
Le Olimpiadi di Londra 2012 sono iniziate e le speranze di medaglia per i nostri atleti devono tramutarsi in realtà, ma intanto si pensa già al futuro del Coni.
E’ dato per certo che, dopo 13 anni (quattro i mandati) al vertice dello sport italiano, Petrucci, eletto tre mesi fa sindaco di San Felice Circeo (Latina), punti a planare sulla poltrona di presidente della Federazione Italiana Pallacanestro. Incarico che ha già ricoperto per sette anni dal 1992 e il 1999. La scelta, oltre ad apparire vagamente feudale, sembra rassicurare sul fatto che il Coni resta sempre uguale a se stesso. Lampante e’, piuttosto, il groviglio di relazioni, cattive abitudini e ragnatele che fanno dell’ente pubblico Coni e delle 45 federazioni finanziate una formidabile macchina autoreferenziale. Un dettaglio non trascurabile, tanto più nei prossimi mesi quando il consiglio nazionale (dove siedono tutti i presidenti delle federazioni) eleggerà il successore di Petrucci. A correre, salvo sorprese, saranno Raffaele Pagnozzi e Giovanni Malagò.
Il primo e’ segretario generale del Coni da 19 anni, entrato in servizio nel 1973. Il secondo siede già da qualche anno nella giunta presieduta da Petrucci. Sicuramente non sarà una rivoluzione. Ma per vincere la sfida che porta al vertice dello sport italiano e sovrintendere un universo di 95 mila società sportive, 11 milioni di tesserati e un bilancio di 464 milioni di euro servono i voti. A eleggere il nuovo “capo” saranno, oltre ai rappresentanti degli atleti e dei tecnici, proprio i 45 presidenti delle federazioni foraggiate dal Coni.
Presidenti delle federazioni un po’ “pasticcioni”. Sabatino Aracu, per esempio, e’ presidente della Federazione Hockey e Pattinaggio dal 1993. Diciannove anni ininterrotti. Nel frattempo, però Aracu ha collezionato anche altro. Quattro legislature come parlamentare del centrodestra, un rinvio a giudizio nella Sanitopoli abruzzese e un’impareggiabile foto scattata in aula alla Camera in cui, accomodato nel suo scranno, si balocca ai videogame con l’iPad. Come presidente della Federazione Hockey si e’ rifatto meritando una menzione da parte del presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2012. “La commissione d’inchiesta nominata ha riscontrato danni erariali per complessivi 380 mila euro”. Tra cui “spese di rappresentanza prive di giustificazione, indebiti rimborsi al presidente e ai consiglieri federali, indebito utilizzo di carte di credito federali”.
Oppure Franco Falcinelli, eletto presidente della boxe 11 anni fa, anche lui sotto la lente di Giampaolino. “Ritardo nella predisposizione di bilanci, uso di cellulari di servizio, illegittime consulenze e altre illiceità”. Ma il peggio e’ il danno erariale per “furti, ammanchi di cassa e spese effettuate senza autorizzazione”. Una funzionaria si e’, infatti, intascata 1,3 milioni di euro drenandoli dai conti Bnl e Bancoposta intestati alla federazione di Falcinelli.
Conti in rosso. Non a caso il collegio dei revisori approvando l’ultimo bilancio del Coni ha prescritto una serie di raccomandazioni. Tutta colpa di un 2011 archiviato con una perdita di 13,8 milioni di euro, in parte dovuta al taglio dei contributi dello Stato passati da 461 a 450. Ai revisori non e’ rimasto che prendere atto che il patrimonio netto e’ sceso di 14 milioni e che le Federazioni devono essere “invitate” a uno scrupoloso e puntuale rispetto delle norme, oltre che al contenimento delle spese.
Settantenni in pista. Tanti i settantenni che restano in sella alle Federazioni. Riccardo Agabio 77 anni vicepresidente del Coni e da 12 anni numero uno della Federazione di Ginnastica. Un altro over seventy e’ Giancarlo Bolognini, ex consigliere regionale della Dc in Trentino-Alto Adige con all’attivo cinque mandati e 15 anni alla presidenza della Federazione Sport del ghiaccio.
Pasticci Federali. Lo scorso mese di giugno, in piena euforia che prelude i giochi olimpici, un deputato dell’Idv, Felice Bellisario, se l’è presa con la Federazione Tennis, dove il presidente Angelo Binaghi, dopo aver costituito la controllata Sportcast srl per la gestione del canale televisivo Super Tennis, ci ha piazzato come presidente suo zio Ignazio Fantola. La federazione ha erogato in un quinquennio 14 milioni di euro alla Sportcast presiediuta dal suddetto zio. Qualche pasticcio parentale e’ emerso anche nella prestigiosa Federazione Nuoto, disciplina che a fronte di medaglie e vittorie si accaparra quasi il 4% dei fondi erogati dal Coni, seconda solo al calcio. A capo del nuoto c’è un acerrimo nemico di Malagò: il senatore Pdl Paolo Barelli. Ex nuotatore olimpico, da oltre 12 anni comanda la federazione dove e’ ricordato anche per l’accusa di aver utilizzato i suoi uffici per la campagna eletterola di Forza Italia. In occasione dei Mondiali di nuoto del 2009, e’ puntualmente finito in mezzo al polverone dell’inchiesta sulle piscine romane. Niente di illecito, ma tra gli impianti sportivi autorizzati in deroga e con tempi di record dal commissario straordinario, Claudio Rinaldi, ce ne sono stati alcuni riconducibili ai fratelli e a ex soci di Barelli. Intanto, però, lo scorso 12 luglio Malago e’ stato prosciolto dall’accusa di abusi edilizi e ora si candida per il dopo Petrucci.
La lista prosegue: Franco Arese dal 2004 presidente della Federazione Atletica Leggera accusato di conflitto di interessi in quanto presidente di Asics Italia, azienda di abbigliamento sportivo che veste gli atleti azzurri; Giovanni Morzenti ex presidente Federsci, ora affidata all’inossidabile Franco Carraro, condannato per concussione aggravata condannato a sei anni di pena per aver richiesto una mazzetta da 50 mila euro…
Questo e’ il Coni….
(Fonte Il Mondo)
Olimpiadi
. Due settimane e mezzo di sport, 12 000 atleti, 29 discipline, 206 comitati nazionali, 300 medaglie d’oro in palio. Ogni quattro anni il mondo si ferma per assistere a uno spettacolo grandioso ed emozionante. Il trionfo dell’agonismo e della passione: le Olimpiadi. Per non arrivare impreparati all’appuntamento, gli autori di questo libro hanno realizzato una guida completa e originale sull’argomento. Un “programma di educazione alle Olimpiadi” che vi spiegherà: perché guardare un particolare sport, la sua storia. I fondamentali, le finezze e le vicissitudini olimpiche. Senza tralasciare statistiche, aneddoti, curiosità. Insomma: tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere.