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Quanto costano i palloni ai club di Serie A?

Quanto costano i palloni ai club di Serie A?

Quanto costano i palloni alle squadre di Serie A?

Ecco, secondo quanto riporta un comunicato della Lega Calcio, come funziona la sponsorizzazione e la relativa fornitura del Nike Merlin, il nuovo pallone ufficiale della Serie A che sarà utilizzato nel corso della stagione 2018-2019 sui campi di Serie A, Coppa Italia, Supercoppa italiana e delle competizioni Primavera. Continue Reading

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Stadi italiani sempre più vuoti e obsoleti

Spettatori in fuga (-9,8% rispetto al campionato 2008-2009), tassi di riempimento (55%) molto più bassi che in Germania (92%) e Inghilterra (94%). Ma il calcio è ancora lo sport più amato dagli italiani.

Il Censis ha pubblicato una ricerca dal titolo “Stadi belli e ben gestiti per rilanciare il calcio”, uno studio che sottolinea come l’attrattività degli impianti della serie A italiana è piuttosto bassa, se si considera il gran numero di appassionati che amano e seguono il calcio in Italia. Continue Reading

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Lettera choc di un giovane calciatore italiano: “Lascio il calcio. Ecco perché”

filippo-cardelli

Pubblichiamo integralmente la lettera di un calciatore di 18 anni che ha deciso di smetterla con il calcio, “sentendosi straniero in Italia”. Lui è Filippo Cardelli, promettente giocatore della Primavera della Lazio. Il primo a rompere il muro del silenzio che aleggia nel mondo del calcio. Filippo ha aperto uno scenario destinato a scoperchiare tante cose. Mentre i campioni delle Serie A guadagnano cifre importanti, che consentono loro di vivere tra i lussi, l’esperienza di Filippo dimostra come le cose siano ben diverse nel settore giovanile. Parole forti, dure. Parole che fanno riflettere. Continue Reading

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Serie A fallita: Un crac da 365 milioni

serie A-debiti

Perdite totali club di Serie A 2015: 365 milioni nel 2014-­15, nel 2013-­14 erano 220. Si tratta del passivo complessivo record dal 2005-2006 a oggi. In dieci anni bruciati più di 2 miliardi. Lo riporta La Gazzetta dello sport in una ampia inchiesta in cui affronta lo stato di salute delle varie società. Un sistema sempre più malato tra crisi di liquidità, antichi vizi, società indebitate e che dipendono dalle banche.

Dodici società su diciannove, Parma escluso, hanno chiuso l’ultimo bilancio in rosso. A guidare la classifica poco virtuosa dei bilanci in rosso c’è l’Inter di Thohir (-140,4 milioni). Il Milan ha chiuso al 31 dicembre 2014 con -91,3. Poi Roma (-41,3), Fiorentina (-37) e Genoa (-26,1). Il Napoli è in rosso per la prima volta dopo otto anni.

“Gli altri corrono, crescono a ritmi vertiginosi, spendono e spandono; noi ci siamo avvitati in un sistema immobile e opaco, refrattario ai grandi capitali esteri come del resto il Paese, e nel maldestro tentativo di rimontare abbiamo perso la bussola” si legge nell’articolo che fotografa una situazione nota.

La FIGC è preoccupata in vista del Fair Play Nazionale che dal 2018-19 imporrà il pareggio di bilancio. Chi non riuscisse a farcela vedrebbe porsi scenari inquietanti: o ricapitalizzazione o cessione di giocatori oppure, dal 2017, blocco del calciomercato e diniego dell’iscrizione alla Serie A.

La domanda nasce spontanea: perché il Parma è fallito e l’Inter e il Milan no?

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Qual è il club che ricava di più dalle sponsorizzazioni da maglia?

sponsorizzazioni da maglia

Quan­do Teo­fi­lo San­son nel 1978 si beffò del re­go­la­men­to ap­pic­ci­can­do il mar­chio dei suoi ge­la­ti sui pan­ta­lon­ci­ni dell’Udi­ne­se, non po­te­va im­ma­gi­na­re la fuga degli spon­sor dei no­stri tempi. In Serie A 6 so­cietà su 20 sono or­fa­ne del part­ner prin­ci­pa­le, quel­lo stam­pa­to in bella evi­den­za sulla ma­glia.

