Nessuna vita meglio di quella di Anna Andreevna Gorenko, più conosciuta con lo pseudonimo di Anna Achmatova, racchiude in sé le cicatrici lasciate sul popolo russo, e poi sovietico, e sulla sua intelligencija dalla rivoluzione bolscevica prima e dallo stalinismo poi. Speranze, contraddizioni, paura e compromessi sono alla base dello straordinario talento poetico che Anna rivelò in più di cinquanta anni della sua produzione, seppur con lunghe interruzioni.
Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all’inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.