
Si è celebrata ieri la 65ᵃ Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. Stando agli ultimi dati INAIL disponibili relativi al periodo 1° gennaio-31 agosto 2015, si è registrato un significativo aumento dei casi mortali, passati da 652 nei primi 8 mesi del 2014 a 752 nel 2015 (+15%) mentre per quanto riguarda gli infortuni rallenta il calo registrato negli ultimi anni e, nel confronto tra il 1° gennaio-31 agosto 2015 e lo stesso periodo del 2014 la flessione è stato solo -4,1% con 410.000 denunce quest’anno. Negli ultimi cinque anni, in Italia, si sono verificati oltre cinque milioni di infortuni sul lavoro che hanno provocato quasi 200.000 invalidità permanenti e oltre 7.000 morti.
“Una tendenza che se proseguirà, dopo un decennio ininterrotto di contrazione delle morti sul lavoro, vedrà l’anno in corso segnare una preoccupante inversione nell’andamento del fenomeno come non si verificava dal 2006”, ha affermato il presidente Anmil Franco Bettoni.
Ma la Giornata ha voluto essere anche l’occasione per fare il punto sulla tutela prevista per i lavoratori infortunati o per quanti contraggono una malattia professionale: i risarcimenti e le rendite Inail vengono regolati dal Testo Unico infortuni che risale al 1945 e, nonostante le modifiche intervenute nel tempo, risulta essere anacronistico, inadeguato e iniquo. “Le prestazioni indennitarie Inail”, sottolinea l’Anmil, “non possono e non devono essere computate nei redditi in quanto si tratta di prestazioni a carattere puramente risarcitorio”. L’Anmil chiede poi la riforma del sistema di indennizzo del danno biologico, in primo luogo attraverso l’abbassamento del grado di menomazione indennizzabile in rendita, dall’attuale 16% all’11%, ”per garantire a soggetti con gradi di invalidità comunque apprezzabili un sostegno economico per tutta la vita”.
L’associazione chiede inoltre la revisione della tabella delle menomazioni. “La mancanza di un meccanismo di rivalutazione“, dice Bettoni, “è un’altra criticità per noi ormai storica. È dal 2000 che l’Anmil si batte per l’adozione di un tale provvedimento, considerato anche che stiamo parlando delle uniche prestazioni sociali a non essere adeguate automaticamente ogni anno, con una perdita reale di valore che grava purtroppo sugli invalidi del lavoro”.
La prima “Giornata Nazionale del Mutilato” si tenne a Roma il 19 Marzo 1951 e per l’occasione, il giorno precedente l’allora Presidente Nazionale ANMIL Bartolomeo Pastore tenne un discorso di presentazione dell’iniziativa alla radio, fatto di eccezionale rilevanza per l’epoca. Lo scopo era quello di ricordare all’opinione pubblica, alle Istituzioni ed alle forze politiche la necessità di concentrare la propria attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e di garantire la giusta tutela alle vittime del lavoro e alle loro famiglie.