Il fe­no­me­no non è nuovo, da qual­che anno una man­cia­ta di club resta all’asciut­to, ad­di­rit­tu­ra 7 nella pas­sa­ta sta­gio­ne. Il guaio è che non si in­ver­te la ten­den­za, per una serie di ra­gio­ni: l’ap­peal del cam­pio­na­to è quel­lo che è; l’Ita­lia non è usci­ta dalla crisi; le di­na­mi­che pub­bli­ci­ta­rie sono av­ver­se.

Fio­ren­ti­na, Genoa, Lazio, Pa­ler­mo, Roma, Samp­do­ria: ecco le no logo. Per i viola (in 2-3 set­ti­ma­ne si po­treb­be con­cre­tiz­za­re una trat­ta­ti­va top-se­cret) e le ge­no­ve­si è il se­con­do anno di fila, per i ro­sa­ne­ro e i gial­lo­ros­si il terzo, per i bian­co­ce­le­sti ad­di­rit­tu­ra il nono. Il Bo­lo­gna ha riem­pi­to il vuoto pro­prio in extremis fir­man­do per un mi­lion­ci­no con Faac, mul­ti­na­zio­na­le dei can­cel­li au­to­ma­ti­ci fi­ni­ta in ere­dità alla curia bo­lo­gne­se.

Somman­do il va­lo­re dei con­trat­ti delle varie ti­po­lo­gie di spon­sor di ma­glia (prin­ci­pa­le, co-spon­sor e spon­sor sul retro, fa­coltà in­tro­dot­ta la scor­sa esta­te) il to­ta­le della Serie A 2015-16 fa circa 91 mi­lio­ni: nella banca dati del blog, sulla destra, potete consultare e scaricare il grafico con i dettagli squadra per squadra. L’anno scor­so erano 82 milioni ma la cre­sci­ta non in­gan­ni. Le uni­che ec­ce­zio­ni sono Ju­ven­tus e Milan, le realtà ita­lia­ne com­mer­cial­men­te più spen­di­bi­li fuori con­fi­ne. Per en­tram­be sono en­tra­ti in vi­go­re i rin­no­vi con­trat­tua­li con Fiat (mar­chio Jeep) e Emi­ra­tes. I bian­co­ne­ri sono pas­sa­ti da 13 a 17 mi­lio­ni, i rossone­ri da 12 a 17. Que­sti sono i com­pen­si base. Poi ci sono i bonus. Nel caso della Juve un mi­lio­ne è già scat­ta­to con la par­te­ci­pa­zio­ne alla Cham­pions, ne può ar­ri­va­re un altro con i quar­ti e un altro an­co­ra con lo scu­det­to; il Milan ha fir­ma­to un quin­quen­na­le da 85 mi­lio­ni che pos­so­no sa­li­re a 100 in base ai ri­sul­ta­ti. L’Inter, in­ve­ce, è a fine ciclo: la part­ner­ship con Pi­rel­li da 12 mi­lio­ni annui ter­mi­na a giu­gno e non si sa se verrà pro­lun­ga­ta. Il Na­po­li di­fen­de i suoi quasi 10 milio­ni dell’ab­bi­na­men­to con­fer­ma­to Acqua Le­te-Ga­ro­fa­lo. Dopo c’è il vuoto, anzi no…

Spul­cian­do i bi­lan­ci delle so­cietà sal­ta­no fuori i 22 mi­lio­ni che Mapei elar­gi­sce al Sas­suo­lo in qua­lità di spon­sor uf­fi­cia­le (i na­ming rights dello sta­dio sono ge­sti­ti da una con­trol­la­ta). Tec­ni­ca­men­te, quin­di, il club ne­ro­ver­de è al co­man­do della clas­si­fi­ca dei pro­ven­ti. Ma è una cifra fuori mer­ca­to. Il pa­tron Giorgio Squin­zi, che non bada a spese per la sua squa­dra, usa sud­di­vi­de­re le sue elar­gi­zio­ni tra ver­sa­men­ti in conto ca­pi­ta­le e, ap­pun­to, spon­so­riz­za­zio­ne. Contrat­to, que­sto, che nel corso degli anni è cre­sciu­to di pari passo con l’entità degli in­ve­sti­men­ti per po­ten­zia­re l’or­ga­ni­co: nell’eser­ci­zio 2013 am­mon­ta­va a 15 mi­lio­ni. Il Sas­suo­lo, quin­di, è un caso a parte.

Tolte le big, le con­di­zio­ni del mer­ca­to sono com­pli­ca­te. Spie­ga Marco Naz­za­ri, ma­na­ging di­rec­tor di Re­pu­com Ita­lia: «Que­sto è lo spec­chio delle difficoltà per­si­sten­ti del cal­cio ita­lia­no. Le sei squa­dre senza main spon­sor? In al­cu­ni casi non si vuole sven­de­re la ma­glia, però certe aspet­ta­ti­ve non sono più in linea con il mer­ca­to, spe­cie per le realtà che hanno una ri­so­nan­za do­me­sti­ca: le azien­de non ri­ten­go­no con­ve­nien­te in­ve­sti­re, visto il calo dei con­su­mi in Ita­lia». Tra l’altro è pro­prio mu­ta­to lo sce­na­rio. La pub­bli­cità ta­bel­la­re è crol­la­ta e quel­la sul di­gi­ta­le e sul web ha co­sti-con­tat­to enor­me­men­te più bassi, oltre a es­se­re per­ce­pi­ta più «cool» dai gio­va­ni. Molte azien­de pre­fe­ri­sco­no di­rot­ta­re gli in­ve­sti­men­ti su que­sto tipo di cam­pa­gne più in­te­rat­ti­ve, an­zi­ché ac­con­ten­tar­si del logo sta­ti­co sulla ma­glia.

Pa­ra­dos­sal­men­te, le squa­dre di pro­vin­cia sof­fro­no di meno perché pos­so­no es­se­re «com­pra­te» dagli spon­sor a prez­zi più ac­ces­si­bi­li, come ri­cor­da Gian­mar­co Lupi, re­spon­sa­bi­le mar­ke­ting dell’Em­po­li: «Le pic­co­le si ac­con­ten­ta­no di in­ve­sti­men­ti da serie B, se mi pas­sa­te il ter­mi­ne. Noi co­mun­que abbia­mo ap­pe­na si­gla­to con Gen­san il con­trat­to più im­por­tan­te della sto­ria dell’Em­po­li, gra­zie all’at­ten­zio­ne su­sci­ta­ta nello scor­so cam­pio­na­to». In que­sta fa­scia l’Ata­lan­ta è in pole con 2,5 mi­lio­ni da Suis­se­gas e il nuovo spon­sor sul retro EC Elet­tro­ca­na­li, men­tre il Chie­vo è in an­co­ra in trat­ta­ti­va e nell’at­te­sa schie­ra la Pa­lua­ni di Cam­pe­del­li. E le neo­pro­mos­se? A parte il Bo­lo­gna, il Fro­si­no­ne ha con­fer­ma­to i part­ner sto­ri­ci (Banca Po­po­la­re del Fru­si­na­te-Ga­la-Set­te) in­cas­san­do un mi­lio­ne, cioè 400­mi­la euro in più dell’anno scor­so. Anche il Carpi, che si è unito alla gran­de scu­de­ria In­front per lo sfrut­ta­men­to degli altri di­rit­ti pro­mo-pubbli­ci­ta­ri, ha av­ver­ti­to gli ef­fet­ti del pas­sag­gio di ca­te­go­ria: il nuovo main spon­sor Azi­mut ga­ran­ti­sce 700­mi­la euro, oltre il dop­pio della B. «Prima fa­ce­vo il porta a porta, oggi sono le azien­de a cer­car­mi», chio­sa il re­spon­sa­bi­le mar­ke­ting Si­mo­ne Pal­mie­ri.

(Fonte Gazzetta dello Sport del 20 agosto 2015)

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