Dopo un’ondata di scandali fiscali internazionali, il gruppo dei governi europei favorevoli a una maggiore trasparenza fiscale sta finalmente cominciando a crescere. Tuttavia, la battaglia non è ancora vinta, in quanto un numero non indifferente di governi rimane su posizioni contrarie. Nel frattempo, relativamente alle misure di contrasto alle pratiche di abuso (evasione ed elusione fiscale) attuate dalle multinazionali, il quadro desta più di una preoccupazione. Nonostante lo scandalo LuxLeaks, il numero di accordi fiscali segreti (tax-ruling) tra i governi europei e le multinazionali è salito alle stelle. I governi europei continuano inoltre a sottoscrivere trattati fiscali alquanto controversi con i paesi in via di sviluppo. Tali trattati possono facilitare pratiche di elusione fiscale da parte delle imprese multinazionali e a imporre restrizioni sui sistemi fiscali nei paesi in via di sviluppo. Paesi che continuano a pagare un prezzo troppo elevato per le iniquità di un sistema fiscale globale che non hanno contribuito a creare. Purtroppo la stragrande maggioranza dei decisori politici europei rimane tuttora fortemente contraria all’idea di coinvolgere con pari voce in capitolo e pari dignità i paesi più poveri nel processo di riforma della fiscalità internazionale. Ecco i dati del rapporto Survival of the Richest realizzato da un network di 47 organizzazioni non governative di 20 paesi europei, tra cui le italiane Oxfam Italia e Re:Common. Continue Reading
trasparenza
Welfare: Sì ai tagli per colpire gli sperperi, ma più trasparenza
Il 58% degli italiani è convinto che molti dei tagli nel welfare siano stati utili per colpire sperperi e inefficienze. Ma per il 71% ci sono ancora troppi sprechi nella sanità: 13,5 milioni di italiani hanno saltato le liste d’attesa grazie a conoscenze e raccomandazioni. Questi i dati dell’ultima ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con il Forum Ania-Consumatori. Gli italiani tollerano sempre meno inefficienze, sprechi, comportamenti opportunistici, tanto più in un ambito che dispone di risorse pubbliche sempre più scarse e dovrebbe garantire il massimo della trasparenza nell’utilizzo delle risorse. Continue Reading
Il lato oscuro degli studi clinici
Come mai molti studi clinici sono inediti? L’ONU lancia un appello ai Governi di tutto il mondo per approvare leggi che richiedano maggiore trasparenza sugli studi clinici.
“È ora che tutti gli studi clinici siano pubblicati. I pazienti, ricercatori, farmacisti, medici e agenzie di regolamentazione di tutto il mondo devono poter beneficiare della pubblicazione dei risultati di tutti gli studi clinici. Ci sono migliaia di studi clinici i cui risultati non sono ancora noti, molti dei quali non sono stati nemmeno registrati. Tutti gli studi passati e presenti dovrebbero essere registrati, rivelando completamente i metodi svolti e i risultati ottenuti. Chiediamo a tutti i governi, enti regolatori e gruppi di ricerca di adottare misure per raggiungere questo obiettivo”. Continue Reading
Contro la corruzione in Europa, nelle Regioni e in Comune
Condivido ed invito a firmare l’appello di Riparte il Futuro, rivolto a tutti i candidati, in occasione dell’election day del 25 maggio, per chiedere impegni stringenti di trasparenza, integrità e responsabilità per sconfiggere la corruzione.
Il prossimo 25 maggio l’Italia eleggerà migliaia di uomini e donne che saranno chiamati a rappresentarci nel Parlamento europeo, in 2 Regioni e in più di 4.000 Comuni. A parole e in campagna elettorale tutti i candidati sono dalla parte della legalità, ma dobbiamo stare attenti e chiedere impegni precisi, perché le elezioni sono anche una grande occasione in cui corruzione, interessi delle mafie e malaffare si diffondono nelle istituzioni. Ce lo dicono i dati: 120 miliardi di euro rubati ogni anno all’economia dell’Unione europea, con l’Italia che figura tra i Paesi più corrotti, insieme a Romania e Bulgaria. L’ “election day” è la nostra occasione per distinguere i proclami dall’impegno concreto. Non c’è tempo da perdere: chiediamo a tutti i candidati di dimostrare concretamente, a partire dalla campagna elettorale, l’impegno per la trasparenza e la lotta alla corruzione. Ecco come possiamo fare:
1) Scegliamo la trasparenza. A tutti i candidati – sindaci, governatori e parlamentari europei – chiediamo una candidatura trasparente, rendendo pubblici curriculum vitae, condizione patrimoniale e reddituale, una dichiarazione sulla loro storia giudiziaria e i potenziali conflitti d’interesse. Vogliamo conoscere per scegliere e la trasparenza è il primo antidoto per fermare la corruzione.
