma entro il 2050 gli anziani raddoppieranno arrivando al 17% della popolazione. Un piccolo esercito di 1,6 miliardi di persone.

Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione è in atto dappertutto. Ma è particolarmente visibile nelle società più sviluppate, dove l’aumento delle speranze di vita si combina con una bassa fecondità, segnala il rapporto “Aging World: 2015” del Census Bureau Usa, commissionato dal National Institute on Aging (Nia), parte dei National Institutes of Health.

In media nel mondo si avranno quasi otto anni in più da vivere, ovvero l’aspettativa di vita media globale crescerà di quasi otto anni dal 2015 fino al 2050 passando dai 68,6 anni in media nel 2015 ai 76,2 anni nel 2050. I super-anziani, con più di 80 anni, in questo lasso di tempo triplicheranno, arrivando a 446,6 milioni.

Nel 2015, la percentuale della popolazione over 65 variava da un massimo del 26,6% in Giappone a un minimo di circa l’1% in Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Attualmente dei 25 Paesi più vecchi del mondo 22 sono in Europa.

L’Italia scenderà dal podio dei Paesi più vecchi. Nel 2015, infatti, il Belpaese risulta al terzo posto nella classifica dei 25 Paesi più vecchi del mondo mentre nel 2050 scenderà al 15esimo posto, rimpiazzata da Hong Kong. Il più longevo resterà il Giappone anche fra 50 anni. Al secondo posto, troveremo la Corea del Sud.

“Le persone vivono di più ma questo non significa necessariamente che siano più sane”, afferma il direttore del NIA Richard Hodes, “la crescita della popolazione anziana è fonte di opportunità, ma metterà a dura prova i sistemi sanitari e bisogna prepararsi a questo”. Dal report emerge che la salute degli anziani è gravata da molte malattie cosiddette “non trasmissibili” (malattie croniche come le patologie cardiovascolari, il diabete, l’obesità etc) legate a fattori di rischio duri a morire quali fumo (attualmente una piaga soprattutto nei paesi poveri), consumo di alcolici, scarso consumo di frutta e verdura e sedentarietà.

Il rapporto tiene conto dei Paesi che superano il milione di abitanti, ma in realtà i Paesi più vecchi del mondo sarebbero piccole entità come il principato di Monaco che nel 2015 aveva il 30,4% di suoi residenti over 65, una quota che potrebbe raggiungere il 59% di vecchi straricchi nel 2050.

Il direttore della Division of behavioral and social research del Nia, John Haaga, dichiara che “Stiamo assistendo all’invecchiamento della popolazione in tutti i Paesi, in ogni parte del mondo, Molti paesi in Europa e in Asia sono più avanti nel processo, o si stanno spostando più rapidamente, di noi negli Stati Uniti. Dal momento che l’invecchiamento della popolazione colpisce tanti aspetti della vita pubblica – forti bisogni di assistenza sanitaria a lungo termine; pensioni, lavoro e pensione; mezzi di trasporto; abitazioni – esiste un notevole potenziale per imparare dalle reciproche esperienze“.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”