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Video shock: Gli atroci allevamenti di visoni in Italia


Per più di 18 mesi le organizzazioni essereAnimali e Nemesi Animale hanno documentato la realtà degli allevamenti di visoni in Italia. Una realtà quasi segreta, nascosta, sconosciuta ai più e molto protetta. Allevamenti da cui ogni anno 170.000 animali escono morti e scuoiati. Entrando negli allevamenti, piazzando telecamere nascoste e tramite un infiltrato hanno documentato la loro nascita, la loro vita in gabbia, la loro sofferenza e la loro morte. Per la prima volta in Italia viene documentata l’uccisione dei visoni con camere a gas. Per la prima volta in assoluto è stato possibile filmare con una telecamera nascosta le prime fasi di lavorazione dei cadaveri. Quello che hanno trovato negli allevamenti sono migliaia e migliaia di individui privati della libertà e della possibilità di una vita degna di questo nome. Gabbie su gabbie piene di animali considerati solo in funzione del loro splendido manto, da strappargli via al momento opportuno.

Queste sono alcune delle considerazioni, delle emozioni o delle esperienze di chi ha lavorato a questa investigazione. Dal diario di Lorenzo…

È difficile descrivere le sensazioni che corrono fra la gola e lo stomaco quando ci si trova all’interno di un allevamento di visoni. L’adrenalina è altissima e serve un tempo relativamente lungo per concentrarsi e tranquillizzarsi. Per la natura stessa di quei meravigliosi animali e per il modo in cui vengono allevati è difficile stabilire con loro un contatto diretto. La loro indole sfuggente, sommata alla follia alla quale la prigionia li ha condotti li porta ad essere terrorizzati e a nascondersi come possono. Dopo un po’ di tempo che ci si trova fra quei capanni, però, la loro curiosità si fa viva e, timidamente, cominciano a mostrare i loro musini agli obiettivi di videocamera e macchina fotografica. Quando si riprende o si fotografa è difficile realizzare profondamente cosa si sta riprendendo: la paura, la voglia di fare in fretta, la consapevolezza che da un momento all’altro si debba fuggire operano un distacco sorprendente. Si realizza ciò che ci è visto solo dopo molte ore, nella solitudine della propria stanza o nel rivedere gli occhi di quei visoni negli occhi degli altri animali che ci circondano. La loro sfuggente timidezza nei nostri confronti è venuta meno in una precisa occasione. Quella volta toccava a me “fare il palo”, e la natura particolare di quell’allevamento faceva sì che il luogo migliore da cui avere una vista sui possibili punti di arrivo dell’allevatore fosse accucciato in mezzo a un capanno. Sono rimasto in quella posizione per un tempo molto lungo, muovendomi pochissimo. Così, i visoni prigionieri a pochi centimetri da me, avevano cominciato a indagarmi incuriositi. Li ho notati distintamente cercare di percepire il mio odore, far vibrare i baffi per captare meglio le sensazioni e lanciare dei leggerissimi versi per attirare la mia attenzione. Erano 6 visoni, prigionieri in altrettante gabbie. Ricordo ogni cosa di loro, ricordo di aver pensato che di lì a poco sarebbero stati uccisi e la sensazione d’impotenza di fronte a dei meravigliosi individui che con ogni loro elegantissimo movimento mi comunicavano una voglia di libertà che non ho mai visto così intensa nemmeno dentro me stesso. Ho pensato che loro, piccoli, semplici, meravigliosi visoni avrebbero compiuto la loro libertà più di quanto mai io sarò capace di fare con la mia, lungo tutta la mia vita. Quando mi interrogo sul senso profondo di questo lavoro penso a loro sei, a ciò che sono stati capaci di mostrarmi in quelle ore, nella speranza che chiunque veda quelle immagini scorga dietro quegli occhi il loro mistero arcaico e profondo, traendone la forza e le motivazioni per consegnare la pratica del loro allevamento e la loro mercificazione alla storia, una volta per tutte. 

Firma la petizione per l’abolizione degli allevamenti di animali da pelliccia.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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