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Tutti i rincari del 2018: Luce, gas, autostrade, assicurazioni, sacchetti e molto altro

tutti i rincari del 2018

Il 2018 per gli italiani, come ogni inizio d’anno nuovo, è iniziato con il botto. A saltare sarà il portafoglio (già vuoto). In Italia aumenta tutto tranne gli stipendi.

Dalle bollette ai pedaggi autostradali. Passando per assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa e spese scolastiche. Il tutto porterà ad una mazzata di 952 euro in più per le famiglie. Vediamo nel dettaglio tutti i rincari del 2018. Continue Reading

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L’incubo Tasi, in arrivo la stangata

Tasi

Da quest’anno sono entrate in scena le nuove tasse sulla casa introdotte con la IUC, l’Imposta Unica Comunale, composta da tre tasse: Imu, Tasi e Tari. Da quest’anno l’Imu non si paga sulla prima casa (eccetto quelle di lusso e di pregio), la Tasi invece sarà, a differenza dell’imposta municipale propria, anche a carico dell’inquilino secondo quote decise dai singoli Comuni. L’incubo per i cittadini è iniziato, ma una certezza secondo i calcoli della Uil, ce l’abbiamo: la Tasi sarà più cara di quanto pagato con l’Imu nel 2012.

La grande corsa dei Comuni alla pubblicazione delle delibere delle aliquote della Tasi è giunta al capolinea. Sono 7.744 i Comuni che hanno rispettato i termini (25 maggio e 18 settembre), tra cui tutti i capoluoghi di provincia, a eccezione di Crotone e di Enna.

Ai 2.178 che già avevano pubblicato le aliquote entro il 25 maggio scorso, se ne sono aggiunti, quindi, altri 5.566 (tra cui Roma, Bari, Catania, Verona, Padova, Palermo, Siena, Perugia, Trieste, Pescara, L’Aquila, Campobasso, Reggio Calabria, Firenze e Milano), dove il 16 ottobre si pagherà l’acconto del 50% della TASI.

Ciò significa che, se si escludono i 136 Comuni della Provincia Autonoma di Bolzano – che hanno introdotto l’IMI – ad oggi il 97% dei Comuni ha pubblicato le aliquote (ne mancano all’appello 212).

Adesso i Comuni ancora inadempienti avranno tempo fino alla fine di novembre per pubblicare le delibere, ma in questo caso si pagherà in un’unica soluzione il 16 Dicembre. In caso di ulteriore mancata pubblicazione, il 16 dicembre si pagherà in un’unica soluzione, ma con l’aliquota base dell’1 per mille.

Pertanto, a ottobre oltre 15 milioni di persone saranno chiamate a versare l’acconto della TASI sulla prima casa, a cui si aggiungeranno anche, in molti Comuni, gli inquilini che dovranno pagare con una quota che varia dal 10% al 30% (ad esempio a Roma il 20% e a Milano il 10%).

La media dell’aliquota applicata dai 105 capoluoghi di provincia si consolida al 2,63 per mille (superiore all’aliquota massima “ordinaria”), seppur edulcorata dalle singole detrazioni introdotte dai singoli Comuni (la UIL calcola almeno 100 mila combinazioni diverse), tanto da poter parafrasare il detto “paese che vai detrazioni che trovi”. In ogni caso, la quarta simulazione del Servizio Politiche Territoriali della UIL conferma il trend delle precedenti simulazioni: per 1 famiglia su 2 la TASI sarà più cara di quanto pagato con l’Imu nel 2012.

Infatti, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL, su un campione di 420 famiglie residenti nei capoluoghi di provincia, per il 54,5% di esse (227 famiglie), il conto della TASI sarà più pesante dell’IMU del 2012, percentuale che sale al 63,3% per le case accatastate in A/3 (133 famiglie su 210); mentre per le case accatastate in A/2 tale percentuale è al 44,8% (94 famiglie su 210).

E’ vero che il costo della TASI nelle Città campione è di 219 euro medi, a fronte dei 223 euro pagati con l’IMU nel 2012, ma la distribuzione della nuova tassa è meno equa: pagherà un po’ di più chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate. In particolare, commenta Loy, per le case in A/3 l’esborso medio della TASI sarà di 135 euro medi, a fronte dei 111 euro pagati con l’IMU nel 2012; mentre il conto per le case in A/2: 303 euro per la TASI, a fronte dei 334 euro dell’IMU nel 2012…

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