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Sarà un Conclave breve come da tradizione novecentesca?

L’engagement sociale e la brand reputation nei social media dei Cardinali tra il 1° Gennaio e il 6 marzo - dati raccolti da ECCE/Customer, soluzione CRM social di Decisyon

L’engagement sociale e la brand reputation nei social media dei Cardinali tra il 1° Gennaio e il 6 marzo – dati raccolti da ECCE/Customer, soluzione CRM social di Decisyon

I Conclavi in età moderna e contemporanea sono stati tutti caratterizzati da brevità nella scelta da parte dei cardinali elettori dei Vicari di Cristo, che si sono avvicendati dall’inizio del Novecento, pure attraversando due conflitti mondiali e cambiamenti epocali che hanno segnato la storia della Chiesa e del mondo.

“Cercate, fratelli, tra di voi, sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo questo incarico”: cosi avveniva – come risulta dagli Atti degli Apostoli – anche la nomina del vescovo di Roma nei primi secoli della storia della Chiesa e per oltre mille anni, quando alla scelta del successore di Pietro partecipavano la comunità dei fedeli, il clero locale e i vescovi vicini. Non sappiamo quanto durassero allora le consultazioni, di certo nell’età moderna e contemporanea la scelta del Vicario di Cristo non ha richiesto tempi lunghi, nei nove Conclavi dall’inizio del Novecento ad oggi.

Pio X, al secolo Giuseppe Sarto, patriarca di Venezia, impiegava 4 giorni e 7 scrutini per essere eletto Papa il 4 agosto 1903, dopo il veto imposto dall’Imperatore Francesco Giuseppe al cardinale segretario di Stato Mariano Rampolla. Ancor meno 3 giorni e 10 scrutini bastavano per eleggere Benedetto XV: il 3 settembre 1914, a poche settimane dall’inizio della prima Guerra mondiale, la scelta cadeva su Giacomo della Chiesa, arcivescovo di Bologna e neocardinale da appena tre mesi.

Più tribolato e il più lungo del Novecento, il Conclave che elegge Pio XI, il cardinale Achille Ratti, arcivescovo di Milano, il 6 febbraio del 1922, l’anno della Marcia su Roma, con 14 scrutini in 5 giorni.

A ridosso del secondo conflitto mondiale il Conclave più breve del secolo scorso: basteranno 3 scrutini in due giorni al cardinale Eugenio Pacelli, segretario di Stato di Pio XI per salire il soglio pontificio con il nome di Pio XII, il 2 marzo del 1939.

Viene eletto in 4 giorni e 11 votazioni Giovanni XXIII. Il patriarca di Venezia Angelo Giuseppe Roncalli, candidato già nei pronostici della vigilia, viene confermato il 28 ottobre del 1958. E così sarà pure per Paolo VI, tra i favoriti, eletto 21 giugno del 1963. All’arcivescovo di Milano, cardinale Giovanni Battista Montini basteranno 3 giorni e 6 scrutini.

A sorpresa verrà eletto invece Giovanni Paolo I, il 26 agosto 1978. Albino Luciani, patriarca di Venezia, raggiunge il quorum dei voti in due giorni e 4 scrutini. E, dopo soli 33 giorni di pontificato, a succedergli sarà – ancora a sorpresa – il cardinale polacco Karol Wojtyla, arcivescovo di Cracovia, Giovanni Paolo II, eletto all’8 scrutinio nel terzo giorno di Conclave, il 16 ottobre del 1978. Tra i favoriti entrerà invece in Conclave, il cardinale Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, primo Papa del Terzo millennio, eletto in due giorni con 4 scrutini.

(Fonte Radio Vaticana)

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Domenica in Poesia: A un Papa

Pasolini-Benedetto-XVI-A-un-Papa

Pochi giorni prima che tu morissi, la morte
Aveva messo gli occhi su un tuo coetaneo:
a vent’anni , tu eri studente, lui manovale,
tu nobile , ricco ,lui un ragazzaccio plebeo:
ma gli stessi giorni hanno dorato su voi
la vecchia Roma che stava tornando così nuova.
Ho veduto le sue spoglie, povero Zucchetto.
Girava di notte ubriaco intorno ai Mercati,
e un tram che veniva da San Paolo, l’ ha travolto
e trascinato un pezzo pei binari tra i platani:
per qualche ora restò lì , sotto le ruote :
un po’ di gente si radunò intorno a guardarlo,
in silenzio: era tardi, c’erano pochi passanti.
Uno degli uomini che esistono perché esisti tu,
un vecchio poliziotto sbracato come un guappo,
a che s’accostava troppo gridava: “Fuori dai ciglioni”.
Poi venne l’automobile d’un ospedale a caricarlo:
la gente se ne andò, restò qualche brandello qua e là,
e la padrona di un bar notturno, più avanti,
che lo conosceva, disse a un nuovo venuto
che Zucchetto era andato sotto un tram, era finito.
Pochi giorni dopo finivi tu: Zucchetto era uno
della tua grande greggia romana ed umana,
un povero ubriacone, senza famiglia e senza letto,
che girava di notte, vivendo chissà come.
Tu non ne sapevi niente: come non sapevi niente
di altri mille e mille cristi come lui.
Forse io sono feroce a chiedermi per che ragione
la gente come Zucchetto fosse indegna del tuo amore.
Ci sono posti infami, dove madri e bambini
vivono in una polvere antica, in un fango d’ altre epoche.
Proprio non lontano da dove tu sei vissuto,
in vista della bella cupola di San Pietro,
c’è uno di questi posti, il Gelsomino….
Un monte tagliato a metà da una cava, e sotto,
tra una marana e una fila di nuovi palazzi,
un mucchio di misere costruzioni, non case ma porcili.
Bastava soltanto un tuo gesto, non hai detto una parola .
Non ti chiedevo di perdonare Marx ! Un’ onda
immensa che si rifrange da millenni di vita
ti separava da lui, dalla sua religione :
ma nella tua religione non si parla di pietà?
Migliaia di uomini sotto il tuo pontificato,
davanti ai tuoi occhi, son vissuti in stabbi e porcili.
Lo sapevi, peccare non significa fare il male:
non fare il bene ,questo significa peccare .
Quanto bene tu potevi fare! E non l’ hai fatto:
non c’è stato un peccatore più grande di te.

Pier Paolo Pasolini (Da “La religione del mio tempo”)

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