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Domenica in Poesia: No, la terra non è rotonda

No, la terra non è rotonda
Se la terra fosse rotonda
Questo si vedrebbe
Questo si saprebbe
Se la terra fosse rotonda
Non ci sarebbero, da un lato,
Alcuni proprio in cima,
e gli altri, la maggior parte degli altri, in fondo,
spesso proprio del tutto in fondo…
Se la terra fosse rotonda
nessun paese
potrebbe dirsi
il centro della terra
poiché tutti sarebbero al centro.
E tutti gli uomini
tutto intorno alla terra,
sarebbero nella stessa barca.
Ma non è così
e la terra va di traverso
perché la terra non è rotonda.
In ogni caso,
non ancora.

Francis Combes

Francis Combes è nato nel 1953 a Marvejols in Francia. Dopo l’infanzia si è trasferito con la sua famiglia a Aubervilliers, nella periferia Parigina, dove vive attualmente con sua moglie, la giornalista Patricia Latour. La sua poesia è legata alla realtà, alla vita comune quotidiana soprattutto della gente povera, emarginata, diseredata, operaia, che abita nelle banlieues parigine. Nella sua poesia trova spazio la passione civile, il bisogno di avvicinare le persone umili, la comprensione dei bisogni e dei problemi dei cittadini meno abbienti. È laureato in Scienze ed ha studiato lingue orientali. È stato uno dei responsabili della rivista “Europe” e, dal 1981 al 1992, ha ricoperto l’incarico di direttore letterario delle edizioni Messidor. Nel 1993, con un collettivo di scrittori ha fondato le Edizioni Le Temps des Cerises. Impegnato nel sostegno delle edizioni indipendenti, è uno dei fondatori dell’Associazione L’Autre Livre ed attualmente ne è il presidente. Combes ha pubblicato 15 raccolte di poesie, tradotte in diverse lingue, ed ha tradotto in francese Maïakovski, Heine, Brecht, Attila Joszef, oltre a poeti americani come Eliot Katz e Jack Hirschman. Per quindici anni ha preso parte, con il poeta Gérard Cartier, al progetto “affissioni poetiche” nel métro di Parigi, progetto che attualmente è stato sfortunatamente sospeso dall’azienda dei trasporti parigina. Ha lavorato con diversi musicisti (specialmente con il compositore cileno Sergio Ortega) ed ha scritto diverse canzoni, libretti d’opera e pièces che sono state portate in scena. Forse la sua raccolta più nota, non ancora tradotta in Italia, è Cause Commune, in cui le poesie affrontano temi attinenti alla storia dell’utopia, della rivoluzione e della speranza.

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