“La paura deve per forza cercare, inventare e costruire gli obiettivi su cui scaricare l’odio mentre l’odio ha bisogno della spaventosità dei suoi obiettivi come ragion d’essere: si rimpallano a vicenda, possono sopravvivere solo così”. Il professor Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo, il più acuto studioso della società postmoderna intervistato da l’Avvenire.
“Oggi si fa spesso confusione tra fenomeni assai diversi. Uno è l’emigrazione-immigrazione, da un luogo verso un altro luogo. Tutt’altra cosa è la migrazione: che muove da un luogo, certo, ma verso dove? I due fenomeni hanno radici molto diverse ma effetti molto simili, perché simili sono le condizioni psicosociali dei luoghi di approdo. Umberto Eco, ben prima dell’attuale panico da migrazioni, notò nei suoi Cinque scritti morali che l’immigrazione può essere controllata, limitata, pianificata o accettata, mentre questo non è il caso delle migrazioni. Come tutti i fenomeni naturali, le migrazioni non possono essere controllate. Eco si faceva allora una domanda cruciale: è ancora possibile distinguere l’immigrazione dalla migrazione, quando l’intero pianeta sta diventando teatro di un incessante spostamento incrociato di popoli? E si rispondeva: l’Europa diventerà un continente multirazziale o “colorato”, che ci piaccia o no. Continue Reading