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L’acqua

acqua

Quando ho sete faccio scorrere
a lungo l’acqua, vorrei poterla
bere più fresca, sempre più fresca.
Mi è capitato di non potermi decidere
e rimanere col bicchiere vuoto in mano,
pensando all’acqua che berrei
se attendessi ancora un po’.
E’ una differenza così leggera,
da riempire il mare nell’attesa:
c’è qualcosa di così mortale
nell’acqua, che ieri ho tremato
sentendo un bambino dire: “ho sete”.

Roberto Pazzi

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Domenica in Poesia: L’eretico

Giordano Bruno-i Campo dei Fiori-17 Febbraio 1600

Non ero nato per vivere nell’ombra,
ho dovuto subirla,
ma di quali doni ricompensa
splendere nell’oscurità !
La gioia della meraviglia
se qualcuno mi scopre
e si prende il merito della scoperta,
il sollievo di aver già in partenza
deposto l’affanno di salire,
la risorsa di uno spreco delle ore
da gran signore del tempo,
la libertà di camminar fra chi corre,
la leggerezza di saltare corsia
non appena scorgo la fila
del buon senso,
lo spettacolo della vita
da fuori campo, fuori linea,
eretico da niente,
che gioca coi segnali delle parole,
e inaugura mondi
con gli alberi dalla chioma
sotto terra e le radici per aria,
a prendere confidenza
con gli errori del vecchio Dio,
che non ci vede più bene
e si lascia suggerire
dal diavolo le forme che non vede,
( il diavolo sono io ).

Roberto Pazzi

Roberto Pazzi (Ameglia, 18 agosto 1946). Poeta, narratore e giornalista italiano, vive a Ferrara. Tradotto in ventidue lingue (spagnolo, catalano, francese, inglese, inglese (USA), tedesco, olandese, finlandese, danese, ceco, slovacco, polacco, russo, rumeno, sloveno, croato, turco, greco, portoghese, portoghese (del Brasile), estone, arabo) , ha esordito in poesia con una silloge apparsa sulla rivista “Arte e poesia” nel 1970, prefata da Vittorio Sereni; tra le raccolte di versi Calma di vento (Garzanti, premio internazionale E. Montale 1987), Il filo delle bugie (Corbo, 1994), La gravità dei corpi (Palomar, 1998) e Talismani (Marietti 2003). Il suo esordio narrativo avviene nel 1985 con Cercando l’Imperatore, prefato da Giovanni Raboni (Marietti 1985, Garzanti 1988, Tea 1997, Marietti 2004, premio Bergamo, premio Hemingway, premio Selezione Campiello 1985) “storia di un reggimento russo disperso in Siberia, durante la Rivoluzione Russa, in cerca dell’Imperatore”, dalla critica concordemente collocato sulla linea fantastico-visionaria della nostra narrativa, quella meno frequentata nel Novecento italiano. Seguono poi alcuni romanzi, dove la storia si fa pretesto di reinvenzione fantastica su una linea di pensiero antistoricistica: La principessa e il drago (Garzanti 1986, finalista premio Strega 1986), La malattia del tempo (Marietti 1987, Garzanti 1991), Vangelo di Giuda (Garzanti 1989, superpremio Grinzane Cavour 1990, ristampato da Baldini&Castoldi nel 1999), La stanza sull’acqua (Garzanti 1991). Con Le città del dottor Malaguti (Garzanti 1993) la narrativa di R.P., pur rimanendo di ispirazione visionaria, approda al presente, alla cronaca italiana di questi anni, alla città dove il narratore vive, Ferrara. Ecco allora i romanzi successivi, Incerti di viaggio (Longanesi 1996, premio Selezione Campiello, superpremio Penne-Mosca 1996), Domani sarò re (Longanesi 1997), La città volante (Baldini & Castoldi 1999, finalista al Premio Strega, presentato da Dario Fo e Sebastiano Vassalli), Conclave (Frassinelli 2001,Premio Scanno, Premio SuperFlaiano, Premio Comisso, Premio Stresa, Premio Zerilli Marimò della New York University, Premio Rapolano Terme, finalista Premio Bigiaretti ), L’erede (Frassinelli 2002, Premio Maria Cristina 2004) e Il Signore degli occhi (Frassinelli 2004).

Nel maggio del 1999 ha ideato e diretto a Ferrara un convegno letterario internazionale su L’Immaginario Contemporaneo (i cui Atti sono stati pubblicati dall’editore Olschki nel 2000), che ha coinvolto, fra gli altri, Yves Bonnefoy, James Hillman, Alain Robbe-Grillet , Tzvetan Todorov, Tahar Ben Jelloun, Assia Djebar, Ben Okri, Viviane Forrester, Avraham Yehoshua e Dario Fo. Ha diretto Ferrara Letteratura e, Dopo dodici anni di collaborazione esclusiva al Corriere della Sera, scrive sulle pagine culturali di diversi quotidiani italiani oggi collabora, in Italia, a Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e, all’estero, al The New York Times.

 

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