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Ma gli italiani si sono bevuti il cervello?

gli italiani si sono bevuti il cervello

Gli italiani hanno ancora la capacità d’intendere e di volere? Gli italiani si sono bevuti il cervello? Lo spunto per questa domanda mi è venuto rileggendo per caso un vecchio articolo di Marco Lodoli, scrittore, insegnante di Italiano, collaboratore di Repubblica, uno dei “padri” della riforma “La Buona Scuola”.

Lodoli nel 2002 parlò del demone della facilità che coinvolgeva i giovani ma anche le persone adulte. Il non saper più ragionare con la propria testa ma viceversa il lasciarsi condizionare da tutto quello che rappresenta il vastissimo mondo dei social e dei mass media, che ci circonda e inevitabilmente ci coinvolge in prima persona. A distanza di 16 anni da quell’articolo nulla sembra cambiato. Continue Reading

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Tutti devono avere le opportunità per realizzare i propri sogni



“Mi chiamo Francis Desandré, ho 47 anni, sono amputato transtibiale alla gamba destra.
Un freddo febbraio del 1989, neo sposo, decido di andare in cantiere per fare un pò di straordinari. Ad attendermi c’era la sorte, un grave infortunio sul lavoro mi ha messo duramente alla prova. Durante un’operazione il cingolo di un escavatore mi ha schiacciato il piede destro. Una folle corsa in ospedale, delle prime cure troppo approssimative, un trasferimento poi in un centro specializzato in Francia. Tutto inutile, io da quella giornata di lavoro straordinario sono tornato a casa con una gamba amputata. A ridosso degli anni ’90 l’assistenza psicologica non era di certo all’avanguardia e le uniche cose che mi hanno strappato alla depressione sono stati la mia famiglia, con l’arrivo del primogenito pochi mesi dopo l’incidente, e lo sport.
Ho sempre abitato in montagna, ci ho lavorato, ci passavo ore felici e serene. Dopo l’incidente questo non è stato più possibile, ad eccezion fatta per lo sci. Ho iniziato a praticarlo prima con degli specifici ausili sulle stampelle e senza la protesi, era un vera impresa. Poi la ricerca ha permesso l’utilizzo di materiali più performanti per le protesi ed ho potuto così lasciare le stampelle e sciare direttamente con la protesi. Un successo sia per la minor stanchezza che per la propria dignità.
Ora voglio tornare a camminare in montagna, a praticarci dello sport. Da oltre un anno mi interesso al trekking ed il trail (corsa sui sentieri di montagna). Ho deciso di creare un progetto sportivo (www.gambainspalla.altervista.org) che portasse l’opinione pubblica a cambiare nei confronti della disabilità, che portasse a capire che in buona parte dei casi l’aggravante della disabilità è il pregiudizio di chi ci circonda.
Ho coinvolto le istituzioni in questo progetto e ho preso contatto con l’organizzazione di un endurance trail a cui volevo partecipare. Purtroppo per me quella gara è finita, è finita prima di iniziare. E’ finita perché l‘istituzione non ha tutelato il disabile a causa di un vuoto normativo, è finita perché l’organizzazione della gara non può lasciarmi correre per mancanza di una normativa che regoli l’accesso al disabile a questo genere di specialità e che tuteli sia l’organizzazione che l’atleta disabile.
Con questa petizione voglio chiedere al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, all’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Comitato Paralimpico Italiano, alla Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali e alla UISP, di intervenire e regolamentare l’accesso di tale specialità alle persone disabili, accompagnate e non.

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SIAE 2011: crollano cinema e teatro, tengono concerti e sport

 

E’ stato presentato dal Direttore della Divisione Servizi della SIAE Marina Landi, l’Annuario dello Spettacolo SIAE del 2011. La crisi economica che ha investito il nostro Paese ha modificato sia la domanda che l’offerta di eventi spettacolistici. In una fase di riduzione generale dei consumi, tuttavia, gli italiani non hanno rinunciato a svagarsi. Da un attento studio degli oltre 4 milioni di spettacoli censiti dalla Siae si può evidenziare che sono diminuite la spesa al botteghino (- 0,98%) e la spesa del pubblico (-1,90%), ma è aumentato il volume d’affari (+2,08%), grazie ad alcune voci positive riferibili a sponsorizzazioni, pubblicità, riprese televisive e finanziamenti.

