0

Equa italia in Equitalia?

Non solo non e’ una novità che vada peggio,e’ la nostra fortuna. E’ sempre andata peggio, non e’ mai andata meglio. C’era quell’adagio popolare, visionario, profetico, diceva che si stava meglio quando si stava peggio. Sante parole: andar peggio e’ una ricetta sicura: solo dopo che va molto peggio, può andare molto meglio. Perché quel meglio e’ un facile meno peggio. E infatti nelle epoche migliori non e’ che sia successo granché, e’ solo andata meno peggio. Oppure ha smesso di andare malissimo. Il dopo guerra e’ stato bello perché prima c’era stata la guerra, dopo ha prevalso il senso di realtà ed e’ tornato il solito peggio. E’ la natura della nostra nazione: siamo un paese di santi, poeti, navigatori e alacri peggioratori. In Italia, siamo sempre stati meglio ai bei tempi di quando si stava peggio. E non smetteremo mai di rimpiangere l’elegiaco meglio di ieri, così meno peggio del fognario oggi. A parte che e’ confortante che oggi stiamo peggio di ieri, così quando domani staremo peggio di oggi, potremmo rimpiangere il superato peggio di oggi rispetto al meno peggior ieri. Non ci sarà mai niente di peggio rispetto all’ossario ferale del giorno successivo. Fino a due settimane fa c’era gente che rimpiangeva la Dc perché stava governando Berlusconi, adesso c’è gente che rimpiange Berlusconi perché governa Monti. Che adorabile meno peggio.

Nel nostro Paese e’ fisiologico stare peggio: peggio del giorno prima, dell’anno prima, del secolo prima. Per esempio, secondo Brunetta nell’Età del Ferro si stava meglio perché c’era il cannibalismo e si mangiava ogni giorno. E’ la nostra tradizione: la vita italiana deve sempre peggiorare, se a un tratto migliorasse, vorrebbe dire che abbiamo perso il controllo. Ma poi, che cosa sarebbe l’Italia senza i suoi continui peggioramenti? Un paese coi conti in ordine. “Come va?”. “Bene, ho le aliquote in ordine e la Borsa vola”. Per fortuna invece va sempre peggio. Siamo concreti : in questo meraviglioso ieri del peggior domani, i ministri tecnici piangono e poi spingono nella voragine più pensionati possibile. Il segreto e’ peggiorare sempre e uno spicchio d’aglio in tasca.

Spieghiamoci con la parabola che racconta sempre la Fornero al seminario di sadismo governativo. C’è un poveretto che affoga in mezzo al mare. Su un motoscafo superveloce arriva un uomo elegante con gli occhiali, capelli bianchi: compassato(indovinate chi e’). Il motoscafo si ferma accanto al poveretto che si dibatte tra i flutti e ormai sta per sparire. L’uomo elegante si sporge e gli offre la mano. Lo vuole salvare, direte. No, gli consegna una cartella di Equitalia. Ed e’ tutta qui la chiave: l’equità ci sarebbe se al centro della misure ci fosse la persona umana. invece c’è Equitalia.

Perché quando dicono equità, intendono Equitalia. Del resto, facciamo nostro il lacrima-pensiero della Fornero: abbiamo deincidizzato le pensioni, ma chi se ne frega, tanto non lavora più nessuno e la pensione non ce l’avrà più nessuno.

E noi aggiungiamo: se non lavora più nessuno, chi li raggiunge 42 anni di contributi? Tua sorella, Mario. Insomma prima di tirare il calzino, vorrei sapere da Mario se una volta nella vita riuscirò mai ad avere sollievo. Al limite del sollievo tecnico da parte di un governo tecnico.

Una pausa di dolce stupore, che uno mette i piedi in una tinozza e fischia una canzone scema. Dimmi, Mario: ci sarà mai il sollievo? Rispondimi: “No, per niente” e saro felice perché sto peggio, ma sempre meglio di domani. Il nostro carisma e’ il buio.

(fonte ILMALE-Jiga Melik)

 

 

Condividi:

Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.