“Vi piacerebbe avere 51 giorni di ferie l’anno? Vorreste magari arrivare al massimo dello stipendio in modo automatico, guadagnando sette volte la retribuzione media di un lavoratore? Semplice, basta un concorso pubblico e il gioco è fatto… basta diventare magistrato”. Ore 13:05, in molte case italiane è l’ora di pranzo e del Tg5, che decide di occuparsi del sistema giustizia. Introduce in studio Chiara Geronzi: “Le vicende delle ultime settimane hanno acceso i riflettori sulla giustizia e noi vogliamo richiamare la vostra attenzione su questo con Alfredo Vaccarella”. Trattasi del figlio di Romano, ex avvocato di Silvio Berlusconi ed ex giudice della Corte costituzionale in quota Forza Italia. Non che Alfredo debba la carriera all’augusto genitore: “Il vento ha cominciato a girare quando ho iniziato a occuparmi di giudiziaria, trovando sentenze che hanno fatto epoca” rivelò in un’intervista. Approdato a Canale5 nel 2011 dopo i fasti giornalistici di Italia1, si occupa di cronaca, ma ieri il suo fiuto giudiziario è tornato a farsi sentire in involontaria coincidenza con alcuni problemi in materia del suo editore: “Eccoli, i giudici italiani. Professionisti della giustizia che non costano affatto poco. Eppure la nostra giustizia non gode affatto di buona salute. La Banca mondiale ci posiziona in fondo alla classifica, dopo Gambia e Vietnam, per i ritardi impressionanti. A fronte di questo, la categoria che amministra la giustizia è ben salda nei propri privilegi. Dai 45 giorni di ferie cui aggiungerne 6 di congedo, alla sostanziale irresponsabilità per le proprie azioni. Dal 1988 su 400 ricorsi per responsabilità civile, solo 4 volte sono stati effettuati risarcimenti. Un fatto che si spiega perché sui giudici decidono altri giudici”. E pure sugli editori, alle volte.
(Il Fatto Quotidiano 22 Agosto 2013)
Potere politico e mass media. Da Giolitti a Berlusconi. Attraverso i mezzi di comunicazione di massa i leader dei partiti, i capi di Stato, i governi dialogano con l’opinione pubblica. Dialogare significa creare uno scambio fra chi invia il messaggio e chi lo riceve, ma anche convincere, costruirsi un consenso.