In Italia sono 100mila i minori maltrattati presi in carico dai Servizi sociali. Ma i casi reali sarebbero almeno 9 volte maggiori di quelli noti, secondo le stime prudenziali dell’OMS Europa. Continue Reading
violenza sui bambini
No alla violenza
Ogni 5 minuti, da qualche parte nel mondo, un bambino muore a causa di un atto di violenza. Ciò significa che senza un’azione dei governi, 345 bambini e ragazzi sotto i 20 anni potrebbero morire ogni giorno a causa di violenze. Il rapporto UNICEF “Children in Danger. Act to End Violence against children“ rileva che la maggior parte dei bambini sono stati uccisi lontano da zone di guerra e che gli abusi fisici, sessuali e psicologici sono diffusi tra milioni di bambini, che non sono al sicuro nelle loro case, scuole o comunità.
Ma quasi 230 milioni di bambini restano intrappolati in zone di conflitto, la maggior parte delle quali dimenticate dai media. Milioni i bambini uccisi mentre erano in classe e mentre dormivano nei loro letti. Quasi la metà delle persone uccise in guerra durante gli anni ’90 erano bambini. Si calcola che nel mondo siano almeno 300.000 i ragazzi al di sotto dei 18 anni attualmente ingaggiati in ostilità. La maggior parte dei bambini soldato ha tra i 15 e i 18 anni. Molti però, vengono reclutati all’età di 10 anni o anche prima.
I ragazzi iracheni con meno di 18 anni, soprattutto con disabilità mentali, vengono usati sempre più spesso dallo Stato Islamico per compiere attacchi suicidi e fare da scudi umani agli edifici presi di mira dagli attacchi aerei statunitensi. Ma l’Isis non è la sola fazione in guerra a violare i trattati internazionali in termini di diritti umani, anche dei minori. Lo stesso vale per l’Esercito Libero Siriano, il gruppo di ribelli considerato tra i più moderati che combatte contro il regime del presidente Bashar al Assad in Siria. Accusati anche loro di violenze nei confronti di giovani donne, vittime di matrimoni forzati, violenze sessuali e schiavismo.
No a tutte le ingiustizie. Ogni bambino ha il diritto di vivere nel migliore dei modi…
NO… alla pedofilia da parte del Clero.
NO… al turismo del sesso.
NO… ai bambini uccisi in Siria.
NO… al traffico di organi.
NO… alle armi libere in USA.
NO… Alle multinazionali pronte a dir si all’obesità infantile.
No a tutti i fenomeni di violenza, compresi quelli fondati su intolleranza di razza, di religione o di genere!
Bambini maltrattati: Sono 100.000 le vittime, 1 bambino su 100
Il maltrattamento all’infanzia procura, oltre che gravi danni fisici, emotivi, cognitivi e comportamentali per chi lo subisce, anche una spesa rilevante per la collettività. Si tratta di un flusso di uscite monetarie generato dai necessari interventi a protezione o trattamento delle vittime (ad es. affidi familiari, ricoveri ospedalieri, interventi della polizia, processi penali contro gli abusanti, ecc.), così come dalle iniziative di prevenzione del fenomeno (ad es. attività di sensibilizzazione). Una recente indagine di Terre des Hommes e Cismai ha stimato in circa 100.231 i minori maltrattati in Italia in carico ai servizi in quell’anno, pari allo 0,98% della popolazione minorile totale. I soli casi nuovi costano 910 milioni di euro ogni anno. Secondo il premio Nobel dell’Economia James Heckman: 1 dollaro investito nella prima infanzia su bambini a rischio genera un risparmio futuro di 7 dollari.
“I costi sociali della violenza all’infanzia sono tanto più alti quanto più diminuiscono le risorse per la prevenzione del maltrattamento. Il Cismai da anni lotta in Italia per l’affermazione del principio che un investimento significativo nella prevenzione della violenza sui bambini, fin dai primissimi anni di vita, porta ad un sicuro risparmio e soprattutto a una forte riduzione dei traumi infantili”, ha dichiarato Dario Merlino, presidente del Cismai, il coordinamento che rappresenta 70 centri italiani di cura dei bambini maltrattati. La prima ricerca italiana sui costi della violenza all’infanzia, fortemente voluta da Terre des Hommes e Cismai, ha analizzato una serie di categorie di costi, diretti e indiretti.
Tra i costi diretti per la cura e l’assistenza dei bambini vittime di maltrattamento, per la voce ospedalizzazione si giunge alla stima di una spesa annua sostenuta di 49.665.000€, per la cura della salute mentale di 21.048.510€ , mentre per i costi di welfare si sommano le spese per strutture/prestazioni residenziali (163.818.655€), di affido familiare (12.648.948€) e per il servizio sociale professionale (38.052.905€). La spesa per interventi diretti per il rispetto della legge è stata stimata in 3.166.545€ e per la giustizia minorile in 50.215.731€.
Il bambino maltrattato crescendo spesso diventa un adolescente e un adulto problematico, che può gravare sulla collettività. I costi indiretti sono quelli più pesanti: si passa attraverso i 209.879.705€ spesi per l’educazione speciale, i 326.166.471€ stimati per la cura della salute da adulti, 5.380.733.621€ per spese di criminalità adulta, 152.390.371€ per delinquenza giovanile e 6.648.577.345€ di perdite di produttività per la società. Sommando le voci dirette e indirette si giunge così alla stima di 13,056 miliardi all’anno versati dalla collettività in un anno tipo in Italia.
“Le nostre stime portano al risultato che la somma dei costi per il bilancio dello Stato è pari a circa 13 miliardi di euro, ovvero lo 0,84% del Pil nazionale annuo, un risultato non troppo distante dall’1% trovato da Fromm in uno studio simile per gli Stati Uniti”, commenta Paola Profeta dell’Università Bocconi e coordinatrice dello studio. “Una spesa che si traduce in un costo sociale di 130.259 euro per ogni bambino vittima di violenza.”
Scarica lo Studio nazionale “Tagliare sui Bambini è davvero un risparmio?”