La guerra è pace

La guerra è pace

Dal 1945 lo scopo dell’ONU è quello di “fornire la soluzione pacifica delle controversie internazionali, mantenere la pace e promuovere il rispetto dei diritti umani”. L’ONU è nata dalle potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, tuttavia non è il primo tentativo occidentale di costituire un’organizzazione sovranazionale per garantire la pace. Continue Reading

Condividi:
0

Cop21, la traduzione in italiano del discorso di Leonardo DiCaprio

L’accordo sul clima raggiunto alla Cop21 di Parigi è stato firmato ieri, alla presenza di oltre 170 Paesi, presso il Palazzo di Vetro dell’Onu a New York. Oltre ai capi di Stato, tra i quali mancava Barack Obama, impegnato nella visita a Londra e dunque sostituito a New York dal Segretario di Stato John Kerry (presente con la nipotina, simbolo delle generazioni future), era presente anche il celebre attore Leonardo DiCaprio. Proprio lui, con il suo discorso, ha preceduto la firma dell’intesa da parte dei Paesi presenti.

Sul palco, intervenendo in veste di messaggero Onu per il clima, il suo appello per la terra da salvare:

“Il mondo vi sta guardando. Voi siete l’ultima migliore speranza della Terra, noi vi chiediamo di proteggerla o tutti noi, tutte le creature viventi, saremo storia. A seconda di quello che farete voi sarete applauditi dalle future generazioni o sarete condannati. Potremmo avere onore e disonore: solo noi possiamo salvare o perdere l’ultima speranza della Terra. Il nostro pianeta non potrà essere salvato se non abbandoneremo le energie fossili. Il nostro compito è questo: voi siete l’ultima migliore speranza della Terra”.

Ecco la traduzione in italiano del discorso che Leonardo Di Caprio ha fatto alle Nazioni Unite al Summit sul clima. Continue Reading

Condividi:
0

Sono 192 i bambini uccisi a Gaza in 18 giorni di guerra

Gaza-scuola bombardata


Con l’attacco alla scuola elementare di Beit Hanoun, la terza ad essere colpita in una settimana, nella Striscia di Gaza, salgono a 192 i bambini uccisi a Gaza nei primi 18 giorni di conflitto. Questi palestinesi, molti dei quali donne e bambini, si erano rifugiati nella scuola credendo che potesse essere un luogo di protezione, un luogo dove stare al sicuro dopo che avevano dovuto abbandonare le loro case a causa degli scontri. Questa supposizione era basata sul vincolo, sancito dal diritto internazionale, dell’impegno della comunità internazionale e dell’obbligo delle parti in conflitto di rispettare l’inviolabilità delle strutture delle Nazioni Unite; e sui tanti anni durante i quali l’UNRWA (l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione) ha sempre rappresentato un sinonimo di protezione per questi rifugiati. È la quarta volta negli ultimi quattro giorni che una scuola dell’UNRWA viene colpita.

“Questi bambini” ha dichiarato il Commissario Generale di UNRWA Pierre Krähenbühl, “sono stati uccisi durante il sonno: un affronto per tutti noi, una vergogna di proporzioni universali. La prima ricognizione prova che sia stata l’artiglieria israeliana a colpire la nostra scuola, dove 3.300 persone avevano trovato rifugio. Crediamo che l’area sia stata colpita almeno tre volte. Tutte queste persone avevano seguito l’avviso delle forze armate israeliane di lasciare le proprie case. Le coordinate precise della Scuola Elementare per Bambine di Jabalia, insieme al fatto che stesse ospitando migliaia di sfollati, erano stati comunicati alle forze armate israeliane in 17 diverse occasioni, proprio per assicurarne la protezione. Siamo oramai oltre il regno del puro intervento umanitario, siamo entrati nel regno delle responsabilità”.

La tragica situazione dei bambini di Gaza, nel racconto di Anne, una giovane cooperante americana: “I bambini nei loro racconti, spesso fanno riferimento alla guerra. Dopo che abbiamo fatto il gioco delle sagome, abbiamo notato che i bambini riconoscono i loro occhi e le loro orecchie come punti di debolezza nel loro corpo, spiegando che con gli occhi vedono le distruzioni e con le orecchie sentono il bombardamento. Invece per quanto riguarda i punti di forza, i bambini rispondono, le gambe perché ci aiutano a fuggire e le mani perché ci aiutano a nascondere la faccia. Non conoscono pace, i bambini di Gaza.

Il numero dei morti e il livello di distruzione crescono di ora in ora. L’UNICEF chiede alle parti in conflitto di rispettare l’inviolabilità delle vite dei bambini e delle scuole.

“Nessun bambino palestinese e israeliano dovrebbe soffrire l’impatto terrificante delle violenze delle ultime settimane. Con l’aggravarsi della crisi a Gaza la situazione è sempre più drammatica e disperata: 192 bambini e adolescenti sono morti (il 33% di tutti i civili uccisi) nella Striscia e molti altri sono rimasti feriti. Più di 100.000 persone (il 50% bambini) si sono rifugiate in 62 scuole dell’UNRWA e in 12 scuole pubbliche. Oltre 72.000 bambini hanno bisogno di sostegno psicologico. 85 scuole sono state danneggiate. 1,2 milioni di persone non hanno accesso sicuro all’acqua potabile”, ha detto il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera. “L’UNICEF sta fornendo medicine salvavita, kit di pronto soccorso e acqua, supporta squadre di emergenza per il sostegno psicosociale dei bambini vittime della crisi e sta potenziando gli aiuti per la riparazione della rete idrica e fognaria. “I bambini di Gaza hanno bisogno di tutto. Per questo lanciamo un appello di raccolta fondi per fare fronte ai bisogni umanitari stimati in 14,2 milioni di dollari”, ha concluso il Presidente Guerrera.

Condividi:
0

Giornata Mondiale della Popolazione: Investire nei giovani per un futuro migliore

Stampa
L’11 di luglio è la Giornata Mondiale della Popolazione. La data dell’11 luglio fu scelta perché, proprio quel giorno del 1987, avvenne lo storico superamento della soglia dei cinque miliardi di individui presenti sulla terra. Istituita nel 1989 dal Fondo delle Nazioni Unite (Unfa) si propone di far crescere la consapevolezza su diverse questioni demografiche, quali l’importanza della pianificazione familiare, la parità di genere, la lotta alla povertà, la cura della salute materna e la tutela dei diritti umani. Negli ultimi 50 anni la popolazione umana del pianeta è più che raddoppiata, passando da 3 a 7 miliardi di persone. Oggi siamo oltre i 7 miliardi e si stima che entro il 2050 raggiungeremo i 9,5 miliardi, per arrivare a quasi 11 miliardi nel 2100. A trainare la crescita della popolazione sarà soprattutto l’Africa che, in meno di 100 anni, vedrà quadruplicare la popolazione attuale che passerà da 1 a 4,2 miliardi. In Europa, invece, si assisterà a un lento declino della popolazione. Questo il messaggio ufficiale del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

“In questa Giornata Mondiale della Popolazione, invito tutti a dare la priorità ai giovani, a coinvolgerli nei piani di sviluppo e in tutte le decisioni che li riguardano, per porre le basi costruendo un futuro più sostenibile per le generazioni a venire. Un mondo di 7 miliardi è una sfida ma anche un’opportunità, con implicazioni sulla sostenibilità, l’urbanizzazione, l’accesso ai servizi sanitari. I due miliardi di giovani che oggi abitano il pianeta stanno plasmando le realtà sociali ed economiche, investiamo su di loro per costruire le fondamenta del futuro del mondo. Purtroppo, però, ancora oggi, troppi giovani continuano a confrontarsi con la povertà, la disuguaglianza e le violazioni dei diritti umani che impediscono loro di raggiungere il potenziale personale e collettivo.

Oggi più che mai, gli individui possono fare la differenza, unendosi insieme attraverso i social network e lavorando per il cambiamento. Abbiamo visto molti esempi negli ultimi anni dell’immenso potere delle persone nell’abbracciare la speranza contro la disperazione, nel cercare un giusto trattamento dove soffrono discriminazioni e nel chiedere giustizia contro la tirannia. Aspirano ad ottenere diritti universali che le Nazioni Unite sostengono con orgoglio lavorando senza sosta per realizzarli.

Quando agiamo sui nostri valori condivisi, contribuiamo al nostro futuro comune. Porre fine alla povertà e alla disuguaglianza sprigiona un vasto potenziale umano. Promuovere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio favorisce la prosperità e la pace. E proteggere il nostro pianeta tutela le risorse naturali che sostentano ognuno di noi.

Abbiamo abbastanza cibo per tutti, eppure quasi un miliardo di persone soffre la fame. Abbiamo i mezzi per debellare molte malattie, eppure continuano a diffondersi. Abbiamo il dono di un ricco ambiente naturale, eppure è oggetto di aggressione e sfruttamento quotidiani. Ogni persona di coscienza sogna la pace, eppure una parte troppo grande del mondo è in conflitto e piena di armamenti.

Superare sfide di questa portata richiederà il meglio di ognuno di noi. Usiamo questa Giornata Mondiale della Popolazione per intraprendere azioni che possano creare un futuro migliore per ogni abitante del nostro mondo e per le generazioni future”.

Condividi: