La Polizia postale ha identificato uno sciacallo sul web. L’uomo aveva indicato un conto corrente per donazioni in favore della ricostruzione post terremoto ma il conto era il suo. A darne notizia è la stessa Polizia di Stato sul suo profilo twitter.
Non pochi avevano abboccato disponendo bonifici che ora non sarà facile recuperare anche se il conto corrente è stato bloccato e sequestrato. Gli scorsi giorni non sono mancati i casi di sciacallaggio “in carne e ossa” ma questo li ha superati tutti.
I precedenti negativi degli sciacalli 2.0 non mancano: dopo il sisma del 2002 in Molise, per esempio, la Polposta trasmise un’informativa alla procura di Larino per segnalare che circa 30mila siti web avevano attivato sottoscrizioni per contribuire alla ricostruzione del comune di San Giuliano di Puglia, quello dove il crollo della scuola elementare aveva ucciso 27 bambini e una maestra.
In queste ore sempre più persone, via Facebook e Twitter, chiedono controlli sulla gestione dei fondi raccolti nella fase di emergenza. Il timore che qualcuno se ne approfitti a scapito dei terremotati è del resto giustificato visto che anche stavolta non mancano le segnalazioni sugli sciacalli che cercano di lucrare sul dramma. Non c’è rispetto nemmeno per le vittime del terremoto che ha devastato il Centro Italia.