2) Vogliamo un’azione europea. A chi verrà eletto all’Europarlamento chiediamo di promuovere una normativa sul “whistleblowing”, ovvero la tutela di coloro che hanno il coraggio di segnalare le eventuali attività illecite che scoprono lavorando e che spesso per questo rischiano licenziamenti e ritorsioni. Ma vogliamo anche che in tutta Europa si confischino i beni dei corrotti e che vengano restituiti alla collettività con il riuso sociale.
3) Vogliamo un’azione locale. Ai candidati sindaci chiediamo di mettere in cima alla propria agenda la lotta alla corruzione. Che i Comuni non abbiano risorse non può essere una scusa: è possibile combattere la corruzione anche a costo zero. Chiediamo ai sindaci di condividere con i cittadini le informazioni su chi li rappresenta e su come i Comuni spendono i soldi pubblici. Tanti occhi aperti rendono più difficile il malaffare.
4) Vogliamo ricordare. Non c’è futuro senza memoria: chiediamo all’Europarlamento che il 21 marzo diventi la Giornata europea della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Rivolgiamo quindi il nostro appello a tutti i candidati ad andare sul sito di Riparte il futuro e aderire alle richieste della campagna che da oltre un anno combatte la corruzione per far ripartire il futuro dell’Italia.
Complessa trasparenza
Il regolamento del Senato obbliga a pubblicare, insieme all’organigramma, ogni 4 mesi su un apposito sito esterno i rendiconti quadrimestrali delle spese del gruppo. Ma siccome non esisteva ancora, e per vari problemi, un portale informativo generale del Movimento 5 Stelle dove pubblicarli, i rendiconti del M5S tardavano ad arrivare. Finalmente il lancio del portale è avvenuto ed ora è consultabile da tutti.
Ma la diffusione del bilancio dei primi quattro mesi di attività dei gruppi parlamentari ha creato nuovi grattacapi tra gli eletti del Movimento. Troppo generiche le voci che parlano di consulenze e di locazioni. Mentre senatori e deputati, la settimana prossima, dovranno pubblicare il resoconto dettagliato delle spese sostenute con la diaria (non basta la cifra totale del bonifico per giustificare le uscite), qui si parla di contratti ed affitti senza specificare né per chi né per cosa. Spulciando le 56 voci di spesa del bilancio effettivamente non si hanno le idee molto chiare. È vero che i Cinque Stelle hanno rinunciato a 42 milioni di euro di finanziamento e restituito un milione e mezzo solo nei primi tre mesi di legislatura, ma la trasparenza in toto è un altra cosa. E soprattutto essendo un pilastro del Movimento e di Grillo ci si aspettava una più dettagliata relazione. Invece il bilancio è piuttosto generico, come era gia’ avvenuto con la “Rendicontazione delle spese per lo Tsunami Tour”. Risponde ai requisiti richiesti dalla legge, è vero. Però da M5S ci si deve aspettare qualcosa di più. A chi sono destinati i tre immobili presi in affitto dal gruppo? O chi siano e cosa abbiano fatto i consulenti retribuiti (domanda: c’è anche la Casaleggio associati?). Oppure, vista la campagna sui consumi “low cost”, perché si siano spesi quasi 12 mila euro in tre mesi per la telefonia utenze mobili?.
Sicuramente i simpatizzanti del Movimento diranno beh almeno loro pubblicano i rendiconti, visto che Popolo della libertà, Scelta civica e Lega Nord ancora mancano all’appello, ok benissimo lode, ma la trasparenza è un altra cosa, o meglio il faro è stato acceso ma le stanze buie dove nascondere “qualcosina” ci sono ancora….