Gli ingressi agli spettacoli segnano una flessione (-2,25) rispetto al 2010, su cui hanno inciso soprattutto la diminuzione del cinema (-7,02%, equivalente a -8 milioni di biglietti venduti), attività teatrale (-2,31%), ballo e concertini (-2,09%). Sono aumentati invece i biglietti venduti per i concerti (+4,30%), per lo sport (+2,89%), per le attrazioni dello spettacolo viaggiante (+17,63%), per le mostre ed esposizioni (+2,52%) e per le attività con pluralità di generi (+2,59%).

Il numero di spettacoli registra una diminuzione pari a -1,84%, con sensibili contrazioni nei comparti relativi a: attività teatrale -3,10%; attività concertistica -2,89%; sport -3,88%; attività di ballo e concertini -6,08%; spettacolo viaggiante -13,21% e mostre ed esposizioni -7,13%. Se il calo generale dell’offerta di spettacoli potrebbe essere indice della “cautela” da parte degli organizzatori – stante la generale riduzione dei consumi – nel proporre nuovi spettacoli, la crescita, in controtendenza, dell’offerta di spettacoli cinematografici (+2,12%) potrebbe essere invece motivata dal costo più contenuto della proiezione cinematografica rispetto all’allestimento di altri generi di spettacoli.

Il volume d’affari (5 miliardi e 700 milioni di euro) è l’unico indicatore economico del consumo di spettacolo in aumento nel 2011 (+ 2,08%). Il settore più ricco è lo sport con 2 miliardi e 115 milioni di euro, cifra che segna un incremento del 4,03%. Rispetto al 2010 variazioni positive si registrano nei concerti (+2,37%), nelle attrazioni dello spettacolo viaggiante (+14,64%), nelle mostre ed esposizioni (+24,53%) e nelle attività con pluralità di generi (+6,75%). In flessione il cinema (-9,59%), l’attività teatrale (-2,74%) e l’attività di ballo e concertini (-0,36%). Il film che ha incassato di più nel 2011 è “Che bella giornata” di Checco Zalone, lo spettacolo teatrale “Mamma mia”, il concerto quello di Ligabue a Campovolo del 16 luglio, l’opera “Aida” all’Arena di Verona e per i libri nella classifica di quelli più stampati, “Tre atti e due tempi” fa raggiungere a Giorgio Faletti la vetta del maggior numero di contrassegni SIAE rilasciati.

Nello sport diminuisce l’offerta di spettacoli (-3,88%), mentre sono in crescita gli altri indicatori: ingressi +2,89%; spesa al botteghino +4,19%; spesa del pubblico +0,76%; volume d’affari +4,03%. Su un totale di 28,3 milioni di biglietti venduti per tutte le attività sportive, 22,6 milioni (+1,7%) riguardano il calcio. Il maggior aumento in termini di incidenza percentuale (+14,9%) si riscontra nei biglietti venduti per gli sport individuali, quali ad esempio atletica, tennis, motociclismo, concorsi ippici, ecc. (1,5 milioni).

Le sagre. Il settore delle attività caratterizzate da una pluralità di generi di spettacolo (es. sagre, feste all’aperto ecc.) presenta segni positivi relativi all’offerta di spettacoli (+0,57%), agli ingressi (+2,59%), alla spesa del pubblico (+1,24%) e al volume d’affari (+6,75%); segno negativo per la spesa al botteghino (- 10,49%).

Le regioni dove si spende di più. La Lombardia è la regione dove si spende di più per il cinema, le attività teatrali, i concerti, lo sport, il ballo e i “concertini”. Al Veneto le altre tre spese al top: per parchi da divertimento, mostre e attività con pluralità di generi. Se invece diamo uno sguardo alle città, Roma è la città dove si spende di più per cinema, concerti, parchi da divertimento e mostre, mentre Milano ha la maggiore spesa per il teatro, lo sport, il ballo e i concertini.

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