In occasione della Giornata Internazionale della donna, l’UNICEF Italia rilancia la sua campagna #8marzodellebambine, idealmente dedicata alle bambine migranti e rifugiate che negli ultimi mesi stanno attraversando l’Europa per fuggire da guerra e violenze. Per la prima volta dall’inizio della crisi dei migranti e rifugiati in Europa i bambini e le donne in movimento sono maggioranza, rispetto agli adulti maschi.
Ma con questo #8marzodellebambine vengono anche ricordate tutte le bambine e le ragazze in pericolo alle quali ogni giorno, nel mondo, viene negata l’infanzia e i diritti fondamentali, talvolta la vita stessa. Bambine spose, violate, sfruttate.
Nel mondo, 700 milioni di donne si sono sposate prima di aver compiuto 18 anni, e più di una su tre si è sposata addirittura prima dei 15 anni. Una ragazza su 10 sotto i 20 anni ha subito qualche forma di abuso sessuale o è stata spinta a compiere atti sessuali contro la propria volontà. Quasi un quarto delle ragazze tra i 15 e i 19 anni (70 milioni a livello globale) dichiara di aver subito forme di violenza fisica sin dall’età di 15 anni. In Italia, il 10,6% delle donne ha subito violenze sessuali prima dei 16 anni (dato ISTAT). Almeno 200 milioni di bambine e ragazze nel mondo hanno subito mutilazioni genitali, 44 milioni delle quali sotto i 14 anni. In alcuni dei 30 Stati in cui le MGF sono praticate, la maggior parte delle bambine subisce questa pratica prima di aver compiuto 5 anni. Nel 2015 il 57% dei giovani analfabeti tra i 15 e i 24 anni è costituito da ragazze.
“Questi dati ci parlano di una mentalità che tollera, perpetra e giustifica la violenza e dovrebbero far suonare un campanello d’allarme in ciascuno di noi, ovunque. Dalla conoscenza e dall’istruzione nascono tutti gli altri benefici per la società e lo sviluppo. La partecipazione e il contributo delle donne, nei governi, nelle famiglie, nella comunità, nell’economia e nei servizi, sono un bene comune prezioso. Contribuiscono a produrre uno sviluppo più equo, famiglie più solide, servizi più efficienti e migliori condizioni di salute per l’infanzia”, commenta il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera.