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I nomi dei preti pedofili condannati dal 2005 ad oggi

preti pedofili condannati

L’associazione Rete l’Abuso, che da anni porta avanti la sua battaglia contro la pedofilia nella Chiesa, ha pubblicato l’elenco dei preti italiani giudicati colpevoli in via definitiva per reati sessuali o molestie a danno di minori.

Più di 140 sacerdoti condannati dal 2005 a oggi. Continue Reading

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No alla violenza

No alla violenza

Ogni 5 minuti, da qualche parte nel mondo, un bambino muore a causa di un atto di violenza. Ciò significa che senza un’azione dei governi, 345 bambini e ragazzi sotto i 20 anni potrebbero morire ogni giorno a causa di violenze. Il rapporto UNICEF “Children in Danger. Act to End Violence against children rileva che la maggior parte dei bambini sono stati uccisi lontano da zone di guerra e che gli abusi fisici, sessuali e psicologici sono diffusi tra milioni di bambini, che non sono al sicuro nelle loro case, scuole o comunità.

Ma quasi 230 milioni di bambini restano intrappolati in zone di conflitto, la maggior parte delle quali dimenticate dai media. Milioni i bambini uccisi mentre erano in classe e mentre dormivano nei loro letti. Quasi la metà delle persone uccise in guerra durante gli anni ’90 erano bambini. Si calcola che nel mondo siano almeno 300.000 i ragazzi al di sotto dei 18 anni attualmente ingaggiati in ostilità. La maggior parte dei bambini soldato ha tra i 15 e i 18 anni. Molti però, vengono reclutati all’età di 10 anni o anche prima.

I ragazzi iracheni con meno di 18 anni, soprattutto con disabilità mentali, vengono usati sempre più spesso dallo Stato Islamico per compiere attacchi suicidi e fare da scudi umani agli edifici presi di mira dagli attacchi aerei statunitensi. Ma l’Isis non è la sola fazione in guerra a violare i trattati internazionali in termini di diritti umani, anche dei minori. Lo stesso vale per l’Esercito Libero Siriano, il gruppo di ribelli considerato tra i più moderati che combatte contro il regime del presidente Bashar al Assad in Siria. Accusati anche loro di violenze nei confronti di giovani donne, vittime di matrimoni forzati, violenze sessuali e schiavismo.

No a tutte le ingiustizie. Ogni bambino ha il diritto di vivere nel migliore dei modi…

NO… alla pedofilia da parte del Clero.
NO… al turismo del sesso.
NO… ai bambini uccisi in Siria.
NO… al traffico di organi.
NO… alle armi libere in USA.
NO… Alle multinazionali pronte a dir si all’obesità infantile.

No a tutti i fenomeni di violenza, compresi quelli fondati su intolleranza di razza, di religione o di genere!

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Il Vaticano confessa: Quasi 3.500 casi di pedofilia in dieci anni

preti pedofilia

Tra il 2004 ed il 2013, il Vaticano ha “espulso” 884 preti accusati di pedofilia, privandoli dell’abito talare e riducendoli allo stato di laici, cioè di comuni cittadini. Sono 2.572 i sacerdoti abusatori sanzionati con misure meno drastiche. Circa 3.500 i casi denunciati alla congregazione per la Dottrina della fede. Questi i dati forniti da Mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente presso le Nazioni Unite di Ginevra, nel corso di un’audizione davanti ai dieci esperti del 52esimo Comitato Onu contro la tortura.

Il numero di casi riportati alla congregazione per la Dottrina della fede nel periodo tra il 2004 e il 2013, basati su accuse credibili di abuso sessuale da parte di un sacerdote con un minore di meno di 18 anni sono stati:

  • 713 nel 2004
  • 184 nel 2005
  • 218 nel 2006
  • 216 nel 2007
  • 191 nel 2008
  • 196 nel 2009
  • 464 nel 2010
  • 402 nel 2011
  • 418 nel 2012
  • 401 nel 2013

Per un totale di 3.420 casi. Da segnalare che la maggior parte di questi casi si riferiscono ad abusi avvenuti negli anni cinquanta, sessanta, settanta e ottanta.

Il numero di sacerdoti dimessi dallo stato clericale direttamente dalla Santa Sede negli anni dal 2004 al 2013 sono stati:

  • 89 nel 2004
  • 84 nel 2005
  • 114 nel 2006
  • 84 nel 2007
  • 68 nel 2008
  • 69 nel 2009
  • 84 nel 2010
  • 143 nel 2011
  • 70 nel 2012
  • 43 nel 2013

Per un totale di 848.

Quanto a casi risolti con altre misure canoniche e disciplinari, come l’imposizione di una vita di preghiera e penitenza, applicazione di misure penali o altre misure disciplinari, i dati sono i seguenti:

  • 641 nel 2004
  • 100 nel 2005
  • 104 nel 2006
  • 132 nel 2007
  • 123 nel 2008
  • 127 nel 2009
  • 380 nel 2010
  • 259 nel 2011
  • 348 nel 2012
  • 358 nel 2013

Per un totale di 2.572.

Quanto ai risarcimenti, l’arcivescovo ha fatto in particolare il caso statunitense: “L’ammontare totale pagato da diocesi e ordini religiosi per gli accordi con le vittime tra il 1950 e ora è stato approssimativamente di 2,5 miliardi di dollari Usa. L’ammontare totale per terapie per le vittime 78 milioni di dollari, altri costi approssimativamente 47 milioni di dollari, inclusi pagamenti per inchieste sulle accuse, costi medici o altri sostegni alle vittime, costi per i processi, spese per le trasferte e assistenza di emergenza, terapia, sostegno alle famiglie, servizio di monitoraggio, assicurazioni e altri costi sostenuti dalla conferenza episcopale degli Stati Uniti”. Mons. Tomasi ha ammesso che dell’ammontare dei risarcimenti “una grossa parte va agli avvocati, ma questa è un’altra questione”.

Il capo della delegazione Monsignor Silvano Maria Tomasi ha concluso dicendo che “La Chiesa negli ultimi 10 anni, sta affrontando il problema in modo sistematico, costruttivo ed efficace. Sia sul fronte per combattere ogni abuso sessuale sui minori, sia per prevenire questo crimine, per aiutare le vittime e punire anche chi è colpevole”.

Ma ricordiamo al Monsignor Tomasi anche tutti gli altri casi che non sono stati denunciati o che vengono ancora oggi tenuti nascosti. Per 3.500 casi confessati ce ne sono altrettanti non confessati. Ed è ora che la Chiesa si liberi da questo demone.

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La pedofilia senza limiti corre sulla Rete

deep-web-pedofilia

Crescita del deep web (il lato segreto di Internet), aumentato utilizzo dei social network per condividere contenuti pedopornografici, forte diffusione del sexting (invio di testi o immagini sessualmente espliciti) ed allarme per l’espansione della rete pedopornografica nei Paesi africani (Libia in testa). Questi i risultati che emergono dal rapporto 2013 dell’Osservatorio mondiale contro la pedofilia dell’Associazione Meter Onlus di don Fortunato Di Noto. Nel 2013 Meter ha monitorato 6.389 siti, 1.048 tra comunità online e social network; sono state erogate 735 consulenze telefoniche, il Centro Ascolto e Accoglienza si è occupato di 36 casi. Scendono i riferimenti italiani (siti e comunità): se nel 2012 erano 36, ora sono 32. Le segnalazioni sono passate da 101.392 (periodo 2003-2012) a 107.781. Lieve contrazione delle segnalazioni sui social networks, passate da 1.274 nel 2012 a 1.048. Dal 2003 al 2013 l’Associazione Meter ha segnalato oltre centomila siti.

LA MAGGIORANZA DEI DOMINI E’ IN RUSSIA. I pedofili continuano ad utilizzare domini generici online per mantenere l’anonimato che rappresentano l’82,15% delle segnalazioni; il 9,78% di esse è costituito da domini specifici. La presenza di comunità pedofile su social network è pari al 7,99%. I social network si rivelano sempre più un’ottima piattaforma per la propaganda pedofila. I domini più utilizzati sono .com (1.721, 55,23% sul totale), .lix.in (1.094, 33,21% sul totale), .net (325), .org (70), .info (34), .onion (26), .biz (19), .tv (4). Il dominio .lix.it è stato individuato all’interno di una specifica area geografica che tuttavia non ne permette l’identificazione immediata. Per ragioni di ricerca, Meter non ne diffonde il nome. È importante ricordare che i domini rappresentano le piattaforme che favoriscono una navigazione più sicura, poiché non localizzabile geograficamente. Ciò ostacola l’individuazione diretta di Paesi responsabili dell’eventuale esecuzione di crimini in rete. Nonostante questo, è stato possibile localizzare alcuni di questi siti principalmente in Russia.

CALANO LE SEGNALAZIONI, SALE IL DEEP WEB. Il confronto col 2012 mostra una diminuzione nel numero di siti segnalati: i 15.946 dell’anno precedente vengono sostituiti dai 6.389 dell’anno di riferimento evidenziando un calo del 22% circa. Il Deep Web è la nuova frontiera da contrastare. 56.357 sono i siti pedofili monitorati nel 2012. La diminuzione del numero di siti segnalati nel “web visibile” sembra compatibile con l’ipotesi che un controllo sempre più severo da parte degli organismi preposti cominci a rappresentare una difficoltà seria per coloro i quali intendono fornirsi della rete per lo scambio e la diffusione di materiale pedopornografico. Se da una parte questo risultato gratifica chi si impegna quotidianamente e in maniera costante nel contrasto della criminalità in rete, dall’altro rappresenta solo una magra consolazione considerato il fatto che il numero delle pagine segnalate rimane comunque molto alto (15.946 in un solo anno!).

I PEDOFILI ABITANO I SOCIAL NETWORKI social network, al contrario, sembrano aver avuto nel 2012 un coinvolgimento maggiore nella diffusione di una cultura pedofila. L’aumento degli indirizzi virtuali riferiti a comunità e social networks, infatti, è aumentato nonostante la quantità di siti sospetti individuati sia calata nel suo complesso. Ciò dimostra, in proporzione, un protagonismo crescente da parte dei social network. Per spiegare questa particolare dinamica non possiamo fare a meno di considerare la grande diffusione di questi mezzi di relazione e la facilità di accesso ad essi. La possibilità di connettersi senza grosse difficoltà all’interno di gruppi virtuali rappresenta un terreno fertile per lo scambio veloce non solo di materiale vero e proprio come foto o video, ma anche pensieri e considerazioni che vanno ad alimentare l’ espansione della cultura pedofila tra le coscienze criminali. Non stupisce, dunque, il fatto che i social network rappresentino una via privilegiata in questo senso. Il 2013 ha però visto la riduzione o addirittura la scomparsa di alcune comunità dall’insieme dei siti coinvolti nella diffusione di illeciti nei confronti dei minori. Facebook passa da 465 riferimenti individuati nel 2012 a ben 570 nel 2013 confermandosi il social network più utilizzato nella diffusione di materiale a contenuto pedopornografico. Ampiamente presente anche Vkontakte secondo più grande servizio di social network in Europa dopo Facebook. Debutta anche Alfemminile, con una segnalazione.

BAMBINI SEMPRE PIU’ SOLI, NON SI GIOCA PIU’ DAL VIVO. I dati del Centro Nazionale Meter mostrano come i bambini già all’età di 8 anni sono entrati in una mentalità digitale. Collegano le loro azioni, gioco, attività varie ad un bisogno di “condividerle”, in maniera virtuale con i loro “amici”. Inquieta la superficialità con cui liberamente e senza alcun monitoraggio utilizzano la rete Internet, un segnale che impone non solo la riflessione, ma la richiesta di nuove e più incisive politiche alla famiglia e ai minori. È spaventoso come il fatto non ci sconvolga più. I bambini così piccoli che hanno una mente digitalizzata, vengono considerati più intelligenti di altri, che per scelta educativa non hanno la libertà genitoriale di utilizzare i social network senza il loro controllo. Questo, diventa spesso motivo di esclusione. Non è tutto. I siti sui quali si può giocare con compagni “virtuali”, pongono delle sfide:

  1. Aumento dei minori adescati da pedofili;
  2. Diminuzione de tempo dedicato ai giochi reali;

Questo deve spingere la famiglia e gli adulti a interrogarsi: bisogna creare più spazi per il gioco reale e trovare più tempo per stare con i bambini in situazioni reali e non online. Manca inoltre davanti a ragazzini anche al di sotto dei 13 anni (età legale per l’utilizzo di Facebook) un’educazione alla vita nel mondo digitale, insieme allo sviluppo umano e l’equilibrio dei legami tra le persone.

2013, ANNO DELL’AFRICA. Nel 2013 si riscontra per la prima volta un ruolo predominate dell’Africa nell’alimentazione della rete pedopornografica virtuale, che domina con il 45,75%, seguita in ordine dall’Europa (42,28%), Asia(14,89%), Oceania (3,76%) e America (3,32%). Rimane, inoltre, confermato rispetto alla condizione dell’anno precedente, l’ordine di responsabilità dei cinque Continenti in merito alla diffusione della cultura pedofila attraverso la rete internet con il 32,01%. L’osservazione dei domini della rete per la diffusione di materiale a contenuto pedopornografico mostra il ruolo principale della Libia .lv (Africa), con 935 siti segnalati rispetto ai 78 del 2012 e della Russia (Europa) che con le estensioni .ru copre 663 siti segnalati, rispetto ai 571 del 2012. L’Asia è rappresentata in primo luogo dall’India con il dominio .in (68 siti) seguita dal Giappone (n. 22), l’Oceania dalle Isole Tonga (50) e l’America dagli Stati Uniti (44). Ancora una volta, l’Italia ricopre un ruolo non indifferente all’interno del panorama della criminalità pedofila in rete con 32 siti e riferimenti  su 1.560 individuati. Il ruolo marginale del nostro Paese può essere ricondotto all’efficienza della costante lotta alla pedopornografia online alla quale Meter contribuisce in maniera costante collaborando quotidianamente con la Polizia Postale e con il Ministero dell’Interno.

ALLARME SEXTING. Il fenomeno del sexting, ossia l’invio di testi o immagini sessualmente esplicite, è sempre in aumento. Nel 2013 Meter ha condotto un indagine pilota riguardo la diffusione del fenomeno del sexting, esplorando la diffusione e la conoscenza dello stesso fra un gruppo di adolescenti campione. L’autoproduzione e l’autopromozione del materiale in rete da parte di minori spiega l’ampia diffusione del fenomeno a causa della sua incontrollabilità. Sono i minori a produrre deliberatamente materiale a sfondo sessuale e a metterlo in rete.

CENTRO DI ASCOLTO: SICILIA E LAZIO CHIEDONO AIUTO. Il servizio consulenze attivo all’interno del Centro Ascolto e Accoglienza permette di raccogliere le richieste di aiuto provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. L’assiduo impegno degli operatori garantisce un servizio che sia attivo e costante nel tempo. Ogni giorno giungono al Servizio Consulenze richieste di aiuto riguardanti la tutela e il benessere del minore e della famiglia. Sicilia e Lazio si confermano ai primi posti per numero di richieste, seguite da Lombardia e Piemonte. L’89% delle chiamate segnala sospetti di abuso e chiede servizi Meter; il 6% per la consulenza giuridica; 4% consulenza psicologica; 1% sostegno spirituale. Esiste poi l’1,63% di telefonate anonime e 0,27% di chiamate dall’estero. Ciò è dovuto ai rapporti internazionali che Meter offre attraverso azioni di informazione, sensibilizzazione, incontri e iniziative.

