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Unione degli studenti: La Service tax graverà sui canoni dei fuori sede

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L’introduzione della “tassa di servizio” o se preferite il termine politichese “Service tax”, sta facendo infuriare tutte le categorie. Dopo la denuncia di Walter De Cesaris, presidente dell’Unione inquilini, ora anche Michele Orezzi, coordinatore dell’Unione degli studenti universitari punta il dito su una tassa che sembra scontentare tutte le fasce deboli del Paese. L’ennesima ingiustizia sociale.

“È  inaccettabile che l’operazione Imu-Service tax vada a gravare, anche solo in parte, sugli studenti fuori sede che si trovano in abitazioni affittate. È l’esatto opposto del principio costituzionale del “chi più ha, più deve contribuire”. Per poter esonerare anche i proprietari delle grandi abitazioni sarebbero chiamati a pagare di più gli studenti fuori sede: una gravissima ingiustizia sociale, ancora più inaccettabile in un momento di profonda crisi come quello attuale. Solo poche settimane fa il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari ha denunciato la drammatica situazione degli alloggi e della residenzialità degli studenti fuori sede in Italia. La risposta che viene oggi dal Governo su questo tema sembra un affronto. Chiediamo che il Governo apra immediatamente ad un serio confronto con il sindacato studentesco per bloccare immediatamente questa ingiustizia sociale”.

Con questa logica moltissimi studenti e studentesse saranno spinti ad accettare affitti in nero per non risultare occupanti di uno stabile, aumentando l’illegalità e riducendo l’esigibilità dei diritti degli inquilini.

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