Dal 2002 al 2013 Meter ha ricevuto 23.722 telefonate al numero verde nazionale 800 455270. In particolare, l’anno scorso Meter ha erogato 735 consulenze telefoniche, di cui 468 al numero istituzionale 0931 564872 e 267 a quello verde. La Sicilia fa la parte del leone con 533 chiamate, seguita da Lazio (54), Lombardia (35), Puglia (24), Piemonte (19), Veneto (16).

I CASI SEGUITI. Dal 2002 al 2013 Meter ha seguito 987 casi; come si è detto, l’anno scorso i casi sono stati 36. Il 58,4% di essi ha riguardato consulenza psicologica, mentre il 25% ha richiesto una consulenza di primo aiuto.. Le problematiche restano scottanti: abuso sessuale (25%), sospetto di abuso sessuale (30,6%), difficoltà familiari (16,6%), molestie attraverso internet (11,2%), segnalazione siti a contenuto pedopornografico e disturbi di ansia (entrambe al 5,5%), abuso psicologico e prostituzione (entrambi al 2,8%).

Per il fondatore e presidente di Meter, don Fortunato Di Noto, “I dati, come potete vedere, rappresentano una realtà drammatica e in crescita con rilievi di denuncia che hanno reso visibile le torture sessuali sui bambini in tenerissima età. La pedofilia criminale si nasconde nel deep web e conosce qualsiasi tipo di canale per produrre e smerciare materiale pedopornografico e la strisciante cultura pedofilia che normalizza i gravi abusi sui bambini. E’ un crimine contro i bambini, per questa ragione i fenomeno può essere non può essere sottovalutato e ridimensionato. La difesa dei piccoli e dei deboli ci impone di rilanciare l’appello e l’intervento per dichiarare la pedofilia e le sue forme abiette: un crimine contro l’umanità. Meter è concretamente a rischio chiusura e di rallentare servizi di monitoraggio, numero verde nazionale, centro ascolto e Casa Meter per accoglienza minori. per le difficoltà concrete di risorse. Il Report 2013, dimostra il concreto e visibile impegno a tutela dell’infanzia. La difesa dei piccoli e i deboli ce lo impone”, conclude don Di Noto.

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Sweetie la bambina virtuale anti pedofilia



Sweetie ha dieci anni, un viso d’angelo e grandi occhi neri: vive nelle Filippine e quando è al computer, con lei si connettono ogni giorno centinaia di uomini da tutto il mondo. Cosa cercano? Sesso online: niente di più, niente di meno; ma c’è una cosa che non sanno: Sweetie non esiste. La bambina non è altro che un’esca, un’ingegnosa simulazione informatica attraverso cui la sede olandese dell’associazione “Terre des Hommes” ha stanato circa un migliaio di pedofili.

Il turismo sessuale tramite webcam rappresenta ormai un fenomeno diffuso: in parte ha sostituito e in parte si è aggiunto ai viaggi reali compiuti ogni anno da centinaia di migliaia di uomini provenienti dai paesi più ricchi del pianeta. La vacanza sessuale è stata infatti rimpiazzata da molti con un escamotage molto più alla portata di mano: il computer e la webcam, che consentono ai pedofili di abusare a distanza dei minori conducendo una vita quotidiana apparentemente normalissima.

Si calcola che ogni giorno siano in linea circa 750000 pedofili e che, solo nelle Filippine, decine di migliaia di bambini subiscano abusi sessuali ogni giorno. Sesso in cambio di denaro: una storia vecchia come il mondo. Ma internet è un’arma a doppio taglio ed è proprio sulle enormi e capillari potenzialità della rete che “Terre des Hommes” ha deciso di basarsi per moltiplicare e se possibile centuplicare i deludenti risultati ottenuti finora contro la pedofilia virtuale (nelle Filippine i condannati effettivi, al momento sono solo sei). Attraverso Sweetie, “Terre des Hommes” ha consentito di rintracciare più di mille pedofili nel giro di soli due mesi. dati raccolti sono stati recentemente trasmessi a Interpol.

(Fonte buonenotizie)

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